Tensione alla Abit di Grugliasco il buco da 27 milioni di euro i iti di Patrizio Romano

Tensione alla Abit di Grugliasco il buco da 27 milioni di euro i iti CINQUANTA DIPENDENTI IN MOBILITA E UNO SCIOPERO CHE POI RIENTRA Tensione alla Abit di Grugliasco il buco da 27 milioni di euro i iti Patrizio Romano GRUGLIASCO Giorni di passione all'Abit di corso Allamano a Grugliasco. Dopo l'invio di 50 lettere di mobilità a altrettanti dipendenti dei 183 in organico, da lunedì sera i lavoratori sono scesi in sciopero. Un presidio, infatti, ha bloccato sia in cancelli, sia la produzione. A creare lo stato di crisi un buco nel bilancio che supera i 27 milioni di euro. I soci, un centinaio di allevatori, devono ricevere da mesi circa 14 milioni, mentre 13 ne aspettano le banche. E la nuova direzione, insediatasi a luglio, tra le varie azioni per risanare la situazione finanziaria ha chiesto la mobilità. Ed è scoppiata la guerra. «Vogliono fare un repulisti sbotta Roberta Grottini delle Rsu -. La Cooperlat, che dovrebbe entrare nella cooperativa, ha chiesto di fare pulizia. E adesso i lavoratori pagano ima gestione fatta di sbagli e sprechi». Che la crisi fosse imminente era neh' aria. «Da 3 mesi si subodorava continua la Grottini -, ma aspettavamo un incontro, invece ci hanno messo davanti al fatto compiuto: mobihtà per imo ogni tre». La nuova direzione non nega lo stato di crisi. E non lesinano accuse a chi ha avuto le redini nel passato. «Stiamo valutando se fare una causa legale» ammette Francesco Amatuzzo del Cia. «Investimenti un po' azzardati, perdita di competitività, assenza di un piano strategico - spiega il direttore generale Angelo Lombardini - e anche un organico sovradimensionato: queste alcune delle cause». E a pagare il sacrificio più grosso sono stati gli allevatori, che in media hanno un credito di 130 mila euro. «Qualche socio è stato costretto a lasciare - dice Sergio Giustetto, presidente dell' Abit -. Ora questo sciopero ci sta creando un ulteriore danno». E sono pronti a passare all'azione. «e non si sblocca i soci verranno a lavorare - aggiunge -. Abbiamo fatto da banche, faremo anche gli operai». Insomma, tutti a difesa della coop. Intanto si pensa al nuovo piano strategico. «Dobbiamo riprenderci il nostro territorio di Torino e provincia - ammette Lombardini -. Altro che mire nazionali: si riparte da qui, dalle origini. E in due anni al massimo dovremmo rientrare del debito». E gli operai? «L'azienda non gode a licenziare - afferma Ercole Zuc- caro direttore di Confagricoltura -. Ma se restano fermi a perdere il posto saranno molti di più». Intanto si deve pensare agli investimenti sbagliati. Come la centrale del latte della Val d'Aosta. «E' costata quasi 5 milioni in tre anni - sibila il direttore -. E i prodotti vanno con il contagocce. Speriamo che la Regione se la riprenda». Intanto, ieri sera in Provincia si è raggiunto un primo accordo. «L'Abit sospende la mobilità e i lavoratori lo sciopero - riassume l'assessore Barbara Tibaldi - e si apre un tavolo di crisi a oltranza per uscire dal guado. Perché non si capisce come mai non si possano utilizzare ammortizzatori sociah come la cassa straordinaria. Ma al tavolo dovrà essere presente anche la Regione, che oggi ha dato forfait». I lavoratori della Abit di Grugliasco hanno bloccato la produzione

Persone citate: Angelo Lombardini, Barbara Tibaldi, Ercole Zuc, Francesco Amatuzzo, Grottini, Lombardini, Roberta Grottini, Sergio Giustetto

Luoghi citati: Grugliasco, Torino, Val D'aosta