Londra, asilo al leader ceceno Zakaev di Anna Zafesova

Londra, asilo al leader ceceno Zakaev ERA STATO ARRESTATO IN DANIMARCA DURAN TE LA TRAGEDIA DEL TEATRO DUBROVKA Londra, asilo al leader ceceno Zakaev Mosca furiosa: «Doppio standard nella lotta al terrorismo» Anna Zafesova MOSCA Un'altra sconfitta per il Cremlino nella sua crociata contro il terrorismo ceceno: Alimed Zakaev, l'emissario dei separatisti, ha ottenuto asilo pohtico in Gran Bretagna. Sua Maestà ha concesso protezione all'ex comandante della guerriglia qualche giorno fa, ma la notizia non era stata divulgata subito. Ieri è stata confermata ufficialmente da un rappresentante del governo britannico, che si è astenuto dal dare altri particolari. Probabilmente, per non far infuriare ancora di piiu Mosca, che ha reagito con durissime proteste. Per i russi Alimed Zakaev, ex attore del teatro di Grozny riconvertitosi durante la prima guerra cecena in uno dei più importanti comandanti dei ribelli, poi vicepremier e ambasciatore ceceno all' estero, è uno dei maggiori «wanted», considerato uno dei leader del terrorismo di matrice islamica. Ma sembra ormai irragiungibile. Arrestato in Europa una prima volta a Copenhagen, un anno fa, proprio durante il dramma degli ostaggi del teatro Dubrovka, è stato però liberato dal governo danese che in seguito ha rifiutato l'estradizione. Quando ceceno si è trasferito in Gran Bretagna, la Russia ha rinnovato la richiesta, sperando probabilmente che Tony Blair non avrebbe voluto offendere «l'amico Vladimir». Zakaev è stato sottoposto a processo, sempre con accuse di terrorismo, omicidio, sequestro di persona e complicità nella strage della Dubrovka. In sua difesa si è schierata l'attrice Vanessa Redgrave, nota per la sua campagna per i diritti umani in Cecenia, diversi esponenti della pohtica russa sono andati a testimoniare a Londra. Già l'il novembre scorso la Gran Bretagna ha rifiutato l'estradizione. Il verdetto del giudice Timothy Workman è stato uno schiaffo per i russi: Zakaev non sarebbe stato consegnato a Mosca in quanto perseguitato pohtico, che in Russia correrebbe il rischio di torture e di essere condannato a morte. Il magistrato inglese ha anche smontato, punto per punto, le accuse della Procura generale russa: secondo Mosca Zakaev si sarebbe macchiato, tra l'altro, dell'omicidio di padre Filip, un pope, ma il sacerdote è apparso nell'aula del tribunale londinese, vivo e vegeto. Un altro testimone ha ritrattato tutto, rivelando di essere stato costretto a calunniare Zakaev sotto tortura m Russia. Con pedanteria Workman ha elencato tutte le incongruenze nella documentazione inviata da Mosca, e il fatto stesso che le accuse (che si riferiscono alla metà degli Anni '90) sono state mosse solo quando si è trattato di screditare l'ala moderata della guerriglia cecena. Un fiasco umiliante per la Russia, che ha reagito violentemente: il consighere presidenziale Serghej Jastrzhembskij ha accusato la Corte inglese di aver «prosciolto il terroiismo» e ha paragonato Zakaev a Bin Laden. U ministero degli Esteri russo ha convocato l'ambasciatore britannico a Mosca, Roderick Lyne, per espimergli una protesta durissima. Londra viene accusata di «doppi standard« nella lotta al terrorismo, comportamento che secondo, la diplomazia russa danneggia i rapporti di fiducia tra i due Paesi. Mosca ha intenzione di contestare il verdetto, ma nel frattempo Zakaev rimarrà nella sua casa a Chelsea con la famiglia: non ha inten- zione di tornare in patria finche Putin rimarrà al potere. E' il terzo schiaffo inflitto dalla giustizia inglese a Mosca in due mesi: in precedenza lo stesso tribunale londinese aveva già negato l'estradizione del magnate Boris Berezovskij e del suo amico, lo scrittore Julij Dubov, accusati di truffa. Anche in questo caso il giudice ha ritenuto politica la motivazione della Russia e a entrambi gli accusati è stato concesso asilo in Gran Bretagna. Del resto, Berezovskij è noto per le sue collusioni con la guerriglia cecena, e secondo aicune fonti sarebbe stato il miliardario a finanziare la difesa di Zakaev. Liberatosi di Zakaev, il presidente filorusso della Cecenia, Ahmad Kadyrov, ha espresso il desiderio di festeggiare Capodanno senza il «terrorista numero 1» Shamil Basaev. I fedelissimi di Kadyrov hanno promesso di fargli questo regalo entro la fine dell'anno. Per catturare Basaev, vivo o morto, ai ceceni è stata offerta una taglia di 5 milioni di dollari, sponsorizzata da imprecisati «imprenditori» locali. Ahmed Zakaev, il leader ribelle ceceno cui Londra ha concesso asilo