Bond tic, il business corre sulla linea «3»

Bond tic, il business corre sulla linea «3» COME APPROFITTARE DEL DOLLARO DEBOLE Bond tic, il business corre sulla linea «3» Cheo Condina Fino a pochi mesi fa i debiti delle grandi telecom incombevano come una spada di Damocle sul mercato dei bond. Oggi, invece, le obbligazioni delle tic sono tornate di moda. Grazie a una politica di riduzione dei costi e al rilancio della telefonia cellulare, i grandi operatori del Vecchio Continente (Dt, Ft e la stessa Kpn, il gestore olandese che semhrava vicino al rischio default) hanno recuperato posizioni nelle valutazioni delle agenzie di rating. A questo punto, la domanda sorge spontanea: conviene ancora comprare i bond telefonici o sono ormai troppo cari? «I conti aziendali - è la risposta dell' esperto - sono confortanti e il rischio sul credito continua a scendere. Detto questo, si può puntare su Telecom Italia e, in misura minore, su Deutsche Telekc n, che ha prodotto ottimi risullati nella generazione di flussi di cassa». Margini di miglioramento, insomma, ce ne sono, anche se non vanno sopravvalutati. Il rendimento in più che offrono rispetto ai titoli di Stato di pari durata è esiguo. Per questo motivo i grandi investitori restano neutrali su British Telecom (Standard&Poor's ha recentemente portato l'outlook del gruppo da stabile a positivo) Telefonica e France Télécom. A ben vedere, comunque, per chi volesse veramente investire nel mondo delle tic, un'occasione ci sarebbe: è quella rappresentata dalla maxi-emissione obbligazionaria di Hutchison Whampoa (che in Italia opera con «3»). Quello del gruppo industriale guidato da Li Ka-shing è il più grande bond asiatico (senza considerare il Giappone) in dollari Usa. Per il titolo, offerto in tre franche dai sette ai 30 anni, è stata raccolta una domanda di oltre 12 miliardi di dollari. Le emissioni, collocate grazie a Goldman Sachs, Citigroup, Hsbc e Merrill Lynch, godono di un rating A- di Standard and Poor's e offrono rendimenti del 5,4950Zo per il bond settennale, del 6,2610Zo per il decennale e del 7,4690Zo per il trentennale. «Si tratta di tassi d'interesse molto appetibili - osserva un operatore londinese - quasi doppi rispetto a quelli offerti da emittenti con rating inferiori come Telecom Italia o France Télécom. Fossi un investitore non ci penserei due volte ad acquistare queste obbligazioni». Del resto Hutchison Whampoa, che oltre a praticare il business della telefonia è uno dei maggiori operatori portuali del pianeta, considerati i recenti passaggi a vuoto del business Umts, era obbhgata a offrire remunerazioni sopra la media del mercato. A fianco di questi rendimenti relativamente elevati si deve poi considerare la componente valutaria. Essendo denominate in dollari queste obbligazioni vengono oggi acquistate dall'investitore europeo a un prezzo basso, vista la forza dell'euro (occorrono infatti 1,19 dollari per compare un euro). Una forza che non durerà in eterno: a esempio se tra 7 anni, alla prima scadenza del prestito, il dollaro si trovasse nuovamente in condizioni di parità (un dollaro per un euro) l'investitore potrebbe godere di un ulteriore premio del 190Zo. Per il resto, vale a dire per gli operatori telefonici europei, meglio muoversi con prudenza senza dimenticare che il grande affare, in molti casi, ormai è alle spalle. [Borsa&Finanza] L'obbligazione emessa da Hutchison Whampoa è la preferita dagli analisti «Neutral» sulle altre Tic

Persone citate: Condina, Merrill Lynch

Luoghi citati: Dt, Ft, Giappone, Italia, Usa, Vecchio Continente