«Difendere ì valori della democrazìa»
«Difendere ì valori della democrazìa» «Difendere i valori della democrazia» Messaggi di solidarietà dal Quirinale e dai presidenti di Senato e Camera ROMA Solidarietà alla Turchia, condanna, sdegno, appelli a reagire al «terrorismo assissino», ma anche tanta preoccupazione per l'escalation degli attentati che potrebbe colpire l'Europa. Sono questi i sentimenti che le alte cariche dello Stato e i politici esprimono di fronte al massacro di Istanbul. Per il presidente della Repubblica la priorità è «l'impegno della comunità internazionale contro il terrorismo e le sue cause, per difendere i valori della democrazia, della libertà e della pace». Carlo Azeglio Ciampi ha inviato al presidente della Repubblica turca Ahmet Necdet Sezer e alla regina Elisabetta un messaggio nel quale osserva che «il terrorismo è una minaccia contro la civiltà, opera con inaudita violenza; la catena di attentati degli ultimi mesi conferma che agisce nell'ambito di una feroce strategia». A questa strategia però bisogna reagire con forza, non farsi intimidire, sostiene Romano Prodi per il quale anzi occorre ribellarsi per esserne preda. «La strategia dell'odio e dell'intimidazione non prevarrà e non riuscirà a distogliere la Turchia dal suo obiettivo di far parte dell' Unione Europea», afferma Silvio Berlusconi. In questo senso anche il presidente del Senato Marcello Pera vede l'Italia e Turchia accomunati nella difesa dei principi di democrazia e di libertà: «È necessaria la risposta ferma e decisa della Comunità internazionale contro questo attacco contro i principi che governano i nostri Paesi e le nostre società». Insomma, nei messaggio di cordoglio inviati a Istanbul' e a Londra i nostri vertici istituzionali :r .'-f.ano tutti a non farsi intimidire, perchè questo è quello che vogliono gli autori degli at- , tentati. «La logica del terrore - osserva il presidente della Camera - non avrà nessuna speranza di prevalere». Secondo Pier Ferdinando Casini c'è un disegno ormai chiaro di fronte al quale non si può gettare la spugna: «Non reagire con fermezza significherebbe accettare l'idea che le società democratiche non si possono difendere, non si sanno difendere. Bisogna invece reagire con fermezza e durezza rafforzando lo spirito di unità nazionale». Certo, le parole sembrano vane di fronte agli attentati, sottolinea il segretario dei Ds, ma Piero Fassino non è possibile rassegnarsi alla violenza cieca e barbara di chi semina morte, sofferenza e dolore contro cittadini inermi». «L impegno contro il terrorismo deve continuare 365 giorni all'anno», aggiunge Francesco Rutelli convinto che è necessario entrare nell' ordine di idee che purtroppo il terrorismo non è fatto di episodi dopo i quali si torna alla vita normale. Non tutti però nel mondo politico si limita all'esacrazione. C'è chi come Fausto Bertinotti definisce questa «escalation tragica e allarmante» come l'inizio di «una nuova terribile guerra che non mette a repentaglio la vita di questo o quel popolo, ma il destino dell'intera umanità». Il problema è che «corriamo tutti il pericolo di essere risucchiati dalla spirale guerra-terrorismo che ormai produce vittime innocenti in tutte le parti del pianeta e pare inarrestabile». Per il leader del Pro la speranza di fermarla sta ancora nelle mani di chi finora non ha accettato di essere schiacciato da questa tenaglia e non ha rinunciato alla volontà di pace. [r. r.J
Persone citate: Ahmet Necdet Sezer, Carlo Azeglio Ciampi, Elisabetta, Fausto Bertinotti, Francesco Rutelli, Marcello Pera, Pier Ferdinando Casini, Piero Fassino, Romano Prodi, Silvio Berlusconi
Luoghi citati: Europa, Istanbul, Italia, Londra, Roma, Turchia
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