Milan, è il match ball di Marco Ansaldo

Milan, è il match ball CHAMPIONS LEAGUE. SUL CAMPO DELL'AJAXCON SHEVCHENKO E INZAGHI Milan, è il match ball Ancelotti : leviamoci subito il dente Marco Ansaldo inviato ad AMSTERDAM Ad Ancelotti non portò mai fortuna parlare di match bah: quando lo fece con la Juve nelle Coppe, regolarmente sbagliò la partita che non doveva perdere. Le sue ambizioni soffocavano come nella stretta dell'anaconda. Successe a Vigo, poi ad Atene. Per non dire del campionato perso all'ultima giornata a Perugia, dopo un'occasione sprecata a Verona. Ci ricasca, il Carletto, ora al Milan. «Contro l'Ajax - dice - ci giochiamo il primo di due match ball per la qualificazione e i bravi tennisti sfruttano sempre la prima palla». Evidentemente l'uomo di Reggiolo non ha una memoria prodigiosa oppure se ne frega della scaramanzia. Comunque la situazione è come la descrive lui. Nel girone più combattuto e sparagnino di tutta la Champions League (appena 13 gol in otto partite, il Milan ne ha fatti solo due), ai rossoneri serve una vittoria in due gare per accedere agli ottavi di finale. 0 qui o il 9 dicembre a San Siro contro gli spagnoli del Celta. «Sarebbe ideale levarsi il dente subito» ammette Ancelotti. «Sembra una banalità ma c'è davvero il bisogno di archiviare in fretta la Coppa e prepararci serenamente alla trasferta in Giappone». Il massimo sforzo all'Amsterdam Arena, il nuovo tempio dell'Ajax. Perciò si toma alla coppia Inzaghi-Shevchenko, potenzialmente la migliore. Inzaghi ha cantato la messa a favore dei suoi compagni che si sono fatti onore nei 34 giorni della sua assenza. «Sono stati tutti bravissimi». Ovviamente. Lui forse ha sofferto un po'. In campionato, Shevchenko è tornato ad essere la macchina da gol dei primi due anni milanisti, la leadership di Superpippo come cannoniere si è appannata, nonostante gli encomiabili sforzi mediatici per tenerla su. A lui non piace sentirsi secondo. Soffrì Del Piero nella Juve, non ha mai avuto un grande feeling con Sheva in rossonero: c'è chi sottolinea come l'ucraino abbia ripreso a segnare a raffica proprio quando Inzaghi si è bloccato per lo stiramento ai flessori e viceversa l'anno scorso quando Shevchenko andò in crisi fino al rigore decisivo contro la Juve a Manchester mentre il suo compagno realizzava spesso. Ancelotti non bada neppure a questi ricorsi. La coppia può mettere paura agli avversari e lui deve sfruttarla. Alle loro spalle ritorna Kakà. «Con il tipo di gioco dell'Ajax può scapparci il contropiede», afferma il tecnico. Il giovane brasiliano diventa temibile se ha grandi spazi davanti a sé. Perciò si fa preferire a Rui Costa. Qualche pensierino frulla ancora nella testa del Carletto. «Prima della vittoria sul Chiavo avevo chiarissima la formazione da far giocare ad Amsterdam, poi ho visto come sono in forma Rui Costa e Ambrosini», dice. Non crediamo che tornerà sui propri passi. Assente Nesta per squalifica, in difesa la carta di rientro è Paolo Maldini, a 20- giorni dall'infortunio di Bruges. Ieri sera ha provato in allenamento, per la prima volta assieme agli altri. La fortuna comunque ha dato una mano ai rossoneri: Ronald Koeman deve far ruotare gli uomini come il cubo di Rubik per mettere insieme una formazione che non snaturi le sue idee di gioco. Mancano Sonck, il cannoniere di Coppa, e Van der Vaart, il difensore tunisino Trabeisi e il ceco Grygera che piaceva alla Juve. ((Ho tra le mani una squadra di ragazzini - si lamenta Koeman -, con poche partite intemazionali alle spalle e qualcuno, come Heitinga, è la prima volta che gioca dall'inizio. Sono bravi, hanno il marchio della nostra scuola ma buttarli dentro tutti insieme contro i campioni d'Europa è un rischio di cui non so prevedere gli effetti. Abbiamo bisogno di vincere per scavalcare il Milan ma in queste condizioni sarei persino contento di un pareggio». Koeman a quei tempi stava a Barcellona, gli olandesi però ricordano che nel '95, a Vienna, l'Ajax dei giovanissimi beffò un Milan più temprato nella finale di Champions. Il loro serbatoio dei fenomeni è inesauribile. Questa sera tutti aspettano meraviglie da Wesley Sneijder, 19 anni, il talentino che ha spianato all'Olanda la strada della qualificazione agli Europei contro la Scozia. «Come atleta - dice Ancelotti - ha una struttura fisica limitata ma è la dimostrazione di come nel calcio i muscoli non siano tutto quando c'è l'intelligenza». Evviva. Arbitra lo svizzero Meier, droghiere di Zurigo, fidanzato con un arbitro (donna). Al Milan suscita dolci emozioni: fu lui ad ammonire Nedved l'anno scorso contro il Real Madrid e a levarlo di mezzo per la finale di Manchester. Bei tempi. ITALIA 1 ORE 20,45 Ajax Milan 14-4-2] 14-3-1-2] 1 LOBONT DIDA 12 16 DEJONG CAFU 2 12 HEITINGA COSTACURTA 19 4 ESCUDE' MALDINI 3 15 MAXWELL PANCARO 26 6 GALA5EK GATTU50 8 26 OBODAI PIRLO 21 20 LITMANEN SEEDORF 20 18 SNEIJDER KAKA 22 9 IBRAHIMOVIC SHEVCHENKO 7 7 SOETAERS INZAGHI 9 Arbltro; MEIER (Svlzzera) 21 STEKELENBURG ABBIATI 77 3 PASANEN SIMIC 14 14 VAN DAMME LAURSEN 24 22 YAKUBU AMBROSINI 23 11 SIKORA BRCCCHI 32 17 WAMBERTO RUI COSTA 10 29 MITEA TOMASSON 15 All.: KOEMAN All.: ANCELOTTI Questa sera ad Amsterdam Pippo Inzaghi tornerà al fianco di Shevchenko