Con la riforma più laureati ad Archiettura

Con la riforma più laureati ad Archiettura BILANCIO DEL «3+2» Con la riforma più laureati ad Archiettura Il punto sulla riforma università^ ria che ha condotto alla nascita del 3+2. Per la prima volta lo ha fatto in modo scientifico la prima facoltà di Architettura, che ha condotto una ricerca su tutti gli studenti della facoltà e ha chiamato a riflettere l'intero corpo docente. I risultati dell'inchiesta sono confluiti in una giornata di discussione, ieri al Salone d'onore del Castello del Valentino, cui Imnno partecipato anche rappresentanti di altre sedi italiane d'Architettura. Titolo dell'appuntamento: «Tre anni dopo», «Il corso di studi in Scienze dell'Architettura ridiscute il proprio progetto formativo». Sono emerse luci ed ombre, con punti di forza e perplessità espresse sia dagli studenti che dal corpo docente. Carlo Olmo, preside della I facoltà, rileva «Un indubbio successo sul piano quantitativo: grazie al 3+2 ben il 500Zo dei nostri giovani si laurea in corso, risultato impensabile anni fa. Abbiamo voluto però riflettere anche sugh aspetti qualitativi, chiedendoci che tipo di laureato formiano, e in che modo». Gli studenti sono stati intervistati al telefono: hanno risposto a un articolato questionario 983 dei 1169 interpellati. Il grado di soddisfazione nel giudizio sul corso di laurea seguito è complessivamente buono: 6507o, anche se il 140Zo assegna sólo là sufficiehza. Promossi la biblioteca (CS^y») e i laboratori (63,l0z{)), dove però la quota di sufficienza è molto elevata: 31,207o. Il 69,30Zo è soddisfatto dei corsi (il 28,50Zo assegna solo il 6 nella scala di voti da 1 a 10). Bocciata invece senza appello la tassazione: solo il 24,l0Zo ritiene che le tasse pagate siano eque rispetto alla qualità, del corso, contro un 67,707o che le giudica inique. «Gli studenti - dice Olmo mettono in luce comunque soprattutto alcune criticità strutturali da tempo sul tappeto, come l'inadeguatezza delle aule e in generale degh spazi, e accusano un po' la facoltà d'essere divenuta quasi una scuola militare per la quantità di impegno e il numero di esami da superare. Il dato generale è comunque buono: la metà delle facoltà di Architettura in Italia non ha adottato il 3+2 proponendo il quinquennio "secco". Io credo sia stato giusto applicare la riforma anche se ci sono certamente aspetti migliorabili». Numerosi i suggerimenti e i contributi dei docenti elaborati in vista del seminario di ieri. Tra i punti critici alcune rigidità e discrasie, oltre all'eccesso di docenza extra-accademica.

Persone citate: Carlo Olmo, Olmo

Luoghi citati: Archiettura, Italia