In 14 mesi regolarizzati 31.442 immigrati di Maria Teresa Martinengo
In 14 mesi regolarizzati 31.442 immigrati In 14 mesi regolarizzati 31.442 immigrati La Prefettura ha esaurito ieri tutti i colloqui con stranieri e datori di lavoro Maria Teresa Martinengo Con le 209 convocazioni in Prefettura di ieri e dell'altroieri, Torino ha concluso la grande regolarizzazione dei lavoratori immigrati partita nel settembre 2002: è stata la quarta città per numero di istanze inoltrate (36.119), la prima per efficienza e rapidità. E ieri ha chiuso anche lo «sportello polifunzionale» di piazza Castello 199, dove dal 13 dicembre 2002 hanno lavorato insieme Prefettura, Questura, Direzione Provinciale del Lavoro, Inps e Agenzia deUe Entrate: in questo anno ha accolto 31 .442 richieste di regolarizzazione, ha archiviato 3687 pratiche (t.^ queste, 2109 per hcenziamento o decesso, hanno ottenuto il permesso di soggiorno di sei mesi per ricerca eli un nuovo lavoro; i rigetti sono stati 1165). Le convocazioni, per effetto di tanti «bis», sono state 36.619. Tra i recuperi di questi due giorni di «apertura straordinaria»: situazioni complesse, rinvìi per motivi di salute, di viaggio o altro. A verificare l'andamento del lavoro, si sono trovati ancora una volta Giovanna Vilasi della Prefettura, Rosanna Lavezzaro e Raffaella Faussone dell'Ufficio Immigrazione della Questura, e Carlo Ricciardi della Direzione Provinciale del Lavoro. Ora restano sospese pochissime pratiche. Qualche decina riguarda immigrati i cui datori di lavoro hanno violato la legge, non accettando di inviare il kit e pagare i contributi. Un decreto ne aveva sollecitato la denuncia ai sindacati, ma entro il termine dell'11 novembre 2002, lo stesso della scadenza generale (i disonesti, però, avevano illuso i dipendenti fino alTultimo, rendendo di fatto impossibile il rispetto della scadenza). «Stiamo facendo una casistica delle vertenze andate a buon fine. Naturalmente, solo di queUe presentate nei giorni immediatamente seguenti ITI novembre», ha spiegato Rosanna Lavezzaro, dirigente dell'Ufficio Immigrazione della Questura. Ieri e l'altroieri, dunque, al piano terra di piazza Castello 199 sono sfilati i casi più complicati o «ritardatari». Come Mauro Fedele, di Roletto: «Quando hanno dato il primo appuntamento ero all'estero». Elena Oncea, la sua colf (in effetti capomastro, in Romania), ha una prenotazione d'aereo in tasca per fare Natale con marito e figho. Antonio Camarda, artigiano decoratore, è arrivato a sedersi con Akmet Halili, giovane e intimorito albanese, al tavolo della Questura. Akmet ha consegnato passaporto e documenti. Purtroppo, però, in mancanza di ima dichiarazione di archiviazione per un piccolo problema avuto dal ragazzo in passato, la firma del contratto e la consegna del permesso di soggiorno non ci sono stati. Bisognerà aspettare ancora. Ciro Lo Monte ha accompagnato il padre Francesco a regolarizzare la russa Eugenia Ivannikova. «Ci hanr d "avocati a giugno - racconta la ragazza - ma il mio passaporto scadeva e non era rinnovabile in Itaha. Ho avuto un'autorizzazione speciale e sono andata in Russia)). Luciano Lecca, uno dei titolari della Società di istruzioni «Dimensione», era in P' lettura con Nabil El Asraoui, 23 anni, marocchino. «L'impresario che voleva regolarizzarmi è morto. Ci hanno convocati più volte, ma lui stava male. Quando è mancato, ho trovato questo nuovo lavoro: la legge lo consentiva». Lecca ha assunto il primo operaio straniero, un albanese, dieci anni fa. «E' ancora con noi». Antonio Abitante, giovane impresario di Cighano, ha al suo fianco Alessandro Colie, moldavo. «Nel nostro caso, le complicazioni sono nate dal fatto che io sono subentrato ad un altro nella proprietà della ditta)), racconta. Anche lon Cretu è moldavo. Aspetta accanto a Luigi Cuomo, titolare dell'omonima impresa torinese di costruzioni generah. «lon "tecnicamente" si è dimesso dal precedente lavoro. In effetti l'artigiano è sparito, si è volatilizzato». Il signor Cuomo apre un «cahier de doléances» sulla serietà di molta parte del suo settore. Ma questa, che pur si coUega strettamente alla regolarizzazione, non può che essere un'altra storia.
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