La Torino che verrà nasce attorno al super laboratorio di Emanuela Minucci

La Torino che verrà nasce attorno al super laboratorio La Torino che verrà nasce attorno al super laboratorio Dove si sta raddoppiando il Politecnico e dove nasceranno la cittadella dell'arte e un grande centro culturale, inaugurata ieri la nuova sede dell'Istituto Boella Emanuela Minucci Ecco un'altra avangu ardistic a tessera del futuro di Spina 2, l'area di grande trasformazione urbana compresa fra corso Peschiera e Porta Susa: la nuova sede dell'Istituto superiore Mario Boella, 4 mila metri quadri di tecnologia allo stato puro ricavati nell'ex-Tornerie ferroviarie di via Boggio. Questo simbolo della Torino futuribile, scandito da sei nuovi laboratori di ricerca e costato 13 milioni di euro, costituisce un importante passo avanti nella complessa operazione di raddoppio del Politecnico. Una piccola - si fa per dire - Cape Canaveral della «fotonica, del networking dell'esecurity e delle antenne e della compatibilità elettromagnetica» (soltanto per citare alcune delle materie di studio su cui lavoreranno gli studiosi del Boella), è stata inaugurata ieri dal presidente dell'Istituto Rodolfo Zich, dal rettore del Politecnico Giovanni Del Tin, e da Onorato Castellino, il presidente della Compagnia San Paolo senza il cui contributo sarebbe stato impossìbile realizzare questa nuova e spettacolare sede. Altrettanto impossibile, scoprendo la spettacolarità dei nuovi locali di ricerca (che «soltanto qualche anno fa erano un rudere» come ha fatto notare Del Tin), non provare a immaginare come apparirà tutta l'area di Spina 2, entro il 2010, dopo il pesante intervento di riqualificazióne che il Comune intende attuare: 350 mila metri quadri in cui si concentreranno il 70 per cento delle nuove e più strategiche opere della Torino del futuro. A pochi metri dall'Istituto sulle Tecnologie dell'Informazione e delle telecomunicazioni Ma¬ rio Boella, ci sono le Officine Grandi Riparazioni, l'affascinante edificio a fonud di «H» che da locali di ricovero e manutenzione dei treni si trasformerà in nuova cittadella dell'arte da un lato (la prima manica ospiterà il raddoppio della Gam) e dall'altro ospiterà la nuova sede dell'Urban Center. Un progetto da 52 milioni di euro che è stato recentemente approvato in giunta supropostadell'assessore alla Ctil- tura Fiorenzo Alfieri. Attraversi via Boggio e scorgi l'area dove nascerà la bibliotecaopera d'arte di Mario Bellini (costo 220 milioni di euro) che potrebbe attirare 5 mila persone al giorno. Un intervento die in realtà sarebbe meno riduttivo chiamare «Centro Culturale» dal momento che conterrà anche due sale teatrali per un totale di quasi 2 mila posti. Ma non è ancora tutto. Al di là del fatto che l'area delle carceri sta per subire un radicale lifting intemo, e al di là del fatto che la nuova stazione di Porta Susa diventerà la più importante della città e sarà sorvegliata da due nuove torri (la prima del San Paolo l'altra adibita a uffici delle ferrovie), sempre a ridosso di corso Ferrucci e dintorni nascerà un nuovo villaggio olimpico e, soprattutto, si concluderà l'operazione di raddoppio del Politecnico. Raddoppio di cui ieri il Boella rappresenta im'importante tessera. Nato quattro anni or sono dalla collaborazione fra il Poh b la Compagnia di San Paolo (cui si sono aggiunti due anni dopo Motorola, StMicroelectronics, Telecom Italia Lab e Cerved), l'istituto è un centro di eccellenza nel campo della forma¬ zione e della ricerca scientifica nel settore dell'Ict (informatione and Comunication Technologies). Come ha ricordato il rettore Giovanni Del Tin «è motivo di grande soddisfazione che proprio in un edificio della Torino pre-industriale sorga un simbolo della città che costruisce il proprio futuro e dove lavorano 80 ricercatori del PoUtecnico e 40 del Boella». Ma è anche «un modo per reagire al declino» come ha ricordato Onorato Castellino. «Qui siamo alle frontiere dell'innovazione» ha commentato il presidente Zich, e ha aggiunto: «il tandem Università-Industria è asse portante del distretto Torino Wireless, nella cui ideazione questo istituto ha avuto un ruolo fondamentale. In tale progetto vengono coinvolti attori diversi; dal governo agli istituti Finanziari». In un pezzetto di città avveniristica dunque, si fa ricerca avveniristica. Qualche esempio? Nel laboratorio di fotonica in camere asettiche si studiano nuove applicazioni delle fibre ottiche in vetro e in plastica. Quello dedicato alle «Antenne e alla compatibilità elettromagnetica» si dedica insieme con il Centro ricerche Fiat alla messa a pu^to di un microveicolo lungo 15 centimetri e pesante soltanto 80 grammi con tanto di antenna miniaturizzata satelhtare. Lo si potrebbe utilizzare per monitorare le emissioni di una ciminiera, a patto che non sia in disuso e super-vincolata dalla Sovrintendenza come quelle che punteggiano proprio la Spina. 14 mila metri quadri di tecnologia sono stati ricavati nelle ex Tornerie ferroviarie di via Boggio LA SPINA 2 BIBLIOTECA . - r^-A-.: ter * ' '** ^yr'^J'J^ à0aLV m J r MS i URBAN CENTER E GAM ALLE «OGR». Il progetto di recupero delle ex Officine Grandi Riparazioni, gli enormi «capannoni» (19 mila metri quadri) sotto i quali all'inizio del Novecento si lavorava percostruireo riparare i treni e che è in disuso dagli Anni Ottanta, riqualificherà il complesso industriale posto sulla Spina 2, sull'asse di corso Stati Uniti. L'immobile, già di proprietà delle Ferrovie dello Stato, è stato acquisito dal Comune che ne destinerà le superfici al raddoppio della Galleria d'Arte Moderna e alla nuova sede dell'Urban Center (la «centrale operativa» delle metamorfosi urbanistiche e strategiche della città, dove i torinesi potranno ottenere qualsiasi informazione cirw questi cambiamenti, un po' quello che accadrà fino al 2006 con la struttura-astronave di Giugiaro «Atrium» allestita in piazza Solferino). I fabbricati delle Ogr si presentano con un'originale pianta a forma di H: in un'ala, quella delle officine Calderai troveranno posto gli spazi espositivi temporanei e permanenti della Gam, i depositi-laboratori-magazzini degli stessi, la didattica, i laboratori la formazione, la fototeca, la sala conferenze e altri spazi accessori alle esposizioni della Gam. Al di sotto delle navate della manica Nord saranno ospitate le esposizioni temporanee della Città di Torino e l'Urban Center insieme con l'archivio di architettura contemporanea. LA BIBLIOTECA DI MARIO BELLINI. E' uno di quegli interventi urbanistici in grado di cambiare il carattere di un quartieree imprimergli, come ha spesso ricordato il consulente per la Qualità architettonica Carlo Olmo, una cifra architettonica di grande prestigio. E' un progetto da 220 milioni di euro che, ha ricordato nell'ultima riunione di maggioranza l'assessore alla Cultura Alfieri (rifen , dosi alle polemiche sull'eccessiva «cubatura», vale a dire un certo affollamento edilizio su Spina 2), «è un grande progetto, e come tutti i grandi progetti non gli sì possono mettere le ruote e trasportarlo su Spina 3, via Livorno e dintorni». Ma veniamo al progetto che ormai, stando alle ultime rassicurazioni del sindaco Chiamparino, si dovrebbe realizzare sull'area un tempo occupata dalle officine Nebiolo e Westinghouse in via Paolo Borsellino. Il concorso di progettazione del nuovo complesso è stato vinto dall'architetto milanese Mario Bellini. L'intervento di recupero, oltre a interessare i 50 mila metri quadri dell'area, si estenderà anche ai giardini confinanti (ex caserma Lamarmora) che costeggiano corso Vittorio. Il centro culturale, ospiterà la nuova biblioteca civica multimediale e comprenderà anche due teatri (da 1400 posti e da 300), la nuova sede per gli uffici del Teatro Stabile e un parcheggio interrato di 500 posti. IL RADDOPPIO DEL POLITECNICO. Il progetto del raddoppio del Politecnico, che va a coprire circa 170 mila metri quadri di nuovi insediamenti nell'area dell'ex Officine Grandi Riparazioni, nasce come ha spesso spiegato lo stesso rettore Giovanni Del Tin, «dall'esigenza prima di tutto di riqualificare e sviluppare all'interno di un unico complesso edilizio integrato nella città, strutture ed offerta formativa, poi di ampliare l'attuale sede centrale, infine di riequilibrare la distribuzione di funzioni e attrezzature oramai insufficienti nei confronti di percorsi formativi sempre più diversificati». Un'operazione di vastissimo respiro che costerà circa 350 milioni di euro e destinata anche a cambiare l'aspetto della città: la nuova manica che tutti possono vedere da corso Mediterraneo e Castelfidardo, il viale della Spina, ne è un esempio. Proprio ieri è stata inaugurata un'importante fetta di questa metamorfosi urbanìstica e strategica: il fabbricato delle ex Tornerie di via Boggio, circa 10.700 metri quadri la cui riqualificazione è costata circa 14 milioni di euro. I laboratori di ricerca sono distribuiti sul lato Nord-Ovest del fabbricato e si sviluppano su due piani per una superficie di 3.500 metri quadri. Lungo il corpo centrale dell'edificio si snodano gli spazi per la didattica che, fra sale studio e bookstore, occupano una superficie di 3950 metri quadri.

Luoghi citati: Castelfidardo, San Paolo, Torino