«Nel 2005 la verità su Cheope» di Gabriele Beccaria

«Nel 2005 la verità su Cheope» LE ULTIME SCOPERTE DEL SOPRINTENDENTE ALLE ANTICHITÀ DI GIZA «Nel 2005 la verità su Cheope» Hawass: i miei robot a caccia della camera segreta Gabriele Beccaria T0RIM0 Archeologo e maestro di suspence, Zahi Hawass. La Notizia, quella per impennare l'adrenalina nei reporter che lo placcano in continuazione e nel pubblico mondiale che lo insegue da un documentario tv a un altro, la riserva all'ultimo minuto, dopo un'ora scatenata di racconti avventurosi, tra tombe mai violate e mummie ricoperte d'oro: «I robot entreranno nel settore finale dei condotti Nord e Sud della Grande Piramide e scoprirò se oltre l'ultima porta si nasconde la camera sepolcrale segreta di Khufu, vale a dire Cheope. Aspettatemi: l'ap¬ puntamento è per il 2005». Era al Lingotto di Torino, ieri, il soprintendente alle antichità di Giza, l'archeologo più celebre del mondo, che nelle occasioni pubbliche (come questa conferenza organizzata dall'Associazione Omnia e sponsorizzata da Fondazione Grt e Compagnia di San Paolo) si fa precedere dal video celebrativo «King of pyramids». Il re è chiaro - è lui, impegnato nella duplice impresa di ricondurre in patria ciò che tre secoli di scavi occidentali hanno sparso in Europa e Usa e riportare alla luce quanto «le sabbie dell'Egitto ancora celano». Quanto? «Vediamo i] JC/o. 11 70 è ancora da trovare». E allora, mentre esibisce in diapositiva il primo piano della mummia di Ramses I, appena recuperata dal New Jersey, spiega la sua quotidiana immersione trai misteri di 4 millenni e mezzo fa e la lotta incessante contro i «piramidioti», i fanatici ossessionati dalle discendenze aliene di Cheope, Chefien e Micerino. «L'ultimo è stato un signore dalla California: voleva fotografare a tutti i costi il bagno del mio ufficio. Alla fine l'ho lasciato WSÌl!mS^ tetre piramidi di G fare e ha dovuto ammettere di non aver trovato prove di un tunnel tra il wc e la Grande Piramide». Delusi? No. Hawass è un seduttore non meno delle divinità e dei faraoni a cui si dedica e la realtà filtrata nel suo inglese indurito dalla cadenza araba è anche meglio delle illusioni sugli archeoastronauti da e per Sirio. Nella necropoli di Bahariya, per esempio, ha individuato le spore che sono probabilmente la spiegazione scientifica della maledizione di Tutankhamen. A Saqqara ha scoperto la tomba intatta di un medico di 2500 anni fa, completa di ferii chirurgici. Accanto alla Grande Piramide ha svelato la base della rampa principale che servì al trasporto dei blocchi di granito e le serie di buchi da 40 centimetri necessari alle misurazioni degli architetti. Al di sotto di Giza ha trovato la sepoltura simbolica di Osiride, mentre al di sopra ha raccolto le prove che la Sfinge è antica di 4500 anni (e non di 10 mila, come vorrebbero i sognatori delle civiltà perdute). Le diapositive non si fermano mai, come non si arresta mai Hawass, orgoglioso di aver convertito un signore che oggi è uno stimato prof dell'università di Chicago: «E dire che 30 anni fa, quando lo conobbi, Mark Lehner credeva negli spiriti di Atlantide I ». WSÌl!mS^ s-,:.-I;.-:" rW^aS^^&S-1-'*! tetre piramidi di Giza

Persone citate: Hawass, Mark Lehner, Osiride, Zahi Hawass

Luoghi citati: California, Chicago, Egitto, Europa, Giza, San Paolo, Saqqara, Torino, Usa