Gnutti sbroglia il caso Telecom Monti insiste col dossier Edf di Valeria Sacchi

Gnutti sbroglia il caso Telecom Monti insiste col dossier Edf I NOMI E GLI AFFARI Gnutti sbroglia il caso Telecom Monti insiste col dossier Edf Valeria Sacchi Chicco Gnutti «salva» Marco Tronchetti Provera. E' stato grazie alle clausole inserite nello statuto di Olimpia al momento dell'ingresso della bresciana Hopa che il presidente della Consob Lamberto Cardia ha potuto ribaltare il giudizio del predecessore Luigi Spaventa che, a fine 2001, aveva ritenuto che attraverso Olimpia Pirelli avesse il controllo di Telecom e fosse quindi tenuta a consohdare il bilancio del gruppo, debiti compresi. Dopo l'arrivo di Gnutti e il nuovo patto del maggio 2003, il controllo di Pirelli su Olimpia, dove nomina solo cinque dei dieci consiglieri, sarebbe stato «depotenziato». Nel fratempo, sul capo di Gnutti, cade una piccola tegola. Riccardo Breda, Bruno Dalla Bà, Giorgio Marres e Gianfranco Toni, suoi soci in Vernar (società che tre anni or sono si era fusa con la Siber di Gnutti) hanno avviato una causa civile per risarcimento danni accusando Gnutti di avere a suo tempo gonfiato i bilanci Siber con artifici contabili che hanno poi affossato sia Vemer, che da allora ha i conti in rosso, sia il titolo precipitato da 30 euro a meno di un euro. Per un altro regolatore dei mercati, il commissario Uè alla Concorrenza Mario Monti, si avvicinano decisioni importanti. La prima riguarda l'Edf presieduta da Francois Roussely per aiuti da parte dello Stato francese che, del gruppo, è il grande azionista. L'Antitrust vorrebbe imporre a Edf la restituzione allo Stato di 888 milioni di euro a compenso di sgravi fiscali. Un passo che il ribaltone attuato in Ecofin la scorsa settimana potrebbe rendere complicato. Poi c'è l'indagine sulla Microsoft di Bill Gates che si concluderà probabilmente a primavera. A proposito di Microsoft, un colpo al suo predominio arriva dalla Cina con la decisione del governo di Pechino di affidare alla Sun Microsystems guidata da Scott McNealy (che a sul tempo aveva denunciato Microsoft presso la Uè) l'installazione di un milione di personal computer dotati del soflwere aperto Linux, assai più economico. L'operazione, nella quale Microsystems avrà come partner China Standard Software, prelude a un ordine che, nel tempo, dovrebbe arrivare a 200 milioni di computer. Intanto, dopo un lavorìo durato 15 anni e sotto la presiden¬ za italiana, nasce l'Opa europea che dovrà entro gennaio passare al vaglio dell'assemblea e del Consiglio. Un'intesa raggiunta grazie ad alcuni compromessi come quello, voluto dalla Germania, di concedere ai singoli Paesi la libertà di decidere se il consiglio di un'azienda minacciata da Opa debba, obbligatoriamente o non, rivolgersi agli azionisti prima di approvare misure difensive. Per questa ragione il commissario al Mercato intemo Frits Bolkestein non cela la sua contrarietà verso un testo frutto di «mercanteggiamenti». Felice, viceversa. Rocco Bottiglione che presiedeva il gruppo di ministri che l'ha varata. Contemporaneamente è arrivato anche il via libera al nuovo regolamento sulle fusioni messo a punto da Monti che, pur concedendo maggiori tempi di risposta alle aziende, rafforza i poteri di indagine dell'Antitrust. Intanto in Italia Bolkstein apre un'istruttoria su quell'articolo del Testo Unico bancario che permette alle banche popolari di mettere un tetto dello 0,500Zo al possesso azionario e di porre il limite di un solo voto per azionista, indipendentemente dal numero di azioni che egli possiede. La norma contrasterebbe con il principio comunitario della libera circolazione dei capitali. Inutile dire che, immediatamente, in Borsa si è scatenata la caccia ai titoli delle popolari, in testa la Popolare di Milano presieduta da Roberto Mazzetta e la Lodi guidata da Giampiero Fiorani. Dalla riunione dei vertici delle maggiori fondazioni bancarie italiane, il presidente dell'Acri Giuseppe Guazzetti ha avuto un mandato di negoziare il regolamento della nuova Cassa Deposti e Prestiti nella quale, su invito del ministro dell'Economia Giulio Tremonti, le fondazioni dovrebbero assumere partecipazioni per una quota complessiva del 15Z200Zo con un impegno finanziario vicino ai 700 milio¬ ni di euro. Per la presidenza della Cdp, che sarà presto trasformata in Spa, il più gettonato dei candidati sembra essere Salvatore Rebecchini che, ir Bankitalia, è responsabile dei controlli sul mercato finanziario all'interno dei Servizi di vigilanza mentre alla direzione resterebbe Antonino Turicchi. Ventate di moralizzazione spazzano i cieli. La Boeing, il maggior produttore di aerei del mondo licenzia per «giusta causa» due top manager: il direttore finanziario Michael Sears, subito rimpiazzato dal suo vice James Beli, e la vicepresidente dell'unità Sistemi di difesa missilistici Darleen Druyum, ex funzionarla del dipartimento della Difesa Usa assunta da Sears. La decisione arriva dopo un'inchiesta aperta dal Pentagono nei confronti di Darleen, accusata di aver passato a Boeing informazioni riservate su una commessa per la costruzione di aerei cisterna che il gruppo guidato da Phil,Condit si era poi aggiudicato. Cambio della guardia anche alla Delta, terza compagnia aerea degli Stati Uniti. A gennaio il sessantenne Leo Mullin lascerà le poltrone di presidente e amministratore. Al suo posto arriveranno due consiglieri anziani: il sessantacinquenne John Smith assumerà la presidenza mentre al settantunenne Gerald Grinstein andranno le redini di amministratore delegato. Ad appannare l'immagine di Mullin erano state le rilevazioni sul suo stipendio, che è stato raddoppiato nel 2002 proprio mentre l'azienda si vedeva costretta a licenziare migliaia di persone e chiudeva in rosso. Ancora una volta la presidente della Provincia di Milano Ombretta Colli l'ha spuntata, riuscendo a candidare per la presidenza della Serravalle (nella quale l'amico Marcellino Cavie è arrivato al 2607o) Giancarlo Elia Valori, che ha esperienza del settore avendo presieduto per anni la Società Autostrade dei Benetton. Non basta. La Colli, che ha dovuto lasciare la presidenza della Serravalle per incompatibilità a seguito di una pronuncia della Consulta, si sarebbe assicurata anche il voto del sindaco Gabriele Albertini, col quale si era scontrata per mesi. Sl^feB.

Luoghi citati: Cina, Germania, Milano, Pechino, Serravalle, Stati Uniti