Ma l'abbonato sa cosa guarda?

Ma l'abbonato sa cosa guarda? Ma l'abbonato sa cosa guarda? TI sei mai chiesto cosa stai guardando? Un abbonato lo sa». Questo è lo slogan della campagna abbonamenti Rai. Battono cassa, insomma, e hanno un bel becco, lo spot è fastidiosissimo. Se un abbonato sa così tanto quello che fa, perché gli impediscono di vedere alcuni personaggi, anzi prima dicono sì, poi no, poi tediano con il consueto tira e molla? Inoltre, non solo il concetto espresso è, data la situazione, quasi offensivo: è tutta la pubbhcità ad essere sgradevole. Come a voler aumentare l'antipatia di una tv di Stato che adesso sta andando meglio probabilmente perché il presidente del ConsigUo non poteva permettere che le sue reti la schiacciassero. Paolo Bonolis continua a superare se stesso: l'altra sera «Affari tuoi» è arrivato a 11 milioni 171 mila spettatori, «Striscia» continua a mantenere il suo zoccolo duro da oltre otto milioni. Ma come mai questo exploit continuo? A parte che Bonolis deve aver mutuato da Ricci tutti i trucchi per migliorare il monitoraggio degli ascolti: il suo programmino, veloce veloce, è divertente. E siccome è veloce e breve, non ha tempo di stancarti. Che cosa c'è da ridere, in questo periodo? Niente, infatti. E siccome non c'è niente da ridere, è ovvio che il grande pubblico non abbia vogha di deprimersi anche con la tv. Difetto nel quale è di recente incorsa proprio «Striscia»: la parodia delMsola dei famosi», «L'isola dei fetusi», no¬ nostante i due marpioni che la interpretano, più che non divertente non è allegra. Non è autenticamente allegra. E' un'allegria recitata, di naufraghi ungarettiani. Finirà che il buon Bonohs presenterà pure il Festival di Sanremo. Così, anche questo tira e molla potrà rivelarsi una mossa azzeccata: comunque vada, sarà un successo, diceva Chiambretti. Pensate: se Bonohs presenta Sanremo e il Festival va bene, lui si confermerà vieppiù come il salvatore della patria; se dovesse andare male, potrà sempre dire: ve l'avevo detto, ma voi mi avete praticamente obbligato. A proposito di Sanremo, c'è Maurizio Crozza che imita assai bene Tony Renis nella «Grande notte» di Raidue, al cui timone c'è adesso, oltre a Gene Gnocchi, Amanda Lear. Luisa Coma, prima sostituta della Ventura, inadattissima al programma, era stata praticamente protestata. La Lear si trova a suo pieno agio, con quello stile sboccato e raffinato che le è tipico. «Dove le nasconderesti. Amanda, le scorie nucleari?», le chiede Gnocchi. E lei: «In un posto dove non passa nessuno, per esempio le tue mutande». Ci vuole classe per dire cose così senza diventare volgari, e lei non lo diventa. Crozza e la moglie Carla Signoris sono sempre bravissimi, sempre spiritosa la regia di Paolo Beldi. Battute sì, comizi no : continuate così. Il pubblico vuole vederle, le trasmissioni. alessandra.comazzl@lastampa.it

Luoghi citati: Sanremo