«Amo la provincia, anche quella americana» di Barbara MorraAndrea Di Robilant

«Amo la provincia, anche quella americana» DOPO IL GRANDE SUCCESSO INTERNAZIONALE «Amo la provincia, anche quella americana» Di Robilant racconta il suo romanzo nato dalle lettere scritte da un antenato intervista Barbara Morra UNA storia vera ambientata a Venezia, ritratta nella metà del diciottesimo secolo. Una ricerca scrupolosa partita dalla decifrazione della corrispondenza amorosa tra l'aristocratico veneziano Andrea Memmo e la bella e colta Giustiniana Wynne: un affare di famiglia per i Di Robilant, che del Memmo sono diretti discenden¬ ti. Subito diventato un caso editoriale per vendite e consensi negli Usa, ora il volume approda in Italia. «Un amore veneziano», è la prima fatica letteraria del giornalista della Stampa Andrea di Robilant che viene illustrato oggi a Cuneo alle 18 nella «Sala blu» (corso Dante) del Centro Incontri della Provincia. Quale legame c'è tra lei e questo libro? «Con questo libro ho un grande legame affettivo. La vicenda narrata parte dalle lettere scam- biate tra un mio antenato, Andrea Memmo, e Giustiniana Wynne, corrispondenza conservata e decifrata da mio padre Alvise di Robilant». E' stato detto: si tratta di una «storia» vera. Ma quanto c'è di autentico e quanto di romanzato? «Tutti i fatti riportati sono realmente accaduti. Il libro è frutto di un lungo lavoro di ricerca che si è concretizzato in un anno "sabbatico" aVenezia, lontano dal lavoro e dalle distrazioni. Ho cercato di ricostruire fedelmente la città di quei tempi e la storia che in essa è vissuta, sfuggendo dalle tentazioni di inserire elementi di finzione. Il mio "mestiere" mi ha aiutato molto». Da giornabsta a scrittore, come cambia il rapporto con i lettori? «E' completamente diverso. Sono reduce da una serie di incontri negli Usa dove il libro è uscito a settembre, e ho notato che, chi va ad incontrare un autore, è mosso da sentimenti più intensi, ha un maggiore coinvolgimento emotivo. Si muove o perché detesta ciò che hai scritto, o perché lo ama». Quindi si tratta di un'opera scritta da un itabano, in lingua inglese ed edito in anteprima negb Stati Uniti? «Sì, più che un "caso letterario" come alcuni affettuosamente lo hanno definito, si tratta di un caso editoriale. E poi la traduttrice è mia moglie Alessandra Mattirolo». Che effetto fa passare dalle presentazioni negli ((States» alla provincia di Cuneo? «Amo la provincia, anche quella americana, che nell'affrontare la letteratura è per certi versi simile alla nostra. In città c'è più cinismo, anche nell'approccio con chi racconta storie». Ci saranno altri romanzi? «Certamente sì, la saga continua. Dal Settecento ad oggi molte sono le vicende che riguardano la mia famiglia». Andrea di Robilant

Persone citate: Alessandra Mattirolo, Alvise Di Robilant, Andrea Di Robilant, Andrea Memmo, Di Robilant, Memmo, Wynne

Luoghi citati: Italia, Stati Uniti, Usa, Venezia