Crolla una palazzina, un disperso

Crolla una palazzina, un disperso LA TRAGEDIA CAUSATA DA INFILTRAZIONI D'ACQUA Crolla una palazzina, un disperso In un sobborgo di Napoli, cinque salvati Mariella Cirillo NAPOLI Scricchiolii, le crepe che spaccano i muri prima del rumore sordo che precede il crollo: come un castello di carte, la palazzina a due piani si piega su se stessa, viene risucchiata con tutti i suoi abitanti nell'enorme voragine che si apre nel cortile provocando il cedimento di un'ala dell'edificio. Si salvano per miracolo una mamma con i suoi tre bambini, viene recuperato dai vigili del fuoco, semisommerso dalla terra, ferito ma ancora in vita, un giovane pachistano. Ma per un suo connazionale, inghiottito nella larga buca profonda quasi venti metri, non c'è niente da fare. Ufficialmente è disperso, ma dopo dodici ore di ricerche, le speranze di raggiungerlo sono quasi nulle. Infiltrazioni d'acqua nelle fondamenta: è questa la prima ipotesi avanzata da vigili del fuoco e tecnici per spiegare quanto avvenuto ieri a Sant'Antimo, paese delTentroterra a Nord di Napoh, dove fino a notte le squadre hanno scavato a mani nude per non compromettere con mezzi meccanici ima situazione già precaria. La voragine, ah'origine con un diametro di 10 metri, tende ad allargarsi ulteriormente esponendo al pericolo i soccorritori. Dentro queh abisso è rimasto intrappolato un immigrato, come na raccontato Jamil, 25 anni, il giovane che era con lui e che è stato salvato dai pompieri. E' ricoverato in ospedale e sottoposto ad un intervento chirurgico per lo schiacciamento della milza, ma le sue condizioni e le difficoltà con cui si esprime in itahano, hanno alimentato incertezze anche sull'identità della persona dispersa: fino a tardi non era stato ancora definitivamente chiarito se si tratti di un uomo o di una donna. Di sicuro, il cedimento che ha interessato la palazzina di via Diaz, nel centro antico del paese, coinvolgendo una comunità dipa- chistani, arriva a poche ore dalla voragine che ha lasciato per un giorno senz'acqua oltre diecimila persone a Napoh. Sulla collina di Posilhpo sabato si è sfiorata la tragedia, quando in via Manzoni, nella notte, l'asfalto si è aperto ingoiando due auto e un cassonetto dei rifiuti. In quel caso la rottura di una condotta idrica ha causato lo sprofondamento, mentre a Sant'Antimo potrebbero essere state le piogge copiose degh ultimi giorni a minare le fondamenta della costruzione crohata ieri mattina. Situazioni diverse, ma entrambe avvenute in un territorio che l'uomo nonha saputo difendere, dove episodi come quello che in provincia ha provocato il crollo della palazzina si sono già più volte ripetuti e dove le cavità sotterranee non sono mai state censite. Si era appena tamponata l'emergenza che ha colpito Napoh - con il ripristino dell'erogazione idrica anche nell'ospedale Fatebenefratelh, alimentato in precedenza con le autobotti, e con la sistemazione del manto stradale di via Manzoni dove è stata riempita una voragine di 10 metri - quando nelle prime ore di ieri mattina la storia si è ripetuta nell'hinterland. Nella vecchia palazzina di Sant'Antimo, il cedimento ha coinvolto il piano terra ed il primo piano dell'edificio in cui abita una famiglia di immigrati pachistani, in regola con i permessi di soggiorno. Il capofamiglia è uscito per anda- re al lavoro, mentre in casa sono rimasti la moglie ed i tre bambini, con due connazionah ospiti da alcuni giorni della coppia. Proprio loro sono finiti nella voragine che si è spalancata all'improvviso nel coitile causando il crollo dell'ala sinistra dell'edificio. L'allarme è scattato subito e le prime squadre dei vigili sono riuscite a tirare su Jamil: ferito e sofferente ha fatto capire ai soccorritori che là sotto c'era un'altra persona. Ma nel frattempo, con non poche difficol¬ tà, un'altra squadra stava mettendo in salvo la madre ed i tre figlioletti intrappolati in un locale della palazzina crollata. La stanza è venuta giù ed ogni varco sembrava ostruito: i pompieri hanno però individuato un lucernaio e dopo aver segato una sbarra di ferro che impediva il passaggio hanno fatto uscire ad uno ad uno la donna e i bambini. Fuori è cominciata l'attesa degh abitanti della zona, degh immigrati pachistani in ansia per la sorte dei loro connazionah. Dentro, nel cortile, una trentina di uomini del distaccamento dei vigili di Napoh ha lavorato per ore a mani nude. ((Non possiamo usare mezzi meccanici - hanno spiegato - rischieremmo di uccidere la persona che è sotto le macerie e di allargare la voragine». Ma il lavoro non si è mai fermato, è andato avanti per tutta la notte per recuperare il disperso e per mettere in sicurezza l'area ed impedire nuovi cedimenti. Ha ceduto un'intera ala dell'edificio, sotto le macerie un immigrato pachistano. I soccorritori scavano con le mani La voragine ha un diametro di dieci metri Negli ultimi giorni la zona era stata investita da piogge torrenziali La voragine che ha inghiottito il palazzo vicino a Napoli

Persone citate: Mariella Cirillo

Luoghi citati: Napoli, Sant'antimo