Sarà un inverno tutto hip hop

Sarà un inverno tutto hip hop Sarà un inverno tutto hip hop La «musica della strada» domina la stagione I locali si adeguano, contendendosi djs e me LJT HIP HOP è nato sulla strada, la " strada è la sua unica palestra. Lbip I hop ha molte radici differenti: la musica, il ritmo e lo spirito sono derivazioni dei tamburi africani; la danza proviene dalle tribù africane, dal Kung Fu cinese, dalla Capoeira brasiliana e da numerose altre influenze. Tutti questi stili arrivarono insieme, sia sulla east coast sia sulla west coast, a formare tutti gli stili dellhip hop. Il comune denominatore di hip hop, che unifica questi stili, è che gli «Street dancers», come gli me nell'aspetto canoro, li usavano come un sostituto delle risse e dei combattimenti per conquistare il rispetto della comunità, «8 Mile» insegna. In Italia il movimento si muove da anni, ma per lungo tempo in sorcina: fino all'inizio degli Armi 90 a Torino oltre alle jam, solo il Doctor Sax proponeva serate a base di hip hop. Lentamente, dalla strada la musica si è spostata nei locali e ha iniziato a raggiungere un subblico sempre più vasto: dapprima nei ocali specializzati, così detti «black», come il Crossover con la sua «Domenica Nigeriana»; poi l'Area e l'ex Asia si sono aperti alle sonorità hip hop, il Sabor Latino si è imposto con la sua domenica black. E così arriviamo alla storia recente: la scalata delle chart intemazionali da parte di Eminem, il rapper bianco, porta la musica black fuori dal ghetto e come un Re Mida dell'hip bop anche nel cinema riesce là dove altri avevano fallito: il suo film «8 Mile» porta nelle sale un pubblico trasversale ed eterogeneo. Con l'inizio della scorsa estate l'hip bop diventa fenomeno di massa, i locali estivi in tutta Europa propongono serate a base di r'nb e hip hop, le radio pompano in heavy rotation brani di Sean Paul e 50 Cent. A ottobre, per la prima volta nella storia della Billboard's chart, i primi dieci posti della classifica sono occupati da artisti afro-americani ed eccezzion fatta per Beyonce, le altre nove tracce sono di rappers. Un fenomeno partito dal basso, emerso dall'underground lentamente a colpi di contest e rime serrate, esploso repentinamente grazie a scelte dall'alto; parafrasando Elio S- Le Storie Tese si potrebbe dire «Lban deciso i milioni», di euro o di dollari. L'etichetta americana Universal, stagnante fino alla scorsa stagione sul mercato europeo, e in particolare su quello italiano, ha posto un out out alle sue filiali del vecchio continente, muovendosi in prima persona per il lancio dell'hip bop, in ogni suo aspetto dal writing allo skating, dal ballo alla musica. Non si contano in città i locah che hanno inserito in programma almeno una serata hip hop. Accanto agh appuntamenti collaudati del The Frog (via dei Mercanti 19) al sabato con «Vibe Session» di Federico Grazziottin, del Matilda (corso Massimo D'Azeglio 3) con «Essenza» che porta in consolle tutti i venerdì Jimmy the Soul Basta, dj Mesta e Rawl Me o del «Bigoody Shakin Chocolate» di Buia e Prince tutti i martedì allo Zoobar (corso Casale 127) e al sabato alle Officine Beiforte (corso Venezia 30) si sono inserite la serata «Da Bootymami» del martedì al Café Blue (via Valprato 68) con Doublé S, il giovedì del Docks 8 (via Valprato 68) con Rawl Me affincato settimanalmente da Mastafive, Tsura e Knight. Tra gli altri, Ihip hop è entrato anche il giovedì neha dancehall del circolo Da Giau (strada al Castello di Mirafiori 346) con «Vinility Scratch Armony» dei djs Dekon S- Ghivo e all'Aeiou (via Spanzotti 3/f) nel nuovo venerdì del dj Ettore Bellini Black Royal. E' il momento buono e in attesa della tappa torinese del Freestyle Arena Tour 2003, per dirla in slang, «push britherl». [1. i.j Dj Mesta il venerdì al Matilda con Jimmy the Soul e Rawl Me

Persone citate: Black Royal, Chocolate, Dj Mesta, Federico Grazziottin, Knight, Kung, Mercanti, Mida, Sean Paul, Soul

Luoghi citati: Asia, Buia, Europa, Italia, Torino