Tre cuori Toro, un giorno speciale di Roberto Condio

Tre cuori Toro, un giorno speciale L'ALLENATORE RITROVA LA TRIESTINA CHE LO HA LANCIATO, L'EX AZZURRO DEBUTTA DA CAPITANO, LA PUNTA SOFFIA IL POSTO AL «RIBELLE» TIRIBOCCHI Tre cuori Toro, un giorno speciale Rossi, Fusere Fabbrini: «tifosi» protagonisti Roberto Condio TORINO Sei partite al giro di boa della serie B più lunga di sempre. Per il Toro che occupa l'ultimo posto utile per salire direttamente in A e che deve ancora vedersela con Piacenza, Livorno, Treviso, Fiorentina e Messina, sulla carta l'ostacolo più morbido prima dello scollinamento è quello odierno. La Triestina arriva al «Delle Alpi)) con due soli punti di vantaggio sulla zona-retrocessione, non vince dal 25 ottobre (solo l'Avellino lamenta un digiuno più lungo), in trasferta ha sempre subito gol e racimolato appena 3 pareggj m 8 match, ha la seconda peggior difesa del torneo (27 reti) e in 29 (a dire il vero antichissimi) precedenti in casa del Toro ha spuntato la miseria di 6 pari in mezzo a 23 sconfitte. Ezio Rossi, passato cinque mesi fa dalla panchina alabardata a quella granata, prende nota, tocca ferro e poi mette doverosamente le mani avanti: «In B non esistono partite comode. 0 meglio, siamo noi, con le nòstre prestazioni a renderle più o meno facili. La Triestina, comunque, merita massimo rispetto: assomiglia molto al Verona, ma ha più peso in attacco con Godeas e Moscardelh, l'erede di Fava». Sempre balbettante in trasferta, il Toro per mantenere il ritmo-promozione continua a non poter fare sconti a nessuno in casa, dove oggi cerca il quarto successo consecutivo e dove non subisce gol da 262'. Il ponte dell'Immacolata e l'allarmante dato registrato due settimane fa contro l'Albmoleffe (soltanto 1409 paganti) fanno temere un pubblico da minimi storici. Sarebbe un peccato perché, fra campo e dintorni, questa sarà la domenica dei cuori Toro più veri, di tre professionisti che il granata ce l'hanno cucito sulla pelle e che oggi hanno più di altri validi motivi per essere protagonisti. I RICORDI DI EZIO. Rossi giura di non aver avuto contatti con i suoi ex, in questa settimana particolarissima. «Non li ho cercati, sono fatto cosi. E poi avevo da pensare al mio Toro». Oggi, però, non sarà facile far finta di niente contro quegli amici e quelle maglie che richiamano tre anni di successi e la splendida cavalcata dalla C2 alle soghe della A. «Trieste mi ha dato la possibilità di diventare un allenatore, di realizzare il mio sogno: guidare la squadra per cui soffrivo da bambino, per cui ho giocato». LA FASCIA DI DIEGO. Fuser è un altro tifoso granata, un altro ragazzo del Filadelfia come il suo allenatore. Anche lui, da oggi, avrà un buon motivo per ricordarsi della Triestina, rivale nella sua prima volta da capitano del Toro, nel giorno del rientro in squadra dopo 50 giorni di stop. Anche per lui, un ex nazionale, è il coronamento di un sogno, da festeggiare magari con una prova arrembante. «Dalla carica che ha non mi stupirei se reggesse tutti i 90' - dice Rossi -. D'altra parte, quando si è reduci da infortuni muscolari spesso si paga più la seconda partita che la prima. E un recupero importante, per noi: ci è mancato' il suo carisma. Tutti ne conoscevamo passato e qualità calcistiche, ma il modo con cui ha interpretato il suo ruolo dentro e fuori il campo ha sorpreso positiva¬ mente un po'tutti». LA CHANCE DI ANDREA. In attacco, al fianco di Ferrante, parte titolare per la terza volta consecutiva (l'S8 stagionale) Fabbrini, ex fedehssimo da Maratona. Tiribocchi, dunque, ancora in panca: un po' per i postumi della heve distorsione alla caviglia destra accusata in settimana, molto per scelta tecnica. Rossi ne approfitta per chiarire una volta per tutte la situazione dei Simone che non hanno rinnovato il contratto, ovvero il «Tir» e Vergassola, capitano degradato ma pur sempre subito in campo: «Se staranno fuori sarà esclusivamente per problemi di forma o di prestazione. Dobbiamo andare in serie A e per farlo ho bisogno di tutti». Su Tiribocchi, però, il pressing del Genoa è sempre più asfissiante. Lo vorrebbe già a gennaio, offrendo in cambio Caccia e soldi. «Preziosi mi martella un giorno sì e l'altro pure - confessa il presidente Romero -. Gli ho risposto che se ne può parlare soltanto se loro ci danno Bjelanovic». Aggiornamenti rinviati alla prossima settimana. Tocca a chi ha il granata cucito sulla pelle tirare il gruppo nella sfida assolutamente da vincere con i giuliani in difficoltà Il tecnico: «Ci è mancato tanto il carisma di Diego» CALCIOSKV14 0RE15| Ali.: ROSSI AH.: TESSER Fuser, Fabbrini, Pinga e Ferrante: con loro 4 in campo dall'inizio il Toro ha battuto Avellino e Cagliari e perso con l'Atalanta

Luoghi citati: Avellino, Cagliari, Filadelfia, Livorno, Messina, Piacenza, Torino, Treviso, Trieste