L'ostaggio riesce a fuggire i rapinatori sono arrestati di Lodovico Poletto

L'ostaggio riesce a fuggire i rapinatori sono arrestati FALLITO ASSALTO ALL'AGENZIA DELLA POPOLARE DI NOVARA A PINEROLO L'ostaggio riesce a fuggire i rapinatori sono arrestati I colpo organizzato da quattro uomini già noti alla polizia Uno dei banditi era amico dell'uomo che ha ucciso il carabiniere Lodovico Poletto La banda era composta da quattro rapinatori, tutti già avanti negli anni, ma di grande esperienza. L'altro giorno hanno tentato un assalto alla filiale della «Banca popolare di Novara», a Pinerolo. A svuotare il caveau sarebbero di sicuro riusciti se il direttore, preso in ostaggio mentre entrava in banca, non fosse riuscito a fuggire nel bel mezzo del colpo. Di strada, comunque, i banditi non ne avrebbero fatta molta. Gli investigatori della sezione antirapine della Squadra mobile, che li seguivano da tempo, b avrebbero bloccati proprio mentre stavano per filarsela con il bottino. Con la fuga del funzionario, che con una scusa si era affacciato sulla porta, il colpo è abortito e loro, ancora mascherati e con le pistole in pugno, sono stati costretti ad andarsene. In galera, però, ci sono finiti 10 stesso. Contro di loro ci sono mesi di pedinamenti ed intercettazioni. Ma anche decine di fotografie scattate durante gli incontri della banda e le armi tra cui una mitraglietta - e le automobili della gang, ritrovate in magazzini e garages affittati con nomi falsi. Ed eccoli i quattro personaggi autori e ideatori della rapina. 11 primo, il capo, è Antonio Di Gennaro, classe 1948, uno che colpi di questo tipo, a banche ed uffici postali, se ne intende. 1 .apine ne ha messe a segno una quantità, dal 1963 in poi, quando finì nei guai, per la prima volta, per un furto. Storie vec¬ chie che hanno portato la sua vita ad incrociarsi con quelle degb altri personaggi finiti in manette l'altra mattina, il giorno dei funerali di Massimo Guerini, il carabiniere ucciso lunedi scorso nella sparatoria a Ceresole d'Alba. Il suo braccio destro era Luigi Piras, 57 anni, un altro nome importante nel panorama della criminalità torinese. Nel suo passato c'è anche un arresto con Domenico Scahtti, il bandito ucciso durante il tentato assalto alle poste di Ceresole d'Alba. Venne assolto per quella rapina, ma dietro le sbarre finì lo stesso per un'altra serie di assalti. Semilibero per un lungo periodo, ad agosto aveva terminato di scontare la pena. Gb altri due arrestati sono Salvatore Allegro, 49 anni e Giuseppe Visciglia, di 48, entrambi personaggi conosciutissimi dalla polizia. La banda, però, non era fatta solo da loio quattro: a Pavia, all'inizio di ottobre, era finito in manette Raffaele Gammino. Una nota della Squadra Mobile di Torino degli Anni 70 lo definiva: «Nome di rispetto nella malavita torinese...». L'ultima sua impresa di un certo ribevo il sequestro in casa, nel '92, di una coppia di gioiellieri, costretti andare ad aprire il caveau e consegnare oro e preziosi. La banda, sospettano gb investigatori dell'antirapine, avrebbe messo a segno, da marzo, almeno una decina di assalti. Il primo a Confienza in provincia di Pavia, poi a Castelnuovo, nell'astigiano; quindi r8 maggio a Ivrea; il 12 settembre a Mathi, il 17 ottobre a Cigbano, poi ancora a Livorno Ferraris e Torino. «I compbci cambiavano di volta in volta: non erano sempre gb stessi» sottolinea adesso il diligente dell'antirapine, Luigi Mitola. «Era ima batteria molto agguerrita e di grande esperienza» dice adesso il dirigente della Mobile, Sei-gio Mobno. Che, ieri mattina, durante la conferenza stampa ha ricordato Max Guerini: «Un collega preparato e coraggioso, un amico per molti dei nostri uomini». La telecamera interna alla banca ha ripreso tutte le fasi del sequestro: qui, di spalle, il direttore nel momento in cui riesce a fuggire

Persone citate: Antonio Di Gennaro, Domenico Scahtti, Giuseppe Visciglia, Luigi Mitola, Luigi Piras, Massimo Guerini, Max Guerini, Raffaele Gammino, Salvatore Allegro