La Russa chiamò Fini «E'meglio se atterri in una pista nascosta»

La Russa chiamò Fini «E'meglio se atterri in una pista nascosta» «IL RITORNO DA ISRAELE COME L'ITALIA AL RIENTRO DOPO LA COREA» La Russa chiamò Fini «E'meglio se atterri in una pista nascosta» «Ma Gianfranco sta recuperando, spieghiamo che il male assoluto sono a Shoah, le leggi razziali del '38, non tutto il fascismo, non tutta la Rsi» personaggio Amedeo La Mattina inviato ad AREZZO SI', Serena ci vediamo al Village». Serena chi? Serena Grandi? «Ma che avete capito? Serena, l'onorevole Serena di An». La notte di Ignazio inizia davanti alla tv. Gioca l'amata Inter contro la Juventus. Un tifo bestiale a casa di amici aretini. Ogni gol è un urlo. Squilla il telefonino di La Russa, «state vincendo, eh!», «lasciami in pace...» risponde il coordinatore di An che chiude il cellulare senza chiedere chi fosse l'importunatore dall'altra parte. RisquiUa, «ma sei impazzito, mi hai chiuso il telefono in faccia, sono Gianfranco». E' Fipi. «Oh, Gianfra', Boa hai visto che partitone... li stiamo massacrando...». Terzo gol, un boato, Ignazio tira in aria il telefonino. E' felice, si trascina gli amici alle Logge del Vasari dove lo attende Gasparri, lo stato maggiore della sua corrente e i giornalisti invitati. Fa il suo ingresso al ristorante di piazza Grande come se fosse sceso caldo caldo dalla curva degh ultras del Meazza, «alee-oo, alee-Inten). Tutti lo salutano, tutti lo rispettano, Ignazio sembra un ragazzino pieno di energia - «un partitone, l'Inter non giocava così da dieci anni, poi gh abbiamo fatto fare un gol, poveretti...». Si leva la giacca, si arrotola le maniche, si aggiusta tra i capelli spettinati gh occhiali rossi e prende posto. Al tavolo dei big dove c'è Gasparri con moghe e fighe, il direttore del Giornale Belpietro e del Mattino Orfeo? Macché, Ignazio va dritto al tavolo dei giornalisti e comincia a raccontare aneddoti su Pinuccio Tatarella, suo ex capocorrente, maestro di vita, teorico deU'«Armonia». La Russa ride e si diverte. Ma poi il suo volto si fa serio, a tratti minaccioso quando passa ai guai interni ad An, ad Alessandra Mussolini che prenderà i voti della «mamma e del papà» e su Francesco Storace sul piede di guerra per queUe parole di Fini a Gerusalemme. Già il viaggio in Israele. «Gianfranco mi ha chiamato prima di rientrare per dirmi che era -andato tutto benissimo e io gh ho risposto: ti conviene atterrare in una pista laterale e non farti vedere, come la Nazionale al ritorno dopo la Corea! Comunque, ora Fini sta recuperando, stiamo spiegando che il male assoluto è la Shoah, le leggi razziali del '38, non tutto il fascismo, tutta la Repuhblica sociale». Il vice coordinatore di Anltalo Bocchino e l'addetto stampa di La Russa, Salvatore D'Agata, si avvicinano per capire se Ignazio sta facendo danni. Sudano un po' freddo, ma non osano interrompere il ciclone-La Russa. Il quale è convinto che un difetto di comunicazione ci sia stato. «In Israele .ognunohafatto il sujp mestiere ma una cosa così aveva bisogno di una mediazione ulteriore con i giornalisti. Ronchi (stretto collaboratore di Fini, ndr) ha curato benissimo i rapporti con Israele ma è un uomo di relazioni straordinario, non un dirigente pohtico. A Gianfranco gh avrei detto "portati La Russa. Non lo vuoi? portati Alemanno. Non vuoi nemmeno Alemanno, allora portati Malgeri, il direttore.delSecoZod'JtoZta, è asettico ma perfetto". E' chiaro. Fini voleva andare lì e superare l'esame con il massimo dei voti». Gh cade l'occhialino sul naso, lo risistema tra i capelli, si spettina ancora di più, fagocita un dolce, beve una grappa e mentre si avvicina luna di notte e a quasi tutti cala la palpebra, il nostro inizia il viaggio dentro il partito. E' il capitolo Storace. «Noi, la Destra protagonista, siamo stati sempre abituati a ragionare prima in termini di partito, poi di corrente. Ma che credete che qui - segna cerchi in aria - i malpancisti non ci siano, che quando fai pù pù sulla Repubblica di Salò sono contenti? Ma poi gh spieghi le cose e capiscono. Non sono come quei ragazzi di Prato che sono venuti a Milano a contestare Fini..., ma come gh è venuto in testa - sgrana gh occhi, sembra Lucifero - erano della Destra sociale ma non sono stati mandati da nessuno, ne sono sicuro». Pausa. Qualcuno gh ricorda lo schiaffo che ha dato ad uno di quei ragazzi. «Eh sì, ci voleva lo shiaffone terapeutico!». E mercoledì, alla manifestazione di Storace, come va a finire? Stringe gh occhi, apre la mano davanti al volto. «Già lo vedo, come in un film. Francesco dirà che Fini ha sbaghato, difenderà la Mussolini, criticherà la Santanchè, farà la battuta sui salotti, dirà quanto è brava donna Assunta. Ma Storace non esce dal partito, dove va? Farà l'opposizione interna, metterà insieme il 30Zo». Ma se Destra sociale ha il 220Zo del partito? «E lui che c'entra con la Destra sociale? La corrente è di Alemanno. A Roma Storace ha il 600Zo del SO0/» e questo perché finora Fini non gh ha fatto la guerra». Ma Alemanno che fa? «Alemanno, credetemi, fa finta di correggere le virgole ma è d'accordo con Fini, tanto è vero che mercoledì all'Hilton non ce lo vedrete. Ormai è nata una quarta componente. Alemanno prima doveva scontare il marchio di Rauti, non pensava nemmeno di fare il ministro, al massimo puntava a fare il sottosegretario, se solo Fisichella avesse saputo muoversi le cose sarebbero andate diversamente. Così Gianni è arrivato e ha lavorato bene, è cresciuto, anche lui ha il senso del partito». Amarcord: «"Sette" ha pubblicato una foto degh Anni 80, glielho data io, dove c'è il sottoscritto, Gasparri magro magro. Fini con gh occhiah a goccia e Alemanno. Siamo cresciuti insieme. Non è un caso che non ci fosse Storace. Che prima almeno poteva vantare un rapporto di amicizia con Fini, ma ora... Ora farà i girotondi e noi faremo i controgirotondi...». E' notte fonda, qualcuno collassa sul tavolo. La Russa sembra uscito dalla doccia mattutina. Dice ai giornalisti «bene, tutto questo vi serva da background». Bene, grazie, buona notte. Alessandra Mussolini con il coordinatore di Alleanza nazionale Ignazio La Russa