S&P vede nero nei conti italiani Bocciata la «security tax» di An
S&P vede nero nei conti italiani Bocciata la «security tax» di An FINANZIARIA, L'AGENZIA DI RATING CRITICA LE TROPPE «UNA TANTUM» ROMA Molto critica la valutazione di Standard 6- Poor's sullo stato di salute dei conti pubblici italiani. L'agenzia di valutazione intemazionale mantiene stabile il «rating» per il debito a breve e a lungo termine, ma afferma che le prospettive sono negative, per la mancanza di misure strutturali che riducano la spesa, a partire dalle pensioni, e un eccessivo ricorso alle «una tantum» nella Finanziaria. H rischio, fanno capire gli analisti di S&P, è quello di ima bocciatura delle emissioni italiane nel 2004. Per adesso, la valutazione per il debito a breve è stata confermata a livello (A-1+) così come quella per i titoli a lungo termine (AA), ma 1'«outlook» per il 2004 è negativo. Dietro questa valutazione, spiega l'analista di SfrP Moritz Kraemer, c'è «la politi¬ S&P vede nero nei conti italiani Bocciata la «security tax» di An ca fiscale debole e la mancanza di chiarezza sull'azione di riforme strutturali del governo». L'anno prossimo, quindi, l'Italia rischia un abbassamento del rating internazionale, se non riuscirà a «raddrizzare effettivamente gli squilibri fiscali attraverso misure strutturali durature che contengano la spesa pubblica». Più in dettaglio, il documento di Standard 8- Poor's afferma che la Finanziaria 2004 e la legge di riforma delle pensioni attualmente dibattute «non sono sufficientemente ambiziose» alla luce della situazione di bilancio italiana, e «rinviare servirà solo ad aumentare la pressione in futuro», avverte l'agenzia, sottolineando che la strateg. i aggiustamento con le «una tantum» «è insostenibile». Anche perché per S&P neppure una ripresa rapida e potente da sola riuscirà a risolvere i problemi sul tappeto. Quanto alla riforma delle pensioni, l'agenzia nota che gli incentivi previsti per i lavoratori che rinvieranno il pensionamento «potrebbero essere costosi fiscalmente», mentre per l'innalzamento a 40 anni di contribuzione per il pensionamento dal 2008, «il problema è politico», nel senso che sembra avviato a diventare un contenzioso politico in tempi elettorali.e questo lo espone anche a possibili revisioni. Una valutazione molto negativa che è condivisa dall'opposizione di centrosinistra e dai sindacati. Ieri i leader di Cgil-Cisl-Uil hanno incontrato i capigruppo dell'Ulivo per parlare di Finanziaria, e al termine dell'incontro il presidente dei deputati Ds Luciano Violante ha definito «disastrosa» la situazione dei conti pubblici. «Nel 1998 l'avanzo primario era al 5,80Zo del Pil, oggi siamo a meno 20Zo, praticamente si sono bruciati in poco tempo centomila miliardi di lire». Sul fronte delle pensioni, i leader sindacali ribadiscono il loro «no» al progetto del governo. Intanto, nel corso dell'audizione presso la Commissione Lavoro del Senato, il ministro del Welfare Roberto Maroni ha affermato che «non ci sarà la fiducia». Lo ha riferito il presidente della Commissione Lavoro del Senato, Tomaso Zanoletti. Il lavoro della Commissione proseguirà nei prossimi giorni; si va avanti - ha concluso - con l'impegno che ci ha chiesto il ministro di chiudere la partita il più presto possibile». Infine, la Finanziaria : il sottosegretario al Tesoro Giuseppe Vegas boccia la proposta di An di una «security tax» per finanziare le forze dell'ordine, ma si dice interessato all'ipotesi di una «tassa di scopo» con cui le Regioni che non rispetteranno il patto di stabilità interno sulla spesa sanitaria dovrebbero colpire i propri cittadini. Per adesso, dice Vegas, quelle più in difficoltà sono Molise, Sicilia, Sardegna e Campania. A proposito di «patti di stabilità», da registrare la richiesta dei Comuni al ministro dell'Economia Giulio Tramonti: che adotti nei loro confronti la stessa «flessibilità» usata in sede Ecofin, grazie alla quale non saranno applicate sanzioni nei confronti di Francia e Germania i cui deficit di bilancio sono fuori dai parametri di Maastricht. Per il vicepresidente dell'Anci Osvaldo Napoli, occorre un emendamento secondo cui «i Comuni che non dovessero riuscùe a centrare gli obiettivi del Patto di stabilità intemo non dovranno essere soggetti ad alcuna sanzione», [r. gi.] li ministro del Welfare, Roberto Maroni
Persone citate: Giuseppe Vegas, Luciano Violante, Moritz Kraemer, Osvaldo Napoli, Roberto Maroni, Tomaso Zanoletti, Vegas
Luoghi citati: Campania, Francia, Germania, Italia, Molise, Roma, Sardegna, Sicilia
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