Un piatto di tacchino con i soldati al fronte

Un piatto di tacchino con i soldati al fronte LO STORICO SOSTEGNO DELLA CASA BIANCA Al COMBATTENTI AMERICANI Un piatto di tacchino con i soldati al fronte Lo mangiarono Bush padre con le truppe nel Golfo e Clinton, dopo la guerra del Kosovo precedenti NEW YORK SE lasciamo da parte il precedente di George Washington, che la guerra la fece sul serio ma prima di diventare presidente, e quello di Lincoln, che a Gettysburg parlò sulle tombe dei soldati morti nella grande battaglia della Guerra Civile, l'ultimo capo della Casa Bianca che aveva messo il piede sopra un territorio dove era in corso un conflitto era stato Richard Nixon. Correva l'anno 1969, e il presidente che sarebbe crollato per lo scandalo Watergate aveva appena preso la guida degli Stati Uniti da Lyndon Johnson. La sua campagna elettorale era stata impostata sulla promessa di un piano segreto per mettere fine alla guerra del Vietnam, e Nixon aveva deciso di mostrare il suo impegno su questo punto andando a visitare l'Indocina. Si fece portare a Dian, circa 12 miglia a sud della capitale Saigon. I combattimenti, in realtà, sarebbero continuati fino agli accordi di Parigi del 1973, allargandosi anche alla Cambogia. Nel 1975, dopo quello che il segretario di Stato Kissinger aveva definito «un decente intervallo», Saigon era caduta nelle mani dei vietcong ed era diventata Ho Chi Minh City. Durante la Seconda Guerra Mondiale Roosevelt era stato a Yalta, ma la cittadina sul Mar Nero era parecchio distante dal teatro di guerra. Invece Dwight Eisenhower, il generale che aveva comandato lo sbarco in Normandia del 1944, era dovuto tornare al fronte nel 1952, in Corea, stavolta come presidente eletto degli Stati Uniti. Era il mese di dicembre e il nuovo capo della Casa Bianca aveva appena sconfitto lo sfidante democratico Stevenson. Il conflitto nella penisola coreana si combatteva sul filo del rasoio della guerra fredda, che era appena cominciata e nascondeva insidie ancora difficili da prevedere. Un anno dopo, però, quella campagna si era conclusa con l'armistizio che resta in piedi ancora oggi, senza vincitori né vinti. Il paese era rimasto diviso a metà, come lo vediamo adesso, sotto la minaccia di uno scontro nucleare. Anche Lyndon Johnson, prima di Nixon, era stato due volte in Vietnam, nel 1966 e nel 1967. In una occasione ci era andato in segreto, come Bush, atterrando in una base militare. Ma aveva fatto anche un viaggio pubblico a Cam Ranh Bay, pensato proprio per rispondere alle critiche sulla guerra impantanata e ridare agli Stati Uniti la speranza nella vittoria. Non era andata così, e nel 1968 Johnson aveva rinunciato a ricandidarsi, tra le proteste di piazza in America e le vittime in continuo aumento in Indocina. Bush padre aveva mangiato il tacchino di Thanksgiving con le truppe schierate in Arabia Saudita, nel novembre del 1990. Era la vigilia della Prima Guerra del Golfo, che si sarebbe conclusa in pochi giorni tra la metà di genna- io e l'inizio di febbraio dell'anno successivo. Ma gli americani non marciarono su Baghdad, e quindi non si trovarono ad affrontare le trappole dell'occupazione e della guerriglia. Anche Clinton ha visitato le zone di guerra dei Balcani, ma quando i conflitti etnici erano stati già contenuti. Nel 1999 aveva parlato in Macedonia ai rifugiati kosovari e alle truppe della Nato, due settimane dopo la fine dei bombardamenti che avevano piegato Milosevic. Cinque mesi dopo aveva ù'^.giato anche lui il tacchino con le truppe in Kosovo. Lincoln parlò a Gettysburg sulle tombe dei caduti Eisenhower visitò i «Gì» in Corea Johnson e Nixon si fecero vedere più volte in Vietnam E' il 30 luglio 1969 quando il presidente Richard Nixon, durante un «tour asiatico», visita le truppe a Dian, a meno di 20 chilometri da quella che allora era conosciuta come Saigon, in Vietnam. Per motivi di sicurezza Nixon non compie il volo per Saigon a bordo del jet presidenziale, che è facilmente riconoscibile, ma su un aereo simile senza i simboli americani. Nella base americana parla ai soldati, tra i quali 250 fanti in assetto di guerra pronti per una missione. II presidente Lyndon Johnson visita a sorpresa le truppe americane nel Sud Vietnam il 26 ottobre 1966. Il viaggio viene tenuto segreto fino all'ultimo e otto aerei scortano l'apparecchio presidenziale. Johnson rimane per due ore e mezzo con 1 militari della base di Cam Ranh e mangia con loro il tacchino (nella foto). Ci tornerà un anno dopo. George Bush seniortra le truppe Usa di stanza a ZUahran, in Arabia Saudita: i il 22 novembre 1990. Il presidente Bush e la moglie Barbara consumarono il pranzo di mezzogiorno in una zona del deserto, non precisata, assieme ai militari della 197a brigata di fanteria che facevano parte dell'operazione «Desert Shield». Per l'occasione erano state fatte arrivare 41 tonnellate di tacchino. Il Presidente, mangiando con i soldati, promise loro che nel Golfo non ci sarebbe stato un altro Vietnam e aggiunse: «Non resteremo nel Golfo un giorno di più, né ce ne andremo finché la missione non sarà compiuta».