Monicelli: con Mozart awvo le mani legate di Armando Caruso

Monicelli: con Mozart awvo le mani legate TORINO. DOPO LA RINUNCIA DEL REGISTA «LE NOZZE DI FIGARO» FIRMATE DA MILLER Monicelli: con Mozart awvo le mani legate Il sovrintendente Vergnano e il direttore Tutine: peccato Nel 2005 al Regio il «Don Giovanni» secondo Salvatores Armando Caruso TORINO Mario Monicelli già l'anno scorso non aveva nascosto le difficoltà cui sarebbe andato incontro nel mettere in scena al Teatro Regio «Le Nozze di Figaro» di Mozart. Il regista l'aveva lasciato chiaramente intendere al termine della presentazione della stagione 2002-2003. «Non riesco a capire quale idea registica originale potrei escogitare per un'opera così ben costruita da Mozart e Da Ponte. La musica è intoccabile - questo era stato il senso delle sue parole - l'azione scenica si svolge interamente nel Palazzo del Conte d'Almaviva. Mi sento le mani legate. Che altro dovrebbe aggiungere un regista cinematografico?». Quanta avvedutezza e sincerità in quelle parole. In tempi come questi in cui tutti sanno fare tutto, Mario Monicelli aveva riaffermato la sua proverbiale onestà intellettuale e l'altro ieri s'è arreso all'evidenza dei fatti con una lettera di rinuncia e di scuse indirizzata al sovrintendente del Teatro Regio, Walter Vergnano. Un fulmine a del sereno per il teatro che già pregustava la presenza del regista a Torino, un evento come era stato l'anno scorso per «Così fan tutte» firmato da Ettore Scola. C'è ora da augurarsi che Gabriele Salvatores non rinunci ad allestire il «Don Giovanni» nella stagione 2005. La commedia per musica di Mozart su libretto di Luigi Da Ponte andrà però regolarmente in scena il 24 febbraio 2004 dopo le rappresentazioni di «Orfeo all'inferno» di Offenbach (16 dicembre) e della «Fanciulla del West» di Puccini (23 gennaio), nell'allestimento del Maggio Musicale Fiorentino con la regia dell'inglese Jonathan Miller, artista acclamato in tutto il mondo per la sua genialità e la perfetta aderenza alla musica di Mozart. Il cast dei cantanti resterà quello prescelto e diretto da Stefan Anton Reck. Sia il sovrintendente Vergnano, sia il direttore artistico Marco lutino si sono detti dispiaciuti della decisione del maestro del cinema italiano. «È mutile nascondere che "Le nozze di Figaro" con la regìa di Monicelli fosse uno degli appuntamenti più attesi della stagione - ha sottolineato Vergnano -. Il maestro Tutine e io abbiamo tentato di tutto per far recedere il regista dalla propria decisione, però non c'è stato nulla da fare, anche perché come ha detto molto schiettamente Monicelli, è una questione di sensibilità. E' stata lalibera scelta di un artista». Il direttore artistico Tutine ha chiari-to: «Ci siamo messi subito al lavoro percercare di mantenere vivo il progetto diaffidare la trilogia Mozart-Da Ponte agrandi registi del cinema italiano, matrovare in tempi brevi un autore delcalibro di Monicelli cui affidare unnuovo allestimento si è rivelato impossi-bile. Abbiamo quindi cercato, all'Inter-no delle produzioni esistenti, un allestì-mento di grande prestigio come è quello di Miller, nato nel 1992 per il Maggio Musicale Fiorentino». Mario Monicelli ha rinunciato alla regia delle «Nozze di Figaro» per il teatro Regio di Torino «Non riesco a capire qualeidea registica ' originale potrei escogitare per un'opera così ben costru ita da Mozart e Da Ponte»

Luoghi citati: Inter-no, Torino