«Giù le mani dalla Georgia» di Maurizio Molinari

«Giù le mani dalla Georgia» IL SEGRETARIO DI STATO CHIEDE ANCHE IL RITIRO DELLE TRUPPE RUSSE ANCORA PRESENTI A TBILISI E IN MOLDAVIA «Giù le mani dalla Georgia» Toni duri di Powell con Mosca al vertice Osce Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Triplice duro monito di Colin Powell alla Russia: niente interferenze a Tbilisi, tenete fede all'impegno di ritirare le vostre truppe dalla Georgia e dalla Moldavia, rispettate i diritti umani in Cecenia. Il Segretario di Stato americano ha sfruttato l'intervento alla sessione ministeriale della Conferenza per la sicurezza e cooperazione in Europa (Osce) per usare nei confronti del Cremlino un tono senza precedenti da parte di un alto funzionario dell'amministrazione Bush. «Non deve essere dato alcun tipo o alcuna forma di sostegno a elementi separatisti che tentano di indebolire l'integrità territoriale della Georgia», ha detto Powell, paventando il rischio di instabilità per la regione del Caucaso già afflitta dal conflitto in Cecenia. Washington non ha gradito la recente decisione di Mosca di incontrare i leader delle regioni ribelli - Ossezia del Sud, Abkhazia e Adzharia - che hanno deciso di non riconc-cere l'autorità del nuovo governo insediatosi a Tbilisi dopo la rivoluzione incruenta dello scorso 23 novembre che ha posto fine alla presidenza di Eduard Shevardnadze. Per Powell accogliere i ribelli ha significato legittimarli, e ora Mosca deve fare marcia indietro. «Ospitare quei personaggi significa pregiudicare le future relazioni con noi», ha dichiarato la presidente ad interim georgiana Nino Burzhanadze. «La comunità internazionale deve fare tutto il possibile per sostenere l'integrità territoriale della Georgia e le nuove elezioni», ha aggiunto Colin Powell rivolgendosi ai delegati dell'Osce riuniti a Maastrich in Olanda. Affinché il messaggio al presidente Vladimir Putin giungesse chiaro e forte il Segretario di Stato ha colto l'occasione per aggiungere due richieste a Mosca chiamando in causa l'approccio a più aree dell'ex Unione Sovietica. Primo: «Bisogna rispettare gli impegni sottoscritti al summit dell'Osce di Istanbul» del 1999, cioè il ritiro entro il 31 dicembre 2003 delle truppe presenti all'interno dei confini di Moldavia e Georgia. Secondo: «Assicurare il rispetto dei diritti umani anche se si è impegnati a combattere contro il terrorismo in Cecenia». «Una sicurezza intemazionale duratura sono state le parole di Powell richiede il rispetto della sovranità degli Stati e dei diritti umani». Nell'incontro con la presidente ad interim della Georgia, il capo del Dipartimento di Stato sì è augurato che il prossimo 4 gennaio le elezioni per il Presidente e il Parlamento si svolgano in maniera «libe-. ra e corretta». La questione georgiana ha dominato i lavori di Maastrich, conclusisi con un impegno da parte dell'Organizzazione per la sicurezza e cooperazione in Europa a donare 5 milioni di euro (gli Usa aggiungeranno altri fondi a parte) per aiutare l'organizzazione della tornata elettorale, cbe sarà monitorata da quat¬ trocento osservatori internazionali. Il mancato ritiro dei russi da Moldavia e Georgia entro la data prevista fissata a Istanbul è stato sottolineato a più riprese da Powell come un «passo indietro» compiuto del presidente Vladimir Putin. «Si tratta di un impegno che era stato preso e non rispettarlo è deprecabile», ha sottolineato il Segretario di Stato, suscitando le proteste della delegazione di Mosca, che ha evitato di approvare la dichiarazione conclusiva della Conferenza. Per quanto riguarda la Moldavia, teatro di una guerra civile incominciata nel 1992 all'indomani della dissoluzione dell'Unione Sovietica, la proposta americana è di creare una forza di pace intemazionale che divida le fazioni nazionaliste ucraine e romene in lotta fra loro. E' la prima volta da quando George Bush è stato eletto alla Casa Bianca cbe gli Stati Uniti alzano il tono nei confronti della Russia. I rapporti bilaterali fra i due Paesi hanno vissuto fasi alterne, ma finora Bush aveva sempre preferito mettere l'accento sul ruolo di Putin come «alleato» sia nella guerra al terrorismo sia sull' economia globale. E' stata la crisi irachena a far emergere frizioni di un certo rilievo, ma Washington aveva sempre reagito con prudenza alle critiche ricevute della Russia, pur lasciando trapelare un crescente malumore. A inasprire le tensioni Usa-Russia sulla Georgia è stato il deposto presidente Shevardnadze, secondo il quale «Washington dopo essere stata amica per molti anni ha favorito il rovesciamento del governo». A Maastricht il Segretario di Stato americano Colin Powell avverte la Russia: «Rispettate i diritti umani in Cecenia»