Milano, a Previti una condanna e un'assoluzione di Susanna Marzolla

Milano, a Previti una condanna e un'assoluzione QUATTRO ANNI PER L'AVVOCATO PACIFICO, OTTO PER IL GIUDICE SQUILLANTE Milano, a Previti una condanna e un'assoluzione Cinque anni per «corruzione generica». Vicenda Sme, «il fatto non sussiste» Susanna Marzolla MILANO Sono le undici del mattino, sono passate quasi ventiquattr'ore dall'ingresso dei giudici in camera di consiglio, dopo l'ultima, aggressiva autodifesa di Cesare Previti e finalmente la presidente Luisa Ponti legge la sentenza che mette fine al processo Sme. «Il tribunale di Milano - legge - dichiara Pacifico Attilio, Previti Cesare e Squillante Renato responsabili del reato loro ascritto al capo A...» e pronuncia le condanne: quattro anni per Pacifico, cinque anni per Previti, otto anni per Squillante. Continua la lettura del dispositivo con le pene accessorie: l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Pacifico e Previti e il risarcimento danni. Quel milione di euro chiesto dall'avvocato dello Stato Domenico Salvemini, a nome della presidenza del Consiglio e completamente riconosciuto, compresa una «provvisionale immediatamente esecutiva» di 300 mila euro. Fin qui la sentenza ricalca le richieste dell'accusa. Ma anche per i pubblici ministeri, "llda Boccassini e Gherardo Coloiabo,vij giudici riservano una sconfitta: «Il tribunale assolve^PacificO'Attilio, Previti Cesare e Verde Filippo dall'imputazione loro ascritta al capo B perché il fatto non sussiste». E ancora: assolti con formula piena l'ex sostituto procuratore di Roma France¬ sco Misiani e la nuora di Squillante, Olga Savtchenko; prescrizione per i due figli dell'ex capo dei gip di Roma, Fabio e Mariano Squillante. . Letto il dispositivo, preso in mano il capo di imputazione meglio si capisce che cosa hanno deciso i giudici. Che Renato Squillante è stato corrotto «affinché compisse una serie di atti contrari ai doveri d'ufficio» per il passaggio documentato di 434mila dollari (mezzo miliardo di vecchie lire) avvenuto in un solo giorno (per l'esattezza il 6 marzo 1991) partiti da un conto attribuito alla Fininvest, transitati su un conto di Previti e finiti a Squillante. La data dell'episodio spiega anche la differenza delle condanne: all'epoca la «corruzione in atti giudiziari» , veniva attribuita solo al magistrato mentre i privati, se anche pagavano un giudica, erano considerati responsabili solo di corruzione semplice. E così si è espresso il tribunale di Milano. Ma i giudici hanno anche deciso, a dispetto dell'accusa, che per il capo B «il fatto non sussiste». E il capo B riguarda la vicenda Sme: cioè la senten¬ za, redatta da Filippo Verde, che dava torto alla Buitoni (allora di proprietà di Carlo De 'Benedetti) nella controversia civile' che la contrapponeva alla lar (la cordata capitanata dalla Fininvest e da Pietro Barilla) per l'acquisto del colosso dolciario pubblico. Sentenza comprata, secondo l'accusa, che aveva infatti chiesto condanne assai più pesanti: undici anni per Pacifico, Previti e Squillante, e quattro anni e otto mesi par Verde, che invece fe stato pienamente assolto. Assolto anche Misiani, coinvolto nell'episodio della conversazione al bar Mandare con Squillante: per lui la procura aveva chiesto sei mesi per favoreggiamento; il fatto non sussiste ha stabilito il tribunale. E assolta anche la Sa¬ vtchenko (richiesta un anno) accusata di aver portato una valigetta colma di denaro per conto del suocero; per lei il fatto non costituisce reato. In quanto ai figli di Squillante (oltre un anno la richiesta, sempre per favoreggiamento) è passato troppo tempo. Il più contento di tutti ieri era Verde: «Mi ha detto che è la notizia più bella che poteva ricevere - racconta il suo avvocato. Renato Borzone "Finalmente si capirà chi sono", ha esclamato». Il più scontento l'avvocato di Squillante, Renato Fares che si è allontanato scuro in volto, liquidando con un «Nemmeno per sogno» la richiesta di un commento. Deluso si dichiara il legale di Pacifico: «Per me - dice - si tratta di una mezza sconfitta, mi aspettavo un'assoluzione completa perché non c'è prova della colpevolezza». Soddisfatto, al contrario, l'avvocato dello Stato Salvemini: «E' stata dichiarata la responsabilità degli imputati - dice - e con ciò sono conseguite, oltre alle condanne penali, quelle al risarcimento, esattamente nella misura chiesta». E aggiunge un altro, complessivo motivo di soddisfazione1. aSi à riusciti ad arrivare alla sentenza e ctaesta è stata una buona affermazione della giustizia». La presidente Ponti, che ieri ha finito dopo più di tre anni di udienze, aveva definito il processo «un banco di prova per l'intera giustizia italiana»: una prova conclusa ieri. Assolto il giudice Verde che redasse la sentenza sfavorevole alla Buitoni (di Carlo De Benedetti) per l'acquisto del colosso dolciario pubblico La stessa decisione nei confronti degli imputati minori e del pm Misiani contro il quale la procura aveva chiesto sei mesi per favoreggiamento li giudice Ponti legge la sentenza al processo Sme

Luoghi citati: Milano, Roma