«lintervento finito da uno studente»

«lintervento finito da uno studente» ACCUSATI DI NON AVER DATO AL PAZIENTE, UN PENSIONATO DI 72 ANNI CHE MORI' TRE GIORNI DOPO, L'ASSISTENZA NECESSARIA «lintervento finito da uno studente» Rinviati a giudizio i due chirurghi dell'equipe «Cardioteam» Giorgio Ballarlo Verranno processati 1' 11 marzo del prossimo anno i cardiochirurghi dell'equipe privata Cardioteam Marco Diana e Sandro Testa, accusati dalla Procura di omicidio colposo per il decesso di un paziente di 72 anni, morto nel novembre del 2001 dopo un intervento alle Molinette. Il gup Patrizia Gambardella ha infatti disposto il rinvio a giudizio dei due medici al termine di una lunga e tortuosa fase di indagini preliminari, nel corso della quale si sono alternati tre diversi pubblici ministeri e il gip ha respinto l'iniziai1? richiesta di archiviazione presentata dalla Procura. Il processo si giocherà dunque sul filo delle testimonianze e soprattutto sulle interpretazioni delle perizie e delle consulenze mediche disposte dal giudice, dagli inquirenti e dalla difesa. Girolamo Mavellia, un falegname in pensione, arrivò alle Molinette il 22 novembre del 2001 dopo un grave infarto e due precedenti ricoveri al San Giovanni Bosco e all'ospedale di Chivasso. Il 29 novembre la situazione peggiorò e si decise di portarlo alla clinica convenzionata Cellini per sottoporlo a un intervento chirurgico. Ma le sue gravi condizioni di salute sconsigliarono il trasferimento e furono Diena e Testa a doversi recare alle Molinette. Secondo l'accusa, i due medici non avrebbero assicurato al paziente un'adeguata assistenza post-operatoria, malgrado le condizioni critiche e la difficoltà dell'intervento sconsigliassero di abbandonare la sala operatoria prima del tempo. A denunciare l'episodio fu l'allora direttore della scuola di specializzazione di Cardiochirurgia Michele Di Summa, che raccolse la testimonianza di uno studente al terzo anno di specializzazione, al quale sarebbe stato affidato il compi¬ to di concludere la sutura delle ferite e di sistemare gli opportuni drenaggi. Tre giorni dopo il pensionato morì. Quali furono le cause del decesso? Un errore tecnico durante l'intervento? Un'inadeguata assistenza post-operatoria? Oppure le effettive condizioni critiche del paziente, che non avrebbe avuto più del 30 per cento delle possibilità di sopravvivenza? Domande alle quali dovranno arrivare risposte chiare dal dibattimento davanti al giudice. Le indagini della Procura e l'udienza preliminare, infatti, non hanno ancora del tutto dissipato dubbi e interrogativi. In un primo momento, infatti, il procuratore aggiunto Mario Gnffey aveva chiesto l'archiviazione del procedimento a carico di Diena e Testa; ma dopo l'opposizione dei familiari di Mavellia (assistiti dagli avvocati Lauretta Sangiorgio e Antonio Rossomando), il gip Federica Gallone ha ordinato al pubblico ministero di disporre l'imputazione. Il fascicolo è ancora transitato brevemente nelle mani del pm Carlo Pellicano, poi è finito sulla scrivania del collega Cesare Parodi. Che, sia pure con qualche perplessità, ha chiesto il rinvio a giudizio. Un bel po' di dubbi sono rimasti anche davanti al giudice per l'udienza preliminare Gambardella. Se da un lato i periti Varetto e Pellegrini hanno escluso responsabilità dei due medici riguardo all'intervento; d'altro canto hanno lasciato intendere che l'assistenza post-operatoria è stata insufficiente. A chi spettava? Per l'accusa alla stessa équipe che aveva operato, per la difesa alle Molinette. «Siamo in possesso di una lettera del professor Poletti che chiede l'intervento del Cardioteam per ragioni d'omergenza afferma il difensore di Diena e Testa, l'avvocato Claudio Maria Papotti -, ma ribadisce con chiarezza che a gestire il decorso post-operatorio sarebbe stata l'equipe di cardiochirurgia delle Molinette». Per i consulenti interpellati dalla difesa - i professori Ottavio Alfieri, Lorenzo Menicanti e Eloisa Arbustini - non esisterebbe nesso causale fra l'intervento effettuato da Diena e Testa e il decesso del pensionato. «Non riusciamo a spiegarci il rinvio a giudizio - conclude Papotti - perché in apparenza è in contrasto con le prove e le valutazioni medico-legali raccolte nel corso delle indagini preliminari». Il professor Marco Diena è accusato insieme al collega Sandro Testa per una operazione eseguita alle Molinette nel 2001. Saranno processati 1' 11 marzo i \\\h