Tra fughe di notizie, cene camorriste, sentenze annunciate

Tra fughe di notizie, cene camorriste, sentenze annunciate Tra fughe di notizie, cene camorriste, sentenze annunciate Fulvio Gianaria Alberto M'rttone NON è nuovo lo sconfinamento di operatori giudiziari neba narrativa glaba: nel passato recente Salvatore Mannuzzu e Giancarlo De Cataldo hanno fornito esempi di scrittura riusciti ed originali. In questa scia si segnalano ora gb esordi di Christine Von Boiries, Nicola Quatrano, Gianrico Carofigbo, tre autori che non dimenticano la loro professione di magistrati. Christine Von Borries, pubbbco ministero a Palermo, con 'Riga di notizie, pone una donna in prima fila, Irene Bettmi, trascinata per affetto e non per scelta in una vicenda giudiziaria più grande di lei. Quale vicedirettore di un ufficio informazioni del Sisde, conosce un alto funzionario che sta indagando su una fuga di notizie a favore di un parlamentare. Grazie ad un teleobiettivo saldamente in mano, l'autrice inquadra personaggi che si accavallano nel lavoro su tabulati, tessere di ingresso in uffici riservati, numeri vabdi ma nebe mani sbagbate. Ciascuno di essi si presenta come dovrebbe essere, ma spesso inganna l'interlocutore con manovre che la protagonista non capisce e subisce. Nel contempo si apre drammaticamente l'altra storia, queba del tentato omicidio subito dal funzionario. Anche su questo versante le prove crescono rivelandosi però diverse da come appaiono e le persone si affannano secondo disegni poco limpidi. Tra tutti si stagba la trentenne Irene, istintit fb gvamente fragbe, non portata ab' eroismo ma capace di energia e sangue freddo nei momenti più critici. Imparerà che è bene non fidarsi di nessuno in un mondo che lascia poche speranze alla ingenuità. Questo tema deba fiducia negb altri, pur neba penombra che sembra coprire le malefatte dei potenti, è meno netto nel libro di Nicola Quatrano, giudice perle indagini preliminari a Napob, La verità è un cane. La scena è occupata da svariati coprotagonisti. Uno, in apparenza attore principale deba storia, è b pubbbco ministero titolare debinchiesta per l'avvelenamento di un funzionario deba stessa procura e per l'uccisione in strada di altra persona con colpi da arma da fuoco. Le due vittime sono legate soltanto daba partecipazione aba cena in un ristorante di proprietà di un camorrista. Questi è un altro protagonista, seducente, amante debe buone e ricercate letture, dal passato pobticamente impegnato. Poi compaiono un avvocato privato ma cobuso e un medico molto ambizioso. Le storie personab si intrecciano, guidate da fib in apparenza dispersi, che l'autore con sagacia riannoda con uno stratagemma letterario che non deve essere rivelato. Il clima è più plumbeo rispetto al romanzo precedente. La giustizia, sembra dirci Quatrano, non è in grado di conoscere tutto, ed è esposta ab'inganno da parte di chi ha interessi contrastanti. Ma vi è di più: b caso domina sovrano nebe vicende umane ed anche nel governo deba giustizia, e può far sterzare traiettorie impostate come rettibnee. Anche U disegno più studiato può subire un intoppo, b più banale, come insegna il profeta di questa teorica appbcata al giabo, lo svizzero Diirrenmatt. Ed ancora la casuabtà si mescola con l'onda lunga deba giovinezza, e cioè con b segno di quegb armi inciso profondamente dentro ciascuno' di noi. E' b tema descritto da Glint Eastwood nel film Mistic river: un gesto, una azione di periodi lontani possono segnare la vita futura anche se non scoperti daba giustizia istituzionale, ma quando sono estratti ad arte daba memoria da chi con quel passato vuole esercitare un potere sugb altri. Appartiene ad altre atmosfere il romanzo di Gianrico Carofigbo Testimone Inconsapevole. E' la sperimentazione itabana del classico "romanzo giudiziario", cioè di quel particolare prodotto che sviluppa la trama neb'aula di giustizia. I richiami letterari e soprattutto cinematografici angloameri- cani sono numerosi e noti, figb di una legislazione che fa debo scontro verbale e retorico degb attori processùab la sua forza. Da noi, in Itaba, le cose sono leggermente differenti, ma pur sempre nel nostro passato si sono svolti processi in alba di forte impatto ed alta tensione. Il racconto in questo specifico genere non ha l'epicentro neba indagine, ma nel dibattito tra le parti contrapposte, cioè l'accusa e la difesa. Ciascuna oppone la propria versione, che b lettore è in grado di anabzzare con b giudice; la scena è statica, gb attori recitano su un palcoscenico la propria parte. L'interesse debo spettatore-lettore si concentra, a differenza del poliziesco tipico, sub'imputato che offre la visibibtà deba propria pereona. È su questo piano che Carofigbo svolge la trama, mostrando un avvocato che si impegna nel difendere un uomo di colore combattendo più in generale i pregiudizi perduranti, anche se non espressi. E' un individuo sobtario neba professione e lo è diventato neba vita in quanto lasciato daba mogbe, per nuba espansivo ma anzi mesto, quasi spaesato di fronte ad un mondo che sembra stritolarlo. Sembra aba deriva quando ha uno scatto di oi^gogbo nel difendere un giovane nero accusato di stupro. Il sottofondo è costebato da melanconie serab e da compagne occasionab, accompagnato da una colonna sonora quasi integralmente yankee. L'autore, con sottigbezza, racconta b rito in una aula in cui si decide la sorte di un uomo, in questo caso vittima di stereotipi, diverso per b colore deba pebe, accusato di un reato, lo stupro, per cui la sentenza di condanna è già scritta dab'inizio sul volto della gente. E non manca la suspense, negb interrogatori come neb'attesa per b verdetto finale: b tribo deba campaneba annuncia l'ingresso deba corte ed inizia b tentativo angoscioso di capire dagb occhi dei giudici se sarà libertà o buio. Von Borries, Quatrano, Carofiglio, l'esordio di tre magistrati nella narrativa gialla: in scena il Sisde, una plumbea Napoli, un avvocato alla deriva che ritrova l'orgoglio Roma: toghe nel «Palazzaccio» della Giustizia

Luoghi citati: Napoli, Palermo, Roma