Washington e Londra temono «il grande colpo» di Paolo Mastrolilli

Washington e Londra temono «il grande colpo» I TERRORISTI VORREBBERO COLPIRE IN COINCIDENZA CON LA FINE DEL RAMADAN Washington e Londra temono «il grande colpo» Si moltiplicano gli allarmi per possibili attentati di Al Qaeda in Occidente Paolo Mastrolilli NEW YORK L'allarme lanciato ieri da Londra per nuovi attacchi in Turchia è solo l'ultimo di una serie, che rilancia il timore di attentati in Medio Oriente ma anche in Europa e Stati Uniti, in coincidenza con la fine del Ramadan e l'inizio delle celebrazioni per il Thanksgiving e poi il Natale. Il Foreign Office ha consigliato ai cittadini britannici di limitare i viaggi, con questo avvertimento: «Abbiamo informazioni per supporre che ulteriori attacchi potrebbero essere imminenti ad Istanbul e Ankara». Solo venerdì scorso il dipartimento americano dell'Homeland Security aveva espresso timori simili, con un allarme che riguardava anche la possibilità di nuovi attenati sul territorio Usa: «Stiamo osservando indicazioni crescenti sul fatto che al Qaeda si prepara a colpire gli interessi degli Stati Uniti all'estero. La comunità dell'intelligence continua a ricevere e valutare un alto volume di rapporti che indicano possibili minacce durante la festa musulmana del Ramadan, e la stagione delle feste in arrivo. Queste notizie, som- mnte aixecox«V a.xxa.cCBi.xcrTO- ristici, hanno creato un'atmosfera di preoccupazione in cui l'accresciuta vigilanza qui in patria è prudente, e potrebbe diventare la chiave per impedire attentati. Il dipartimento della Homeland Security resta preoccupato dal continuo interesse di Al Qaeda nell' aviazione, inclusi i cargo, per attaccare infrastrutture critiche, così come stabilimenti di gas naturali liquidi, e altri materiali chimici o dannosi». Venerdì scorso il governo ha deciso di non alzare il livello di allarme nazionale, che al momento è al colore giallo, ma il segretario per la Sicurezza intema Tom Ridge e il capo dell'Fbi Robert Mueller hanno chiamato i sindaci e i capi della polizia a Washington, New York, Los Angeles e San Francisco, sollecitandoli ad aumentare le misure preventive. Altre fonti più o meno attendibili, come il sito internet israeliano Debka o il settimanale arabo di Londra Al- ItAajaUa', i\u.Tvno Vtinciaxo allarmi simili. Secondo Debka al Qaeda ha marcato la festa di Eid al Fitr, che in questi giorni sta chiudendo il mese sacro del Ramadan, con l'avvertimento di aver comincia- to il conto alla rovescia per una nuova operazione: «Il grande colpo - diceva un messaggio intercettato - arriverà molto presto. Consisterà in una serie di attacchi a sorpresa, che taglieranno le comunicazioni tra l'America e le sue armate nei paesi musulmani». Al Majalla, invece, ha scritto di aver ricevuto una e-mail da Abu Mohammed al Ablaj, definito come il responsabile dell'addestramento dei seguaci di Osama bin Laden. Il testo promette un grande attacco entro il mese di febbraio, tra la festa di Eid al Fitr, che segna la fine del Ramadan, e quella di Eid al Adha, legata invece al pellegrinaggio annuale chiamato haj. Abu Mohammed al-Ablaj minaccia di colpire negli Stati TTniti e in Giappone, sfe Tolcyo manterrà la promessa di inviare truppe in Iraq. Il pericolo, in generale, esiste, tanto è vero che proprio ieri le autorità saudite hanno annunciato di aver sventato un altro attentato a Riad. Due terroristi sono stati uccisi in uno scontro a fuoco, mentre preparavano l'autobomba con cui volevano marcare la fine del Ramadan. Domani, poi, l'America celebra il Thanksgiving, con migliaia di persone in viaggio nel paese per raggiungere i famigliari, e questa festa apre la stagione che porta al Natale. Il settimanale Newsweek, però, ha scritto che l'intelligence di Washington fatica a collocare con precisione la minaccia. Alcuni esperti sostengono che la sequenza degli ultimi attacchi, prima in Arabia Saudita contro strutture abitate da stranieri, poi in Turchia per colpire le sinagoghe, e poi sempre ad Istanbul per centrare due obiettivi britannici, fa temere un'escalation che potrebbe avere come prossimo obiettivo l'Europa o l'America. Altri sostengono che ormai Al Qaeda non ha più la forza per organizzare grandi attentati in Occidente, e i gruppi locali a cui si appoggia possono colpire al massimo nella loro regione. Anche in Iraq la situazione è poco chiara. Il governatore Bremer ha detto ieri che gli attacchi contro gli americazu. stanno diminuendo e quelli contro gli iraclieni aumentano, ma l'intelligence non sa con certezza se attribuire questa nuova'tattica terroristica ai fedelissimi di Saddam, oppure agli infiltrati di Bin Laden. Il governo inglese mette in guardia i suoi concittadini in Turchia «Sono imminenti nuovi attacchi» Secondo un sito israeliano di intelligence, sul web si rincorrono messaggi filo-Bin Laden che annunciano attacchi

Persone citate: Bin Laden, Bremer, Osama Bin Laden, Ramadan Washington, Robert Mueller, Tom Ridge