La Pro Vercelli diventa «emiliana» di Roberto Eynard

La Pro Vercelli diventa «emiliana» IL CLUB DEI SETTE SCUDETTI VENDUTO DOPO MOLTE VICISSITUDINI La Pro Vercelli diventa «emiliana» L'ha comprata il presidente del Brescello retroscena Roberto Eynard VERCELLI LA Pro Vercelli, il club dei sette scudetti e delle sfide memorabili di inizio ventesimo secolo con Casale, Alessandria, Novara (il famoso quadrilatero) e con l'eterno rivale Genoa, è diventa emiliana. La società delle bianche casacche che ha lanciato «Viri» Rosetta e Silvio Piola, da ieri è di proprietà di Paolo Signifredi, 49 anni, commercialista di Parma, e attuale presidente del Brescello, club che veleggia a metà classifica nel girone B di serie D. A cedere la società è stata la «Spare Time», una delle tante società che fanno capo alla Ventura Engineering, finanziaria con sede all'isola di Man la quale entro il 15 dicembre dovrebbe ricapitalizzare per 32 milioni di euro la Necchi, l'azienda di macchine da cucire, da sempre indicata come imminente sponsor delle bianche casacche (che però sono rimaste immacolate). La cessione della società di via Massaua è stata data nel tardo pomeriggio di ieri dal direttore sportivo Tiziano Maffini: «Alle 17 mi ha chiamato il dottor Alessandro Bissi a nome dell'attuale proprietà e mi ha detto di avvertire i giocatori che il club era stato ceduto. Inoltre di tranquillizzarli perché la settimana prossima avranno tutte le loro spettanze. Cosa che ho subito fatto. Alla mia domanda chi fosse l'acquirente mi ha risposto: "un commercialista"». Ovvero Paolo Signifredi, dall'8 luglio presidente e proprietario del Brescello, dopo aver svolto le mansioni di direttore generale o ds nel Caipi e in alcune società del Sud tra cui Tennoli e Matera. Anche se il presidente della Pro, Alberto Bissi (fratello di Alessandro), nega il raggiungimento di un'intesa («Inutile nascondere che la trattativa è avanti, ma l'accordo deve venire»), come lo stesso Paolo Signifredi attraverso il sue ds Antonio Tortellotti («Non c'è assolutamente nulla di scritto e quindi tutto può ancora accadere»), l'annuncio ufficiale del passaggio delle quote azionarie è atteso in tempi strettissimi. Anche perché altrimenti non si capirebbe come mai dell'avvenuta intesa sono stati informati ieri pomeriggio sia giocatori e tecnici, sia gli addetti ai lavori della società. «Ci è stato anche detto di versare immediatamente sul conto cor- rente della Pro tutto il denaro in cassa», ammette uno di loro. E' stata comunque una trattativa lampo quella che ha portato all'intesa tra la Spare Time e Paolo Signifredi. Il primo colloquio si è tenuto giovedì scorso e già il giorno dopo il patron del Brescello annunciava che «sulla parola tutto è concluso». Poi erano sorti degli ostacoli, anche perché la Pro e soprattutto tre componenti del oda (il presidente Alberto Bissi, i consiglieri Pierluigi Pancotti e Fabio Gnudi) più l'ex amministratore delegato Giancarlo Badini sono al centro di una serrata indagine della Procura di Vercelli e della Guardia di Finanza. Tutto ruota attorno a due assegni di 583 mila euro e 250 mila utilizzati il 21 luglio (con valuta 24) per un aumento di 833 mila del capitale sociale a fronte del ripianamento dei debiti della passata stagione e alla conseguente iscrizione al campionato di C2. Un esponente della società proprio il 24 luglio avrebbe «ritirato» il primo assegno di 583 mila euro, che così non sarebbe stato effettivamente versato (mettendo adesso a rischio la vahdità della stessa iscrizione). Quanto sia difficile l'attuale situazione del club bianco non solo lo dimostrano gli avvenimenti dell'ultimo mese (sciopero negli allenamenti dei giocatori, prima più volte minacciato e poi eseguito, incontro pubblico tra alcuni dei creditori, tanto per citare due esempi), ma pure quello che è accaduto ieri sera. Il team manager Pino Olmo dopo il versamento nel pomeriggio sul conto corrente dei soldi in cassa si è trovato senza un euro per la trasferta di dopodomani a Savona. E allora un gruppo di tifosi si è già fatto avanti: «A Savona vi portiamo noi in auto» 1 anno detto ai giocatori durante una tramissione sportiva in tv. Non c'è più un euro per la trasferta di Savona I tifosi ai giocatori: «Vi portiamo noi, con le nostre auto»

Luoghi citati: Alessandria, Casale, Matera, Novara, Savona, Vercelli