l'Inter torna tra le grandi di Marco Ansaldo

l'Inter torna tra le grandi QUINTA VITTORIA CONSECUTIVA PER I NERAZZURRI, CHE PERÒ PERDONO CRISTIANO ZANETTI l'Inter torna tra le grandi Doppietta di Vieri al Perugia, Juve a -1 Marco Ansaldo inviato a MILANO Se Moratti avesse trovato il coraggio di decidere l'esonero di Cuper con un po' di anticipo, il campionato dell'Inter oggi sarebbe più dritto di un pennone. La cura di Zaccheroni dà frutti copiosi. Sedici punti su diciotto, cinque vittorie consecutive compreso il 2-1 al Perugia, la Juve praticamente raggiunta e vorremmo vedere in faccia chi ci credeva soltanto un mese fa. Zac è un mago? T^o, è una persona di buon senso e magari non gli pesano i fattori che affossarono il suo predecessore: ci ripetono che nessun calciatore gioca contro il proprio teemeo ma quando si vedono queste trasformazioni ogni sospetto è lecito. Surreale la spiegazione di Bobo Vieri. «Cos'è cambiato tra Cuper e Zaccheroni? Niente. Forse solo la mentalità e il modo di giocare». Che è come se chiedessero a Schumacher perché la Ferrari va più forte e quello rispondesse che non esiste una spiegazione, sempheemente c'è un motore nuovo e hanno modificato l'aerodinamica. E' straordinaria la profondità con cui alcuni campioni meditano sulle proprie cose. Se l'Inter si inventa qualcosa a Kiev per superare il turno in Champions League, la stagione diventa come la guarigione del malato cui avevano diagnosticato un cancro. Certamente rimangono vecchie zavorre. La più evidente è la quantità degli infortuni che resta altissima. Ieri si è aggiunto Cristiano Zanetti, bloccato da uno stiramento mentre inseguiva Fusani, e sono usciti malconci da San Siro pure Cordoba e Emre. Gente che si spacca da sola. O all'Inter sono collezionisti di atleti dalla muscolatura marcia oppure qualcosa non funziona nella preparazione, oggi come una volta. Zaccheroni tira dritto per la sua strada. Nell'emergenza della scorsa settimana si era affidato a Julio Cruz e, con il ritomo di Vieri, non lo ha voluto escludere. I due hanno punito il Perugia quasi quanto fa Gaucci ogni anno vendendo i migliori e sostituendoli con sconosciuti trovati in tutto il mondo: un giochino troppo spinto per proseguire all'infinito. Cosmi si ritrova senza goleador. Chiunque mandi in attacco è una pallottola spuntata, non importa che ieri fosse squalificato Vryzas perché pure il greco la butta dentro pochissimo. Così il lavoro per agguantare l'Inter nella ripresa s'è fatto frustrante come svuotare il mare con un secchio. Cruz è stato la mente, Vieri naturalmente il braccio. Mentre l'argentino batteva ogni zona dell' attacco a suggerire la partenza dell'azione, Bobone era assai più statico, talvolta indisponente per come si faceva anticipare, ma alla fine la loro collaborazione diventava perfetta. L'Inter ha trovato una manovra più corale. Meno pallate lunghe, più scambi tra il centrocampo e l'attacco e le sponde di Cruz, il giardiniere argentino, sono essenziali. Perde pochissimi palloni, ne offre molti. Kily Gonzalez non era di grande aiuto ma la spinta dei due Zanetti e la tessitura del piccolo Emre bastava a tenere il Perugia in allarme per tutto il primo tempo. Al 25' i nerazzurri passavano, dopo una palla gol sprecata da Emre, con una percussione di Cristiano Zanetti e dello stesso Emre che gli umbri non fermavano neppure con i falli. Cruz riceveva la palla in area e la smistava a Vieri: quasi un rigore, Tardioli sfiorava soltanto la traiettoria. E senza che il Perugia trovasse la chiave per smarcare l'uomo in area (Bothroyd si infortunava e Cosmi ne approfittava subito per toglierlo), l'Inter costruiva altre due azioni per il raddoppio. Il diagonale di Adani era fuori quadro, il tiro di Vieri un po' debole per sorprendere Tardioli. In difesa si reggeva benino, alla capa di Margiotta non avevano fatto la convergenza e le sue deviazioni erano tutte sbilenche, pure quelle nel secondo tempo che si apriva con un anticipo su Adani ma con la palla fuori. L'Inter si lasciava attaccare, l'uscita di Cristiano Zanetti togUeva il puntello più prezioso al centrocampo: San Siro soffriva, i tifosi dèi Perugia altrettanto nel vedere la squadra gettarsi in attacco senza imbucarla mai. C'era Cruz in ogni replica interista. Una sua punizione sfiorava il palo, il povero Tedesco sprecava la palla clamorosa del pareggio al 27' e quasi ci riusciva al 35' con un colpo di testa spazzato da un avversario sulla linea. Bestemmiava, Cosmi e la punizione divina arrivava nel modo più buffo per una provinciale a Milano: palla intercettata da Cruz in mezzo al campo e lancio profondo per Vieri tenuto in gioco dal libero Nastos. Sinistro, gol. Il Perugia accorciava a un minuto dalla fine (cross di Ze Maria, torre di Berrettoni, deviazione di Tedesco), quasi raddoppiava nel recupero però Margiotta di testa spediva alto. Cosmi gli rifarà la convergenza. (3-4-2-1) Toldo 6; Cordoba sv (20' pt Brechet 6), Adani 6,5, Gamarra 6,5; J. Zanetti 6,5, C.Zanetti 6,5 (10'stAlnieyda6), Emre 6 (27' st Lamouchi 6), Pasquale 5,5; Kily Gonzalez 5,5, Cruz 7,5; Vieri?. AH.: Zaccheroni 7. (3-5-2) ^1 Tardioli 6,5; Diamoutene 6,5, Nastos 5, Ignoffo 5,5 (42' st Gatti sv); Ze Maria 5,5, Tedesco 6,5, Obodo 6,5, rusani 5, Grosso 5,5; Bothroyd 5 (34' pt Berrettoni 5,5), Margiotta 5. Ali.: Cosmi 6. Arbitro: Farina 7 Reti: pt 25' Vieri; st 35' Vieri, 44'Tedesco. Ammoniti: Berrettoni, J. Zanetti, Ignoffo. Spettatori: paganti 7.862 per un incasso di 162.820,50 e più 45.953 abbonati per una quota di 835.708 e. Il bado di Kily Gonzalez a Vieri dopo uno dei due gol: l'Inter di Zaccheroni ha ritrovato gioco, risultati e spogliatoio

Luoghi citati: Milano, Perugia