Toro, Zac e Gravero pronti a dimettersi di Silvia Garbarino

Toro, Zac e Gravero pronti a dimettersi GIORNATA DI TENSIONI ALL'INTERNO DELLA SOCIETÀ' GRANATA Toro, Zac e Gravero pronti a dimettersi Il dg: «Libertà d'azione all'interno della squadra o ce ne andremo» Galante, Vergassola eTiribocchi accusati di turbare lo spogliatoio Silvia Garbarino TORINO Toro addio. Anzi no, quasi addio; firmato, Zaccarelli-Cravero. Il direttore generale e il direttore sportivo granata hanno incontrato in sede ieri sera il presidente Romero, al termine di ima giornata iniziata con tinte fosche e che avrebbe potuto concludersi con il colore nero pece. Nessuna brutta sconfitta da digerire, nessuna contestazione di tifosi da sopportare, ma il clima in casa Toro non è per nulla sereno come ad avvio di stagione. E i due dirigenti granata hanno optato per un gesto vigoroso ma solo accennato e che ancora non è del tutto allontanato dall'orizzonte: le dimissioni dai propri ruoli. Con Tilli Romero (che poco prima del rendezvous è stato coinvolto in un lieve incidente d'auto in via Allioni), Zaccarelh e Graverò hanno parlato senza mezzi termini per oltre un'ora e mezzo. Presente al colloquio anche l'allenatore Ezio Rossi. Oggi i due dirigenti incontreranno il patron Cimminelli per ricevere le medesime garanzie ricevute dal presidente: ovvero, libertà di usare il pugno duro contro chi turba la serenità della squadra. Al di là dei puri risultati agonistici (sette punti nelle ultime tre gare, quinto posto in classifica in solitaria) che pur non ammaliando i tifosi non sono neppure troppo indigesti, è l'aspetto gestionale di alcuni giocatori che sta mandando in tilt il meccanismo complessivo e che rischia di rallentare gli sforzi del duo Zac-Cravero per avere una squadra compatta sull'obiettivo, la serie A. Un vaso di Pandora a dire il vero, il Toro delle ultime ore: appena alzi il coperchio - apri la porta dello spoghatoio - si sprigiona un turbine nero e si odono amenti sparsi. Il motivo dei mugugni è, per inciso, il denaro, anche se il tasto è affrontato da due diversi fronti. Per alcuni giocatori c'è il problema del rinnovo dei contratti (Vergassola e Tiribocchi su tutti, a più lungo raggio Ferrante e Pinga) che rischia di contaminare l'esuberanza in campo dei protagonisti. Tiribocchi ad esempio sta diventando la fotocopia di Vieri, muso lungo e pensieri torvi, compensati da sprazzi di gran carattere in partita. Poi c'è il caso Galante un «pensionato» che non accetta l'idea di essere inutilizzato. Per la maggior parte dei granata però il cruccio è il ritardo nel pagamento degli emolumenti previsti. Tutte spine che a lungo andare possono trasformare la ferita in cancrena. La commissione dei calciatori composta da Vergassola, Masolini, Ferrante e Fuser aveva ricevuto ima settimana fa rassicurazioni dallaidirir ganza sul pagamentOvetìtirtf'faré'-ve le spettanze di luglio (e fors'anche di agosto). La data stabilita è però trascorsa senza che nulla vedessero i giocatori che adesso attendono il prossimo appuntamento di venerdì. Gran parte della squadra sta bypassando con stile la situazione ma per un gruppo la vicenda continua a restare sullo stomaco e ad essere riversata sulle spalle di Zac e Graverò. I quali si trovano a dover fronteggiare una proprietà che dice di essere in salute economie^ ma è stizzita pure dsA:'CCrmportèunent,o parsimonioso dei suoi fans (1492 paganti contro l'AJbinoleffe) e sposta in avanti i termini della «liquidazione» degli stipendi. Dall'altro lato vedono e sentono sempre più arrogante l'atteggiamento dì quei 5-6 calciatori (alcuni neppure della panchina), che consapevoli delle proprie ragioni stanno però innervosendo il gruppo. «La società ci ha assegnato un compito e per adempierlo ci ha dato anche piena libertà d'azione - dice Zaccarelli -. Da un mese e mezzo il clima aWintorno della squadra è mutato. Io e Graverò in qualità di dirigenti con grandi responsabilità e soprattutto come fautori fin dall'inizio di que¬ sto gruppo di giocatori, abbiamo ritenuto necessario esprimere la nostra amarezza al presidente e domani (oggi, ndr) al patron. Siamo pronti a farci da parte se le cose non cambieranno rapidamente indirizzo». A Gimminelh la parola odierna ma è il rinnovo della «carta bianca» ai due dirigenti granata insieme alla reazione che la squadra avrei nella gara di Verona e doì in quella successiva contro a Triestina (in casa), che forniranno un verdetto sul futuro di Zaccarelli e Graverò. Lungo incontro con Romero: oggi i due dirigenti chiederanno al patron di poter adottare il pugno di ferro Tra i tanti problemi resta la grana degli stipendi non pagati Graverò e Zaccarelli, giocatori simbolo del Toro, stanno vivendo giorni amari da dirigenti: lo spogliatoio non è più solido

Luoghi citati: Gimminelh, Torino, Triestina, Verona