Schroeder incassa e rilancia di Francesca Sforza

Schroeder incassa e rilancia IL CANCELLIERE: TAGLIEREMO IL DEFICIT. ANGELA MERKEL (CDU): CON VOI CINQUE ANNI DI TRAGEDIA Schroeder incassa e rilancia «Serve flessibilità». Ma in Parlamento è battaglia Francesca Sforza corrispondente da BERLINO «Il patto va interpretato e le raccomandazioni della Commissione non sono sacrosante. Sono molto grato al ministro delle finanze Eichel, per essere riuscito a portare avanti un discorso economicamente ragionevole». Con queste parole Gerhard Schroeder ha difeso ieri in Parlamento la posizione di Berlino dopo lo strappo con la Commissione Europea. «Abbasseremo il deficit strutturale dello 0,6 nel 2004 e dello 0,5 nel 2005 - ha promesso -. Ma adesso bisogna andare avanti con le riforme». Dura la reazione della leader cristiano democratica Angela Merkel: «Quello che fate è una tragedia per questo paese. Cinque anni di tragedia per la Germania!». E la polemica non è destinata a chiudersi con una frase ad effetto. Perché la mancata procedura nei confronv.i della Germania per il deficit eccessivo non è soltanto una questione tra la Germania e la Commissione Europea o tra paesi grandi e paesi piccoli dell'Unione, ma, sul fronte della politica intema nazionale, è un dato che rischia di compromettere l'avanzamento stesso delle tanto sbandierate riforme. Se infatti la Germ^a avesse dovuto soddisfare le richieste della Commissione, il governo tedesco non avrebbe avuto i soldi per anticipare di un anno gli sgravi fiscali e avrebbe così dovuto rinunciare a una delle misure più consistenti per stimolare la crescita. Il buon risultato che il ministro Eichel ha portato a casa da Bruxelles, però, si è trasformato, a Berlino, in uno strumento di attacco nelle mani dell'opposizione: «Avete sistematicamente tradito l'eredità del marco tedesco ha sentenziato in aula Frau Merkel -. Il ministro Eichel sarà ricordato come l'affossatore del patt^ e della credibilità della Germania». La Cdu - ha voluto ricordare la Merkel - è il partito dei padri fondatori dell'Europa e degli ideatori del patto. E questo, politicamente parlando, significa che il prezzo che Gerhard Schroeder dovrà pagare per far passare l'anticipo della riforma fiscale in sede di Commissione di sorveglianza (dove i voti di Cdu e Csu sono essenziali), sarà più alto del previsto. Il cancelliere ha bisogno dell'opposizione per fare le sue riforme. Senza il consenso della Cdu-Csu, anche gli sconti ottenuti a Bruxelles hanno poco senso. Per questo, nel discorso di ieri, Schroeder ha fatto ricorso a tutta la sua retorica: ((Affinché la crescita si avveri, è necessario, da parte nostra, una volontà al compromesso, e da parte dell'opposizione, un atteggiamento patriottico, che anteponga gli interessi del paese alle logiche di partito». Alla parola «patriottismo» il Parlamento ha sobbalzato: era stata proprio Angela Merkel, in seguito all'affare Hohmann (il deputato Cdu espulso dal partito per aver pronunciato un discorso dai toni antisemiti) ad aver auspicato qualche giorno fa un dibattito sul patriottismo. Prima ancora che la Cdu avviasse il «suo» dibattito», Schroeder, con innegabile abilità retorica, si è appropriato del termine e lo ha declinato come «lo sforzo di far crescere il paese attraverso le riforme». Inutile dire che la leader della Cdu - davanti a un così clamoroso esproprio linguistico - ha reagito con durezza: «Cos'è pa¬ triottismo, cancelliere? - ha detto -Aspettare come animah impauriti che la congiuntura migliori da sola o affrontare la crisi con le proprie forze?» Al termine dell'«oro dei patrioti», come i giornali hanno sintetizzato il dibattito parlamentare di ieri, resta però uno scenario pohtico tutto da decifrare. Nessuno, nella Cdu, ha intenzione di bloccare l'anticipo della rifonna fiscale. E' probabile però che il prezzo che il governo rosso-verde dovrà pagare per aver infranto il patto di stabilità riguarderà altri punti dell'((Agenda 2010», come la riforma del mercato del lavoro o la normativa sui disoccupati. Il rischio è che il programma socialdemocratico esca dal confronto con l'opposizione drasticamente trasformato, con pesanti riflessi su un elettorato Spd già molto scontento. Il ministro tedesco delle Finanze Hans Eichel assieme al Cancelliere Gerhard Schroeder

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