Si sveglia Finga e il Toro cala il poker di Roberto Condio

Si sveglia Finga e il Toro cala il poker DALLA RETE DI FERRANTE AL GOL DEL SUDAMERICANO NELLA RIPRESA E' STATO UNO SHOW Si sveglia Finga e il Toro cala il poker L'Albinoieffe regge un tempo, poi detta legge il brasiliano Roberto Condio TORINO E' stata una domenica trionfale, per il Torino. La vittoria più sonante della stagione (4-0 sul!' Albinoleffe che non perdeva da un mese e non subiva gol da 317') coincide con il primo, importante strattone dato alla classifica: i granata restano quinti ma i punti di vantaggio sulle seste (Messina e Piacenza) adesso sono saliti a tre. Difficile, dunque, parlare in una giornata del genere di cose che non funzionano, di magagne in casa torinista. Eppure occorre farlo perché, prima di sbloccare il risultato al 9' della ripresa (Ferrante, ancora lui...) con un gol contestato e nato da calcio piazzato, il Toro è stato grigio e triste come il cielo sopra il «Delle Alpi» e fra il 28' e il 40 ha rischiato tre volte di capitolare sugli agili e ficcanti contropiede della matricola bergamasca. Squadra molle e confusa, quella di Ezio Rossi, fino all'episodio della svolta. Come nel 1 ' tempo contro l'Ascoli o come dal 2-0 in avanti a Vicenza. Nei primi 53', il lungo portiere bergamasco Acerbis non ha fatto altro che raccogliere tre timidi tentativi di Fabbrini. Poi, però, si è dovuto chinare a prendere 4 palloni in fondo al sacco, si è superato per deviare in corner due gran tiri di Finga e Ferrante e ha evitato un'altra capitolazione grazie a un compagno cbe si è immolato per ribattere una conclusione a colpo sicuro di Rizzato. E' stato, insomma, l'ormai solito Toro double-face. Giovedì a Vicenza era partito sparato e ha chiuso con la lingua fuori; ieri ha cominciato col freno tirato, con la testa forse ancora disturbata dalla rimonta patita in Veneto, e si è sbloccato strada facendo, correndo veloce verso il terzo consecutivo successo intemo, segnale non trascurabile di una indispensabile regolarità di risultati che, almeno in casa, adesso c'è. Punizione comunque davvero eccessiva per la Lilliput del calcio cadetto, seguita a Torino da 34 tifosi, 2 bandiere e 3 striscioni ma lucida, briosa e ben organizzata almeno fino allo 0-2. Gustinetti negli spogliatoi se l'è presa con i suoi, incapaci di sfruttare le occasioni avute in partenza, ma soprattutto con la tema arbitrale, colpevole di aver fermato per fuorigioco Ferrari al 12' (segnalazione di Conzutti prima del gol della punta 36enne) e di aver poi convahdato le prime due reti granata, viziate secondo il tecnico bergamasco da un fallo di Ferrante su Colombo la prima e da un offsìde di Adami la seconda. Episodi effettivamente dubbi, giudicati tutti in favore del Toro. Rossi incassa e guarda avanti più sereno. Ha dovuto fare di nuovo la voce grossa nell'intervallo: questa volta è servita. Soprattutto con Finga. H brasiliano è stato il simbolo della trasformazione granata. Impalpabile nei primi 45', decisivo nei secondi quando non ha sciupato un pallone, ha fornito su punizione l'assist dell'l-O a Ferrante e ha personalmente chiuso il conto al 93'. Quanti brividi, però, prima della goleada. Rossi era partito con due novità: la scelta del ritomo al passato fra i pah con il rilancio di Sorrentino (un'indecisione in partenza, poi una buona pappelqassgnacSdsgdn prova) e il turnover forzato in avanti con Fabbrini schierato al posto di Tiribocchi, retrocesso in panchina da un attacco di gastroenterite. La partenza è da moviola. Finga gioca a destra solo quando deve coprire, per poi andare altrove alla ricerca di spazi: quando li trova, però, non sa sfruttarli. Ferrante e Fabbrini giocano sempre spalle alle porta, non dialogano; Rizzato è l'unico a cercare profondità ma i suoi cross non sempre sono fruibili. Sull'altro fronte, superata la fase di studio, l'Albinoieffe si dimostra più spigliato, di testa e di gambe. Ferrari sciupa un cross di Colombo al 28' (e Martinelli, nel tentativo di contrastarlo, s'infortuna); Sorrentino tampona in uscita su Ferrari al 38' e 2' più tardi si allunga per deviare in corner una maligna punizione di Carobbio. La ripresa assume color granata al 9' con l'incornata di Ferrante dopo la punizione da destra di Finga. Sul taccuino, poi, altre sei azioni del Toro: i tre quasi gol già descritti più le reti che completano il poker. Fabbrini incorna nell'angolino un cross di Adami al 15', Conticchio fredda Acerbis al 46' sfruttando un invito di Tiribocchi (entrato al 33') che poi manda in gol anche Finga al 48'. Davvero troppa grazia. DELLE ALPI -TORINO 1 Spettatori paganti: 1.409 per 15.240 euro più 7.804 abbonati «f Arbitro: ROMEO 6 TORINO (4-4-2) Allenatore: Rossi 6,5 Sorrentino 6; Martinelli 6 (30'ptAdami 6), Mandelli 6, Fernandez 5,5, Balzaretti 6;Pinga6,5, DeAscentis6, Verqassola 6,5, Rizzato 6,5 (23 st Conticchio 6,5); Ferrante 6,5, Fabbrini 6,5 (33'st Tiribocchi 6,5). L'AZIONE CLOU Il gol di Fabbrini ali 5'st Pinga: gestisce bene, un paltone sulla destra, attende la sovrapposizione di Adami e lo serve sul filo del fuorigioco Il difensore centra per la testa di Fabbrini che insacca nell'angolino alto chiudendo di fatto il match ALBINOLEFFE (4-4-2) Allenatore: Gustinetti 5,5 Acerbis5,5;Teani 5, Biava 6, Sonzogni 5,5, Regonesi 5,5; R. Colombo 6, Poloni 5,5, Carobbio 6, Gorzegno 6; Ferrari 5,5, Bonazzi6,5. st 9' Ferrante, 15' Fabbrini; 46' Conticchio, 48' Fìnga AMMONITI Mandelli, Acerbis, Regonesi, Carobbio Un Toro seduto rischia tantissimo neh 0 tempo contro la matricola bergamasca. Poi, trascinato dal risveglio di Pinga, dilaga nella ripresa con 4 gol '7--© Fabbrini 0 Finga Adami C'è tutta la gioia dì Marco Ferrante in quest'espressione: con 124 gol è il 5 '' bomber granata di tutti i tempi (primo Pulici a 170)

Luoghi citati: Messina, Piacenza, Torino, Veneto, Vicenza