Lo scultore Schadow in fuga d'amore

Lo scultore Schadow in fuga d'amore ROMA Lo scultore Schadow in fuga d'amore Marco Vallerà NO, non è un multiplo di Warhol, ma uno studio di anatomia di Schadow, il grande scultore tedesco, ceL bre soprattutto per aver fissato nel bronzo le fattezze olimpiche di Goethe e di aver progettato la mitica quadriga, che veleggia sulla sommità della simbolica Porta di Brandeburgo, a Berlino. A Roma, in armi intensamente neo-classici, nel 1785, Schadow venne, poco più che ventenne, prensile come una spugna, ma non per il classico viaggio d'apprendistato del Grand Tour. In realtà, in contrasto con la sua famiglia, fuggiva con la bella Marianne, la donna di tutta una vita. Fortunato, anche, perché invece i futuri suoceri erano concordi, e concessero loro un appannaggio rilevante, per vivere lontani, a Roma, dove per amore il protestante Johann Gottfried Schadow si sarebbe convertito al cattoheesimo, con una riluttanza che addirittura lo avrebbe fatto ammala¬ re (ma poi, di nuovo in patria, sarebbe tornato nelle braccia di Lutero). Roma, dove certo questo allievo dello scultore accademico Trippel, che poi lo avrebbe demonizzato come un «dilettante ed un ciarlatano, il peggiore tra i suoi scolari», non perde occasione di abbeverarsi alle fonti della classicità. Anche se non è così succube del credo winckelmanniano, e guarda anche ad altre sorgenti, il barocco e la statuaria michelangiolesca (non a caso il suo progetto di monumento al Re di Prussia è plasmato sulle forme del Marco Aurelio ed una memoria del Campidoglio). Per questo, intanto perché è più ricco e benestante, e poi perché ha queste sue idee meno irrigimentate, è un poco un isolato nella congrega tedesca, che vive intorno a Via Sistina. Fortuna per lui che dalla lontana Germania Goethe lo apprezza, e quando visiona la serie dei suoi schizzi dedicati al grande coreografo beethoveniano Salvatore Vigano, osserva che «bisogna essere riavvero un artista solido acuto e avvertito per saper racchiudere quei vari attimi di danza in uno soltanto, tale da tener viva davanti agli occhi dello spettatore l'impressione d'essere sempre in movimento». Preziosa questa mostra che nasce a Roma, su un lascito inedito di oltre 100 fogli, che poi •aggiungeranno altre località goethiane della Germania. 3È& /- J Uno studio di teschi di Johann Gottfried Schadow Schadow in Rem Roma. Casa di Goethe Orario dalle 10 alle 17 Chiuso lunedì Sino al 26 novembre. Poi alla Casa di Goethe a Franco forte

Persone citate: Franco Forte, Goethe, Johann Gottfried Schadow, Lutero, Marco Aurelio, Salvatore Vigano, Sino, Warhol