Juve, Nedved più forte delle polemiche di Marco Ansaldo

Juve, Nedved più forte delle polemiche I BIANCONERI PROSEGUONO LA FUGA SOLITARIA: VINCONO ANCHE NELL'ANTICIPO DI MODENA, AVVELENATO DALLA PUNIZIONE CHE HA FATTO INFURIARE GLI EMILIANI Juve, Nedved più forte delle polemiche Gran gol del raddoppio dopo il vantaggio diTrezeguet Marco Ansaldo inviato a MODENA Anche per questa settimana la Juve non spreca e continua la fuga a passo da bersagliere. In casa o fuori non c'è spazio per le provinciali che si mettono sul suo cammino e gli scudetti li vince chi non lascia per strada i punti facili. I tre conquistati a Modena col 2-0 firmato da Trezeguet e da Nedved non sono stati facili. Tuttavia pensavamo peggio. La squadra di Malesani navigava alle spalle delle grandi: da lei ci attendevamo di più dell'atteggiamento speculativo che ha permesso alla Juve di mantenere il controllo della partita. Il progetto modenese non si apriva ai sogni, eppure qualche volta bisognerebbe sognare: le recriminazioni, pur con buone pezze di appoggio, non bastano a spiegare la sconfitta, alla fine giusta. Dove non è riuscita la qualità per sfondare il muro dello 0-0, hanno lavorato la furbizia malandrina e il mestiere dei bianconeri. Cavallo di Troia la punizione fischiata al 42' del primo tempo per l'intervento di Pavan su Nedved. Tacchinardi ha indossato i panni dell'astuto Ulisse nel batterla mentre i modenesi discutevano in capannello con l'arbitro e il resto è stato semplice: Zambrotta, solo sulla sinistra, ha crossato per Trezeguet in mezzo all'area, tra avversari che pensavano di stare su «Scherzi a parte». Non era uno scherzo invece. Lo hanno capito quando l'arbitro Gabriele, cognome da arcangelo per alcune decisioni luciferine, indicava che il gol del francese era regolare. Protestavano gli emiliani, a ragione. Tacchinardi aveva calciato la palla una decina di metri più indietro del punto indicato dall'arbitro: per regolamento e per quanto si era visto in precedenza, avrebbe dovuto ribattere la punizione. Un errore tecnico, pensiamo che Gabriele lo pagherà. Le altre questioni sono pretestuose o infondate. C'era il fallo di Pavan, Tacchinardi aveva calciato dopo aver fermato la palla e se il Modena era stato così ingenuo da non piazzare un uomo davanti alla palla per impedire che il gioco riprendesse sono fatti suoi. L'irregolarità è nel fatto che non si doveva ricominciare da quel punto. L'arbitro, colpevolmente distratto, non se n'è accorto e non ha avuto il coraggio di rimediare. Prima e dopo l'episodio, la Juve comunque ha legittimato il successo. Lo meritò meno l'anno scorso, quando vinse per un colpo isolato e piratesco di Del Piero dopo che Scuffi aveva sprecato l'insprecabile. Questa volte solo due conclusioni di Vignaroli nei primi 90 secondi hanno sorpreso la difesa bianconera: partendo da destra, il piccoletto tagliava verso il centro, sfuggendo all'influenza di Zambrotta e di Monterò. Durava lo spazio di un mattino. Certo non era agevole per la Juve scavallare oltre le barriere modenesi, perchè Malesani è un offensivista che quando c'è da coprirsi fa incetta di plaids. Stavano tutti venti metri indietro rispetto al soffio: Campedeffi e Balestri da mediani diventavano terzini, Vignaroli e Kamara (sfasato oltre il sopportabile) da ah mediani. Solo sul 2-0 il Modena diventava meno attendista. Un bel 5-4-1 con Amoruso in attacco nei panni dell'ex che ci prova sfruttando la grande tecnica ma senza risultato. L'avvio impacciato di Del Piero che rallentava l'azione, più altre smagliature (ad esempio in Camoranesi) non davano ai bianconeri la velocità per sorprendere l'avversario ma il controllo del gioco c'era e, dopo ima ventina di minuti, diventava pericoloso. La prima parata di Ballotta era sul colpo di testa di Del Piero, splendido al 28' con il dribbling bruciante in vecchio stile e il tiro sul primo palo. Il portiere reagiva d'istinto. Paratona. Sull'angolo successivo. Monterò e Legrottaglie mancavano la deviazione da pochi passi. Sulla sinistra imperversava Zambrotta, sulla destra Birindelh più di Camoranesi. A centrocampo la cerniera di Conte e Tacchinardi aveva tutti i denti a posto, Milanetto si arrangiava, Marasco perdeva il confronto. Al 35' la battuta di Trezeguet era pronta e fulminante: Ballotta si trovava sulla traiettoria quanto bastava a respingere. Insomma c'erano le basi del vantaggio. Peccato che arrivasse a quel modo. L'avvio della ripresa spegneva le recriminazioni modenesi. Il tiro di Nedved da 25 metri era angolato ma resistibile. Ballotta lo rendeva mortale tuffandosi. Da quel momento, con qualche concessione al tiro dei modenesi (Campedelli sprecava da buona posizione), la storia della partita si faceva chiarissima. Tacchinardi batte a sorpresa mentre i difensori avversari si fermano a discutere con l'arbitro e Zambrotta serve uno splendido assist al francese' Ballotta 5,5; Campedelli 5,5 (19' st Ponzo 6), Pavan 6, Cevoli 6, Ungari 6, Balestri 5,5; Vignaroli 6,5 (32' st laido sv), Marasco 5,5 (39' st Allegretti sv). Milanetto 6, Kamara 5; Amoruso 5,5. AH.: Malesani 5,5. mmm (4-2-3-1) Buffon 6,5; Birindel11 7, Legrottaglie 6, Monterò 6,5, Zambrotta 7; Conte 6, Tacchinardi 6,5; Camoranesi 6 (43' st Pessotto sv), Nedved 7, Del Piero 6,5 (26' st Di Vaio sv); Trezeguet 7. AII.:Lippi7. Arbitro: Gabriele 5 Reti: 42' pt Trezeguet, 5' st Nedved. Ammoniti: Pavan, Conte, Milanetto. Spettatori: 5.911 paganti per un incasso di 148.325 6 più 12.837 abbonati per una quota gara di 290.138,23 6. LE PAGELLE «canarini» protestano con Gabriele Per Pavel Nedved un'altra rete pesante e un ulteriore passo avanti verso il Pallone d'oro

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