«Toro chiudi la i l • il t w5ja gioco in casa»

«Toro chiudi la i l • il t w5ja gioco in casa» DOPO UNA SETTIMANA TURBOLENTA I GRANATA CERCANO L'ALLUNGO SU UN CAMPO STORICAMENTE FAVOREVOLE CONTRO UNA SQUADRA IN DIFFICOLTÀ «Toro chiudi la porta, oggi gioco in casa» Nella «sua» Verona, Rossi spera in una trasferta senza gol al passivo: ne ha subiti 8 nelle ultime 4 Roberto Condio TORINO Verona ha spesso sorriso al Toro, squadra che in giro per l'Italia non può contare su tanti campi «amici». Il «Bentegodi» sponda Hellas, invece, lo è: 6 vittorie e 4 soli ko negli ultimi 13 incontri, 0 gol subiti nei 3 più recenti. Più dei due blitz ancora freschi (gh 1 -0 in serie A firmati da Artistico a fine 1999 sotto la neve e da Franco alla vigilia di Pasqua del 2002), il successo che nel giorno della nuova sfida scalda maggiormente i cuori granata è un 2-0 datato 20 marzo 1988. Il ricordo è suggestivo, significativo, benaugurante: quel Toro battè il Verona con un insolito gol di Ezio Rossi e un ben più normale acuto di Tullio Gritti, ovvero dell'allenatore e del vice del Toro di oggi. In campo c'erano anche Cravero,Comi, Benedetti, Ferri e Fuser, ovvero gh attuali cardini del progetto granata, fra corpo tecnico e dirigenziale. Rispolverare oggi, in capo alla settimana più turbolenta della stagione, quella vittoria conquistata in casa dell'Hellas da un Toro doc, pieno di ragazzi del Filadelfia, non è imo stenle esercizio statistico-nostalgico. Si è parlato tanto, troppo di soldi e di contratti, negli ultimi giorni: imitando i loro granatissimi predecessori, Vergassola e compagni hanno la possibUità di accantonare definitivamente ogni polemica, di firmare una pace verosimilmente duratura con la tifoseria. «Soprattutto - osserva il pratico Ezio Rossi - sarebbero tre punti utilissimi per provare ad allungare. Siamo l'ultima ruota del trenino di testa e, anche se sono convinto che fino ad aprile ci saranno sempre 8-10 squadre in corsa, riprendere a vincere in trasferta ci darebbe quella continuità di risultati fondamentale per puntare alla promozione». Non sarà una trasferta come le altre, per il tecnico granata: nell'Hellas ha giocato tre stagioni, a Verona ha fissato la sua residenza e lì toma ogni domenica sera per passare il lunedì di riposo col figlio Niccolò. «Ho scelto la bellezza della città, la tranquillità e la qualità della vita - spiega Rossi -. Peccato, però, che ormai da 7 anni a Verona passi al massimo un giorno alla settimana». Di fatto, comunque, per lui sarà come giocare in casa. Normale, dunque, che dica: «Mi piacerebbe tener chiusa la porta, una volta tanto». Ovvero, non subire gol, evitare le doppiette che nelle ultime 4 partite esteme sono diventate la pessima abitudine della difesa granata. Ha fiducia. Rossi. Perché dopo le sbandate extracalcistiche di inizio settimana «è tornata la normalità, abbiamo ritrovato l'equilibrio che nel nostro ambiente è sempre così sottile». Perché ((per quanto mi riguarda, non ci sono mele marce nel Toro». Perché «adesso che il problema-sti- pendi è stato risolto, la squadra non potrà pensare ad altro che giocare». Lo farà con lo stesso schieramento che domenica scorsa, a inizio ripresa, ha schiantato l'Albinoleffe, con la speranza che siano identiche anche l'ispirazione di Finga e la vena realizzativa di Ferrante e Fabbrini. Dall'altra parte ci sarà un Verona pieno di guai: classifica (oggi sarebbe retrocesso) ma anche ambiente (la tifoseria più calda minaccia lo sciopero per protesta contro l'ipotesi di fusione con il Chievo). L'allenatore Salvioni ha chiesto alla curva di soprassedere («Sosteneteci, abbiamo bisogno di voi oggi più che mai») e si affida ancora una volta alla strana ma efficace coppia d'attacco Myrtaj (albanese, 27 anni)-Papa Waigo (senegalese, 19), che hanno segnato 11 dei 21 gol gialloblù. L'Hellas ha vinto 3 partite su 16 e non festeggia dal 25 ottobre (3-0 interno sul Genoa). Rossi, però, non si fida: «Ho avvisato i miei uomini: dobbiamo essere preparati a soffrire perché la crisi dei veronesi è di risultati, non certo di gioco. Ho visto le loro ultime due partite: col Livorno sono stati raggiunti nel finale, a Palermo sono andati in vantaggio e avrebbero potuto allungare prima della tripletta di Toni. Qualche problema ce l'hanno perché altrimenti non sarebbero quart'ultimi, ma quando sono in possesso di palla sanno far male. Cercano sempre il gioco, perciò sicuramente ci concederanno qualche occasione. Noi dovremo essere bravi ad approfittarne». Proprio come sullo stesso campo hanno già saputo fare Franco (oggi di nuovo in panca). Artistico e persino lui, il Rossi che di casa sta a Verona ma che ha sempre avuto il cuore Toro. Il tecnico ha la residenza nella città veneta dove disputò 3 stagioni: «Gran qualità di vita ma ci vado soltanto per mio figlio» Nell'88il2-0sull'Hellas con gol di Ezio e del vice attuale Gritti. «Oggi sarà dura:lacrisigialloblùè di risultati, non di gioco» Ezio Rossi torna per la seconda volta da allenatore sul campo del «suo» Verona: con la Triestina perse 1 -0 jlOCOCAUIOOREISl EzdV