Nel Mezzogiorno in nero un lavoratore su cinque

Nel Mezzogiorno in nero un lavoratore su cinque RAPPORTO SVIMEZ SUL SOMMERSO IN ITALIA: IL RECORD VA ALLA CALABRIA Nel Mezzogiorno in nero un lavoratore su cinque ROMA Il Mezzogiorno si conferma la patria del sommerso, con oltre un lavoratore su cinque irregolare (23"**) la percentuale delle Regioni del Sud), a fronte di una media del Centro-Nord dell'I 1,9 per cento. Una patria senza alcuna enclave, perché nelle regioni meridionali il tasso di irregolarità risulta più alto in tutti i settori produttivi. E' il dato che emei-ge dal rapporto diffuso ieri dalla Svimez (l'Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno), secondo cui anche a livello nazionale c'è un incremento della diffusione del lavoro irregolare, passato dal 14,5 per cento del 1995 al 15 per cento del 2001. Il gap tra Sud e Centro-Nord sottolinea la Svimez - è particolarmente, elevato nel settore industriale (19,507o gli irregolari nel meridione, contro il 5,30Zo del nord), mentre lo scarto minore, «sebbene ancora piuttosto significativo», si registra nei servizi ( 1507o contro il 3,807o al Nord). A livello regionale, il record spetta alla Calabria dove, nel 2001, quasi tre lavoratori su dieci sono irregolari. Il dato è confermato da una recentissima indagine dell'Eurispes Calabria, secondo cui nel 2003 l'economia sommersa calabrese produce una quota di ricchezza nascosta pari a 8.779 milioni di euro (il 38,20Zci del Pil regionale). Seguono la Campania, dove il tasso di irregolarità è del 25,3 per cento, e la Sicilia (24,20Zo). Per la Cgil quest'ultimo dato va corretto verso l'alto: «In realtà nell'isola oggi almeno due lavoratori su cinque sono in nero, vale a dire una percentuale tra il 35 e il 4007o, soprattutto nel commercio e nell'edilìzia» dichiara Santi Inguaggiato, sindacalista regionale. L'unica realtà meridionale che presenta un tasso di irregolarità inferiore alla media nazionale e ad alcune Regioni del CentroNord è l'Abruzzo che, con ima percentuale del 14,4 per cento si piazza meglio del Lazio (17,60Zo), della Valle d'Aosta (16,707o) e dell' Umbria (14,60Zo). Contro questo stato di cose, la Svimez sottolinea la necessità di una diversificazione degli interventi, a fronte di situazioni fortemente differenziate, e suggerisce alcune misure come quelle volte a ridurre i costi di transazioni improprie (da quelle legali, ma con elevata onerosità, a quelle illegali come il pizzo e l'usura), quelle per migliorare l'efficienza, le convenienze e la redditività delle imprese poco produttive, e quelle volte a migliorare il clima di convivenza civile. Per Raffaele Bonanni, segretario confederale della Cisl, i dati dimostrano che in Itaha il problema del debito pubblico e della tenuta del sistema previdenziale si può affrontare solo con un intervento straordinario sul lavoro sommerso. Per Tiziano Treu, responsabile Lavoro della Margherita, le politiche adottate fino ad oggi dal governo si confermano inefficaci, in particolare i comitati locali per il controllo «non sono decollati o souu dobolissmù». [r. e. s.] IL LAVORO SOMMERSO Tasso d'irregolarità dei lavoratori italiani (anno 2001) KSvimàsMdatilstat Calabria bàtì espressi in ^ 1995 1999 2001 Campania Sicilia Puglia Basilicata Sardegna Molise Lazio 29,5 25,3 24,2 I 21,1 20,7 20,2 I 17,7 17,6 : Valle d'Aosta ITALIA Trentino Alto Adige Lombardia Piemonte Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia 12JL . 11J . 11.9 ., 12,8 JM 12.5 11,2 11,0 i&fe MS

Persone citate: Inguaggiato, Piemonte Emilia Romagna, Raffaele Bonanni, Tiziano Treu