Giovani in cerca d'amore di Daniele Cavalla

Giovani in cerca d'amore TORINOFILM SPAZIO ITALI AE SPAZIO TORINO Giovani in cerca d'amore Tante love story, alcune anche singolari nei ventiquattro lavori dei registi nostrani UNA ragazza con il mal di testa, un barbiere che spazzando il negozio trova un naso, un ricco signore di fronte a un killer, una peruviana a Torino: sono alcune storie raccontate dagli autori di «Spazio Italia», sezione destinata ai corto e mediometraggi in cui si alternano sperimentazione a narrazione classica, fra diversi stili e formati (digitale, vbs, 16mm, 35mm). Un concorso sempre più ambito dai giovani filmaker nostrani, al punto che sono stati ben trecentocinquanta i lavori presentati alla selezione e ventiquattro di questi partecipano al Festival 2003. «7 meno 1 minuto» di Lorella Merlotti e Ida Sansone descrive la giornata di una ragazza in preda all'emicrania, il surreale «Am ende des gartens sind zwei kinder» di Davide Pepe vede due amanti che aba conclusione del loro rapporto si ritrovano nello stesso sogno, «L'amen» di Morgan Menegazzo s'incentra sul personaggio di un anziano arrotino, «Aspettando il treno» di Catherine McGilvray è ambientato in un luogo solitario tra ruderi e una stazione ferroviaria, «Assicurazione sulla vita» di Tomaso Cariboni e Augusto Modigliani con Ivano Marescotti e Roberto Herlitza narra di un uomo che si trova di fronte a un killer e deve cercare un modo per salvarsi, «Avorio collection» di Lorenzo De Nicola e Marco Gatti racconta di un abito speciale destinato a cambiare la vita a quattro ragazzi marocchini di Torino, «La caccia» di Luigi Filotico vede un camionista aiutare i giovani caduti nel burrone con l'auto. Il torinese Alessandro Amaducci ha ambientato «Che fine ha fatto Baby Love?» nel centro di igiene mentale sede dei deliri di due coniugi e attori impegnati neba ricerca di una misteriosa figba. Marco De Angelis e Antonio Di Trapani descrivono ne «Il cuore sospeso» il rapporto che s'instaura tra un bambino e il suo carceriere. Mauro Santini ha girato «Da qui sopra il mare», la musica di Caetano Veloso è fondamentale in «Elementi» di Donatello Alunni Pierucci, Lucrezia De Mob si è ispirata al racconto di Edgar Allan Poe per «Il gatto nero», Valerio Mastandrea è il protagonista del curioso «Giulietta deba spazzatura» di Paola Bandi, l'inespresso rapporto tra Giuba e Leonardo è al centro de «Il linguaggio deb'amore» di Susanna Nicchiarebi, i torinesi Gianluca e Massimibano De Serio narrano in «Maria Jesus» la storia vera di una peruviana emigrata a Torino. Singolare la vicenda raccontata da Francesco Lagi ne «Il naso»: un barbiere spazzando per terra trova un naso. Una ragazza e un ragazzo cleptomane sono al centro de «Il nido» di Carlo Michele Schirinzi, Francesco Guttuso ritrae in «Oculatus» la cena romantica di un alchimista, Alberto Momo un amore che si sgretola in «Ponti sospesi», Stefano Russo il primo giorno di lavoro in un fast food di una giovane in «Sei quello che mangi». Coproduzioni intemazionali sono «Setting: the linear video» di Susanna Schoenberg, «Soul mate» di Paola Romagnani, «Untitled (Rambo)» di Ra Di Martino. «Warh» viene presentato dal regista Antonello Matarazzo con le parole «Prima che (più) niente accada, fiorisce, spettacolare e distruttiva, un'arte mortale...». Daniele Cavalla Un'immagine del film «La caccia» di Luigi Fiiotico, opera in concorso nella sezione Spazio Italia

Luoghi citati: Italia, Torino