Fiamminghi e Olandesi i maestri di due secoli

Fiamminghi e Olandesi i maestri di due secoli ANDAR PER MOSTRE Fiamminghi e Olandesi i maestri di due secoli | ANGELO MISTRANGELO | L'annuale rassegna dei «Maestri Fiamminghi ed Olandesi del XVIXVII secolo», allestita da Luigi Carette nell'omonima galleria d'arte di via Maria Vittoria 10, rinnova l'interesse intorno a maestri di una stagione sicuramente affascinante (sino al 6 dicembre, orario: 9,45-12,30/15,45-19,30, tei. 011.537274). Le 81 opere selezionate per questa 44a edizione dell'esposizione sono il risultato di acquisizioni alle aste intemazionali, di ricerche, di «scoperte» che vengono ora proposte ai collezionisti attenti al valore di mercato ed alla qualità di lavori come la bella tela «Allegoria della Carità e dell'Avarizia», dipinta nel 1620 dal ritrattista olandese Paulus Moreelse (Utrecht 1571-1638), mentre di Salomon Koninck (Amsterdam 1609-1656), seguace di Rembrandt, si ammira l'inedita tavola «Anziano filosofo in meditazione» del 1640, proveniente dalla collezione londinese di Lili Pohlmann. E tra rigogliose composizioni floreali, realistiche nature morte con frutta e pesci, soggetti biblici e paesaggi con grandi e frondosi alberi, prendono forma le limpide raffigurazioni di un gruppo di famiglia ripreso da Jan Victors e il dipinto «Vascelli e barconi sul mare calmo» del pittore marinista Reinier Nooms detto Zeeman. Del Maestro del Santo Sangue, attivo ad Anversa e poi a Bruges intorno al 1520, si ricorda il fondo oro «Madonna e Bimbo» : una rappresentazione dehneata con un tratto morbido, armonioso, delicato. L'interpretazione dei filosofi greci Democrito ed Eraclito, da parte di Comelis Stangerus, figlio del professore di latino della scuola di Delfi, la «Scena di spiaggia con figure» di Willem Kool e il tondo «Interno di un capanno con utensili» di Willem Kalf, conferiscono ah'esposizione una propria unicità nell'ambito della pittura fiamminga ed olandese. Dell'artista siciliano Paul Pennisi, è possibile vedere sino al 30 novembre una scelta di opere alla Galleria Dantesca, in piazza Carlo Felice 15 (orario: 10,30-19,30, tei. 011.535897). Nelle sue composizioni, che sembrano tessere di un lirico e luminoso mosaico, emergono come per incanto paesi, castelli, cieh limpidi di un mondo che prende spunto da un tempo lontano, dahe immagini e dahe tecniche della pittura bizantina, da un colore che conferisce alle «tavole» un clima segnato dai ricordi, dalla fantasia e dal sogno. E sopra alle case aleggia una luna magica e, forse, misteriosa che rende, a volte, surreali le immagini. Alla «Pirra», in corso Vittorio Emanuele 82, personale del pittore post-impressionista russo Georgij Moroz (orario: 9,30-12,30/15,30-19,30, tei. 011.543393). I suoi quadri sono il frutto di una pennellata immediata, capace di fissare gli aspetti del paesaggio, degli alberi, di una natura vista e definita con un colore intessuto di luce. Un'esperienza, perciò, che si colloca fra quanti hanno saputo cogliere da¬ gli impressionisti il senso di un'arte legata al «vero». Al Pastis, in piazza Emanuele Filiberto 9b, s'inaugura, alle 20, la personale dello scultore Cristiano Piccinelh, laureato in scenze biologiche e vincitore del Premio del Pubblico alla quinta edizione di «Io Espongo». In mostra le terrecotte «Condominio», «Bolletta» e «Capogiro» (sino al 2 dicembre, orario: 10-15/ 18-1,00).

Luoghi citati: Anversa, Utrecht