Medici del 118 indagati per truffa di Massimo Numa

Medici del 118 indagati per truffa NUOVA INCHIESTA SULLA SANITÀ' Medici del 118 indagati per truffa Non si presentavano sulle ambulanze dell'emergenza Massimo Numa Marco Accossato «Msa»: è l'acronimo di Mezzo di Soccorso Avanzato. Significa che a bordo di queste ambulanza dovrebbero esserci, oltre all'autista, un infermiere professionale e un medico specializzati in emergenza. Le «Msa» intervengono nei casi più gravi, a sirene spiegate, quando il ferito o il malato è in pericolo di vita. A Torino ci sono cinque mezzi con questa sigla: di stanza alle Molinette, al San Giovanni Bosco, nella sede dei Vigili del fuoco di corso Regina Margherita, e al Martini. Ma il medico, su quelle ambulanze, spesso non è salito. Dopo un'interpellanza in Regione firmata ne giugno scorso dai partiti di opposizione, l'Asl 1 ha avviato un'indagine intema per verificare il perché di quelle assenze, e al tonnine dell'inchiesta ha trasmesso la documentazione alla procura. Risultato? Cinque medici del «118» sono stati già raggiunti da un avviso di garanzia con l'accusa di aver truffato l'Asl 1. L'estate scorsa sono stati tutti sospesi dal servizio, nel massimo riserbo: due di loro hanno fatto immediatamente ricorso ed è stata bloccata la sospensione; altri tre sono tuttora «fuori servizio», in attesa che la magistratura - che ha delegato le indagini alla polizia - faccia chiarezza sull'entità della truffa ai danni della Sanità pubblica. Gli indagati sono i dottori Gianni Colarelli, Angelo Maraschiello, Antonino Bonanza, Claudio Romano e la dottoressa Patrizia Notare. Il meccanismo della truffa era il più classico, e soprattutto semp ice: non presentarsi al lavoro, inventando impegni urgenti e inderogabili o malattie improvvise. Peccato che, proprio in quelle stesse ore, mentre le ambulanze di Soccor¬ so Avanzato erano costrette a uscire «declassate» (cioè non più per le urgenze più gravi) per mancanza del medico a bordo, loro erano impegnati a fare i medici altrove (pur essendo vincolati dall'esclusività del rapporto), incassando una doppia indennità. Il caso esplode a giugno. Ma già a gennaio erano arrivate al «118» segnalazioni su quelle strane assenze dal lavoro. Nell'indagine della magistratura si sta valutando anche l'ipotesi che qualcuno di questi medici abbia addirittura falsificato le firme di presenza a bordo. Attraverso una serie di controlli direttamente sulle ambulanze in servizio, la polizia avrebbe accertato la presenza dell'infermiere e dell'autista. E stop. Un'assenza che - stando ai rilevamenti effettuati dagli investigatori - proseguirebbe ancora oggi, al punto che domenica 5 ottobre mancava il medico sull'ambulanza «Msa numero 425» del turno pomeridiano al San Giovanni Bosco. Anche a settembre, ad agosto e a luglio, risultano diver- si mezzi «declassati» dalla centrale operativa del «118». Si tratta adesso di verificare se la mancanza del medico, dopo la scoperta delle prime presunte truffe, sia sempre frutto dello stesso meccanismo oppure legato a problemi di carenza di personale. Valter Galante, direttore regionale della programmazione sanitaria nel settore emergenza, conferma: «Siamo stati noi a dare il via ai primi accertamenti, chiedendo all'Asl 1 di approfondire. Attendiamo gli esiti dell'indagine della magistratura, ma saremo i primi ad agire contro chi aveva firmato le convenzioni con noi dando la propria disponibilità a far funzionare un sistema così importante e delicato. Gli ultimi fatti di cronaca in Sanità dimostrano che abbiamo bisogno di un'opera di moralizzazione». Nessun commento da parte degli inquirenti: l'indagine è ancora in corso. Gli agenti non nascondono invece lo stupore nel momento in cui si sono imbattuti in questo ennesimo scandalo, «portato avanti con evidente senso di impunità». In un caso, ad esempio, le ore mai fatte e comunque pagate, superano le cento. Una prassi consolidata? Ogni ambulanza di Soccorso Avanzato si traducè in ima spesa ingente per la Sanità pubblica: «Nel '98, il costo di ogni mezzo variava dai 350 ai 750 mila euro». I pm vogliono accertare se, oltre alla truffa, sono stati commessi altri reati più seri. Se, ad esempio, pazienti gravi ai quali il «118» avrebbe dovuto inviare un'ambulanza medicalizzata siano invece stati soccorsi - o siano addirittura morti - per l'invio di un mezzo senza medico. Circostanza, questa, possibile ad esempio in caso di più incidenti stradali in contemporanea nella città. L'estate scorsa sono stati sospesi dall'attività, nel massimo riserbo: due di loro hanno fatto subito ricorso, altri tre sono tuttora «fuori servizio» Dopo un'interpellanza in Regione nel giugno scorso presentata dall'opposizione, l'As11 ha avviato un'indagine interna con l'obiettivo di accertare perché si verificassero le assenze Al termine, tutta la documentazione è stata trasmessa alla procura che ha emesso gli avvisi di garanzia disponendo altri accertamenti Già da gennaio erano arrivate, al «118», segnalazioni su quelle strane e ripetute assenze dal lavoro di alcuni medici

Persone citate: Angelo Maraschiello, Antonino Bonanza, Claudio Romano, Gianni Colarelli, Marco Accossato, Patrizia Notare, Valter Galante

Luoghi citati: Torino