Mantovani torna a casa e sogna il colpaccio
Mantovani torna a casa e sogna il colpaccio Mantovani torna a casa e sogna il colpaccio Oro europeo Under 19 come Ferronetti e Aquilani: è cresciuto vicino al Delle Alpi Elena Marco TRIESTE E se fosse Andrea Mantovani, classe 1984, difensore centrale cresciuto a meno di un chilometro dal «Delle Alpi» e attualmente in prestito alla Triestina, a fare la differenza nella sfida tra i granata e i rossoalabardati? L'allenatore della Triestina, Attilio Tesser, del baby che in estate vinse con Ferronetti e Aquiliani il titolo Europeo Un¬ der 19 pensa e dice un gran bene. Tanto che Mantovani ha già collezionato in questo campionato 12 presenze (10 da titolare) e oggi è in ballottaggio con Pecorari per un posto dal primo minuto al fianco del rientrante Bega in una squadra che dovrà però fare a meno di Bau, Noselli, Giulio e Parola, rimasti a casa a curare acciacchi fastidiosi. «Quella con il Toro è una partita impegnativa - commenta Tesser -. Sulla carta sono favoriti loro, squadra dall'organico compatto e dal reparto avanzato sontuoso. Noi ci presenteremo in piena umiltà, senza dimenticare però di avere delle chance». Nessuna novità sullo schema di gioco dei triestini: un 4-4-2 a rombo. Nessuna lamentela per le numerose assenze («Rinunceremo a qualche variante...);, aggiunge il tecnico rossoalabardato). Nessun impaccio psicologico nel veder seduto sull'altra panchina un certo Ezio Rossi, l'uomo che ha portato Trieste dalla C2 alla B - anzi a un passo dalla serie A -, e che alla città più nordorientale d'Italia deve molto. «Al contrario - aggiunge Tesser -, per tutti noi sarà uno stimolo a fare bene, a dare il massimo». Per chi non l'avesse capito, insomma, quella di oggi non sarà una partita come le altre. Un tempo la sfida tra le due gloriose corazzate era spesso il match clou della massima serie. Oggi è un confronto quasi tra «cugini»: oltre a Rossi e Mantovani al «Delle Alpi» ci sarà anche il presidente della Triestina Amilcare Berti, di origini romagnole ma torinese di nascita. Con una variazione di programma: per una volta il presidente non sarà in panchina dove di solito siede per stare vicino ai suoi ragazzi. Nell'ultimo incontro ha rimediato una squalifica (alcuni dicono che se l'è cercata) e quindi se ne starà in tribuna accanto al collega e amico Francesco Cimminelli. All'ordine del giorno abbracci, strette di mano e chissà forse anche nuovi scenari e business societari.
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