I capitali Usa puntano sull'Italia Nel mirino Cirio e Giacomelli di Valeria Sacchi

I capitali Usa puntano sull'Italia Nel mirino Cirio e Giacomelli I NOMI E GLI AFFARI I capitali Usa puntano sull'Italia Nel mirino Cirio e Giacomelli Valeria Sacchi Capitali Usa puntati sull'Italia. David Murdock, presidente di Dole Food, colosso della frutta, toma alla carica su Cirio e nomina Deutsche Bank advisor per la trattativa mentre Jack A. Smith, amministratore di Sport Authority, numero uno della distribuzione di articoli sportivi negli Usa con ramificazioni in Canada e Giappone, è tentato dalla carta Giacomelli. Nell'avventura di avvicinamento al gruppo per il quale è stata appena chiesta l'ammissione all'amministrazione straordinaria prevista dalla legge Prodi, Smith non è solo, lo affiancano due alleati: il finanziere francese Patrick Perrin e un gruppo di produttori itahani di articoli sportivi. Come veicolo societario è stata scelta Artemisia guidata da Giovanni Barto- 11, ma la conquista non sarà semphee perché altri pretendenti - sia aziende che finanziarie sono all'attacco. Un alleato a slelle e strisce potrebbe materializzarsi nel futuro di Alitalia: secondo quanto riportano fonti varie, il presidente Giuseppe Bonomi avrebbe recentemente incontrato ad Atlanta i vertici della compagnia statunitense Delta Airlines. Un passo che entra in rotta di coUisione con quel progetto che dovrebbe portare a una più stretta intesa con il nuovo polo Air France-Klm al quale lavora da tempo l'amministratore delegato della compagnia Francesco Mengozzi. Chi avrà partita vinta? Il neo presidente espresso dalla Lega di Umberto Bossi o l'amministratore delegato della compagnia di bandiera? Partnership americana anche per La Rinascente guidata dall'ad Benoit Lhereux. Il nuovo socio è il gruppo Simon, colosso dell'immobihare commerciale, che rafforza così la sua presenza in Europa. L'accordo prevede la costituzione di una joint-venture denominata Gallerie commerciali in Italia (società alla quale Rinascente, presieduta da Luigi Arnaudo, conferirà le proprie strutture) che avrà il compito di gestire e sviluppare centri commerciali esistenti e costruirne dei nuovi. A proposito di immobili, mentre continua in Italia la corsa alla casa con prezzi sempre in tensione soprattutto nelle grandi città, affiorano un po' ovunque. Stati Uniti compresi, certe inquietudini su possibUi «bolle immobiliari», subito smentite dai diversi interessati. Intanto, però, è assai probabile che l'Enel guidata da Paolo Sca- roni debba rinunciare alla gara per vendere i suoi immobili, dal momento che dei molti in lizza (29 erano state le manifestazioni di interesse) è rimasta alla fine in piedi solo la cordata composta da Deutsche Bank e Caisse des Depots et Consignations, la quale avrebbe però messo sul tavolo un'offerta considerata non congrua. Forse, in barba alle smentite, per l'iminobiliare sta arrivando qualche segnale di rallentamento. Ma l'Enel, in questi giorni, si trova anche al centro di un fuoco incrociato mirato a mettere sotto accusa il presidente uscente dell'Authority per l'Energia, Pippo Ranci. Reo di aver prefigurato un andamento delle tariffe elettriche che, per quanto riguarda la rete di distribuzione ai cittadini, salirà meno delle attese, quindi con ricavi conte¬ nuti. Poiché la notizia ha portato al ribasso il titolo Enel (tuttora controllato dal Tesoro), immediata è stata la reazione di rabbia del ministro del Tesoro, Giulio Tramonti. Non erano neppure trascorse 24 ore ed ecco farsi vivo il presidente della Consob Lamberto Cardia, per richiamare Ranci alla «buona condotta». Gli scandali spazzano i Ustini americani e, in abbinata alla recrudescenza degli attentati terroristici in Medio Oriente, pesano sugli indici; per la seconda settimana consecutiva Wall Street ha chiuso in ribasso. Due giorni prima 47 brooker erano stati ammanettati in una retata che sembrava presa dai film di mafia, toccando istituzioni come J.P. Morgan e Ubs, mentre a Chicago 31 operatori venivano incriminati per frode in operazioni sui futures. Contemporaneamente, il procuratore generale della Grande Mela Eliot Spitzer, nell'ambito dell'indagine sulle frodi Ià fr .di di investimento a danno ui t-ijcoh risparmiatori, metteva sotto accusa Fidelity, il maggior gestore di fondi comuni d'America. Una battaglia, questa, contro le malefatte dei fondi, che è stata ap¬ plaudita dal presidente della Fed Alan Greenspan e dal ministro del Tesoro John Snow. Aiutato da questi segnah allarmanti, alla Borsa di New York il presidente ad interim John Read riesce a coagulare il consenso dei membri dello Stock E^'hange su una riforma che dovrà rendere il mercato più trasparente e meno esposto ai conflitti di interesse. Sempre negli Usa Martin Laach, già responsabile della Ford Europa e in predicato per la guida di Fiat Auto - dove è invece arrivato Harbart Damai - ha invece chiesto alla Ford un risarcimento di 60 milioni di euro. Sostiene che Ford avrebbe agito in modo da impedirgh di passare a un costruttore rivale, il gruppo torinese. Con la nomina del fratello Fadarico alla presidenza della holding Actelios e la cooptazione del figlio Enrico prosegue nella continuità la storia del grappo Falck, dopo la scomparsa di Alberto Falck. A undici anni dalla morte di Giuseppa Cabassi, la vedova Laura e gli otto figli capitanati da Mattao, decidono invece di uscire definitivamente dagli affari di fami- glia e mettono in vendita Sintesi, la holding alla quale fa capo il 50,307o della Bastogi che, a sua volta, ha in pancia il 560Zo della Brioschi, un impero composto da aree edificabili, immobili, arene (tra cui il Pilaforum di Milano e il Palaeur di Roma) e la Frigoriferi Milanesi. A spingere gli eredi alla cessione totale, per la quale è stato conferito il mandato a vendere alla Palladio Finanziaria guidata da Giorgio Drago, sarebbero state divergenze tra fratelli e la volontà di evitare spaccature. L'indefesso Chicco Gnutti entra attraverso la Hopa con il 507o nella Mariella Burani Fashion Group di Giovanni Burani, società quotata che ha come vocazione quella di investire in attività di nicchia e nella quale Antonveneta ha il 300Zo. Parte dell'accordo prevede che Gnutti ceda il suo 100(ì6 di Le Tricot, azienda perugina di maglieria di alta gamma. Per finire, due buone notizie. La prima è che l'inflazione rallenta, saremmo al 2,5')6, llsae addirittura ipotizza un 2,40Zo. La seconda è che la pubblicità - uno dei polsi attendibili sull'andamento dell'economia è in ripresa.