Anch'io lasciato... attendo spiegazioni

Anch'io lasciato... attendo spiegazioni —^W-giLgABjtf t" .^B-Jft RISPONDE v ■■.•l^STCIFANtA MIRETT Anch'io lasciato... attendo spiegazioni Per prima cosa, un saluto e gli ovvi, ma sentiti, complimenti per una rubrica che spesso aiuta a capire che i problemi di ciascuno sono simili a quelli di altri..Soffrire in gruppo crea l'illusione che il dolore sia meno forte. In riferimento alla lettera di Elena, vorrei spendere due parole. L'amore è un sentimento, e, come tale, ha dentro di se una irrazionalità fortissima, il punto è che quando si vivono in prima persona le emotività e la sofferenza, c'è il disperato bisogno di avere attorno a noi comprensione, onestà e sincerità. A inizio marzo scopro che mio papà ha un tumore e che dovrà subire un'operazione molto «importante». E' un fulmine a elei sereno e mi appresto a vivere la vicenda facendo leva sulle mie sicurezze affettive, gli amici, i parenti ed una «persona eccezionale» , un amore straordinario e per il quale avrei dato (e darei, sigh) la mia stessa vita. Pochissimo tempo dopo la «donna della mia vita» , senza nessuna spiegazione, mi lascia a combattere da solo per la vita di mio papà, che la considerava come una figlia, ed anche per la mia, dato che anch'io, come Elena, ho perso chili ed ho avuti problemi pressori non indifferenti. Da quel momento tutto è stato come in un incubo, mi è stata riversata addosso una quantità di male incredibile, ma nonostante ciò, mio papà ne è uscito ed io, almeno fisicamente, anche. La questione, però, è un' altra, e cioè anche io sento la mancanza di una spiegazione chiara, onesta e sincera, mi rendo conto che è assurdo, ma E1 COSI'. E più subisco del male da lei, e più VOGLIO una spiegazione del perché, più voglio sapere chi ho avuto al mio fianco per tanto tempo, di chi mi sono fidato ciecamente, mi serve per la mia vita, per non ripetere gli errori, per capire, per ricominciare a fidarmi delle persone. In amore occorre essere sempre chiari, proprio per la sua irrazionalità. Sono in un tunnel, e la luce non è ancora visibile, ricevo solo odio dalla donna che ho amato ed amo, senza sapere perché, anzi, forse sarei io autorizzato dagli eventi a dover provare un pò di rancore. Invece NO, NON CI RIESCO; anzi più male ricevo senza motivo e più AMO. Elena, ti capisco, anche se, da fuori, è giusto dare risposte «logiche» come quella di Stefania. Un saluto carissimo. Roberto '58 Cippirìmerlo Gent.ma Sig.ra Miretti, certe volte mi soffermo sulla Sua rubrica e leggo di persone che si lamentano (per carità molte per motivi validi). Voglio però dirLe che il sottoscritto si stacca dal coro: sono felice e contento. Ho 37 anni, un lavoro per conto mio che, è vero, mi impegna 15 ore al giorno per sei giorni alla settimana e mezza giornata la domenica, però ogni mese posso portarmi a casa circa 30.000 euro, ho una fidanzata (o quasi, dato che ci vediamo poco), un'amante e quando mi va conoscenze occasionali, possiedo tre automobili (e una quarta super-sportiva è in arrivo), ho una bella casa indipendente con un grande giardino, posso permettermi (quasi sempre) di non chiedere il prezzo delle cose, non ho un mare di amici, ma su quelli che ho posso contare in ogni momento sia per cose serie che «non serie», vedo per me un futuro roseo, e potrei continuare ancora. Cosa posso volere di più? assolutamente nulla. Un felice Natale a tutti. Striker Una specie di amicizia Caro Andrea, il 20 dicembre si cena a casa mia, vuoi essere dei nostri? Mi farebbe piacere, per le feste, può darsi che salti fuori qualcosa durante quella serata, si vedrà. Rosanna F. ANDREA ha lasciato il suo indirizzo di posta elettronica (orsetto-53^iiYahoo.it), chi vuole può scrivergli direttamente. So che molti lo hanno già fatto, e ad Andrea ha fatto piacere. Sdrammatizzare Ai tanti che comprensibilmente temono le festività in solitudine, avendole sperimentate vorrei dire che si tratta di una cosa certo non bella, ma che può diventare utile e positiva. Se non altro a sdrammatizzare quelle giornate, ed i riti e le ricorrenze in generale, relativizzandone l'importanza, e realizzando che si possono passare come giorni qualunque. E per il Capodanno, tra le varie opportunità di dargli un senso pieno in solitudine, suggerisco la veglia e la marcia del Sermig. Tullio Branco Natale Se compri un regalo ma non sai neanche per chi è, è Natale. Se litighi con dei signori che non vedi mai ma sono tuoi parenti e ci davi pure pranzare assieme, è Natale. Se sei ateo ma all'improvviso senti anche di essere un tantino politeista, è Natale. Se tra le vie illuminate soddisfatto paghi due e compri uno, è Natale. Se il panettiere che vedi tutti i giorni all'improvviso non è più riservato come un bancomat e molto spontaneamente dal palmo della mano ti soffia un bacio assieme allo scontrino, è Natale. E se a carrello pieno ti perdi nel bel mezzo di un ipermercato e tu smarrito avverti la guida di una carismatica presenza divina che telepaticamente ti accompagna fino alla cassa più veloce, anche questo è Natale. Dunque, mai disperare: a buon imprenditor poche parole. Luca Bersi LE LETTERE VANNO INVIATE A: come va?-LASTAMPA-V1A MARENGO 32.10126 TORINO SMS; 33^,7520300 - e-mail: stefania.miretti®lastampa.it

Persone citate: Miretti, Rosanna F. Andrea, Tullio Branco Natale

Luoghi citati: Torino