Putzer, un rientro fra troppi misteri di Daniela Cotto

Putzer, un rientro fra troppi misteri HERMINATOR VINCE ILSUPERG DI LAKE LOUISE Putzer, un rientro fra troppi misteri Daniela Cotto L'hanno sempre descritta come la fatina delle nevi, ma Karen Putzer, oggi più che mai, della fatina ha solo 10 splendido sorriso, il viso pulito della sportiva di classe e lo sguardo vivo. Ilmotivo? Quello che è successo nell'ultimo mese, dopo l'infortunio all'anca che ha bloccato l'atleta di punta della squadra azzurra per quasi un mese, ha confermato i sospetti. Altro che fatina. Karen è una zarina. Innamorata dello sci, ma decisa a prendere in mano la sua vita e soprattutto la sua carriera, il futuro agonistico. L'ha dimostrato giorni fa quando sono trapelate voci di crisi tra lei e lo staff. Dopo il consulto a Berna dal professor Ganz che, d'accordo con il presidente della Commissione Medica Fisi Herbert Schoenhuber, le ha dato il permesso di ricominciare l'attività, il team che la segue ha tirato un sospiro di sollievo. Sembrava che tutto si fosse appianato. Che la strada per la coppa del Mondo fosse in discesa. Invece no. 11 luminare svizzero, massimo esperto mondiale dell'anca, avrebbe indicato nel sovraffaticamento le cause di quell'infiammazione che ha tenuto Karen lontana dalle gare. Ottenuto il permesso di tornare sugli sci, la zarina poliglotta, seconda l'anno scorso nella classifica assoluta di coppa con 1100 punti risultato mai raggiunto da nessuna azzurra - ha preso in mano la situazione. Ha rimesso gli sci, ma da sola. Tornando «alla neve che è stata il mio latte e la mia culla». Vicino non ha voluto neppure Heinz Peter Platter, l'allenatore personale, ex azzurro. Gli ha telefonato dopo. La Putzer è restia a parlare di rientro. E, fedele agli ordini ricevuti, non lo fa neppure il suo allenatore. La zarina non vuole: «Parli con Karen, prima», si limita a dire. «La riunione per decidere se Karen parteciperà alle gare del prossimo week-end a Lake Louise, in Canada, la faremo solo oggi con D direttore tecnico del settore femminile. Tino Pietrogiovanna», chiude Platter. L'ultima parola spetterà a lei. Intanto Anja Paerson non perde tempo, mette a segno due vittorie a Park City e allunga il distacco in classifica con 280 punti sulla tedesca Martina Erti, a quota 177. La bionda svedese di Tamaby, il paese del grande Ingemar Stenmark, già due volte campionessa del mondo di speciale, sfruttando anche le assenze di Kostelic e Putzer, punta a riconfermarsi regina. E' positivo il bilancio delle ragazze, grazie a Denise Karbon, 3a nel gigante, e Nicole Gius 8a in speciale. Più magro il bottino dei maschi, difesi da Peter Fili che si conferma uno dei più promettenti discesisti: si è qualificato 12" ieri nel superG, eguaghando il suo miglior risultato conquistato nel 2002 ad Altenmarkt, dopo esser stato il migliore della squadra anche nella discesa di sabato. A Lake Louise dominio degli austriaci: è tornato al successo il muratore più famoso e granitico del mondo, Hermann Maier (davanti a Michael Walchhofer, 2 "in l'36"95 e Stefan Eberharter, 3" con l'37"24). Ha consegnato agli almanacchi il 43" successo della camera, il 18" nella specialità. Due anni e mezzo dopo il terribile infortunio motociclistico, Herminator è tornato. Nessuno aveva dubbi. Hermann Maierètornato al successo in SuperG, la sua disciplina preferita

Luoghi citati: Altenmarkt, Berna, Canada