L'esistenza spericolata della «Miranda» dì Brass di Fulvia Caprara

L'esistenza spericolata della «Miranda» dì Brass STORIA DI UNA STAR IN DECLINO L'esistenza spericolata della «Miranda» dì Brass film, un matrimonio sbagliato, un figlio e le malelingue sempre scatenate personaggio Fulvia Caprara ROMA LI UNICO pensiero, quello più importante di tutti, riguarda Edoardo, 14 anni, il figlio nato dall'unione con l'ex-marito Beppe Ercoli che, da ieri, è la vittima innocente della tempesta che ha sconvolto la vita della mamma. Alui Serena Grandi, bolognese, 45 anni, vero cognome Faggioli, sta pensando con angoscia da ieri mattina, da quando si è ritrovata chiusa tra le pareti di casa, agli arresti domiciliari, per una vicenda che ha definito «un errore clamoroso». Per Edoardo l'attrice aveva deciso di lasciare il mondo dello spettacolo e con lui costruiva ogni giorno, pezzo a pezzo, la sua esistenza di madre sola e indaffarata: rappresentante di classe nella scuola del figlio, ma anche occupata, tutti i giorni, nel lavoro del volontariato. In questo quadro, l'accusa di traffico di cocaina certamente stona e l'attrice fa di tutto per sottolinearlo: «Sono veramente disgustata, e molto preoccupata. Si è verificato un clamoroso errore, per via di una macchina che ho venduto due anni fa. Questa è purtroppo la realtà dei fatti. Non vorrei più parlare, sono distrutta da questa notizia, non posso smentire, lo faranno per me i miei avvocati)). Quanto tempo è passato dall'epoca di «Miranda», il film del 1985 in cui Tinto Brass l'aveva descritta come un'impudente locandiera, sempre a caccia di nuove avventure, simbolo di una sensualità esigente, allegra, battagliera: «Le donne frigide non esistono - diceva in una scena del film -: esistono solo uomini fessi». Inquadrata quasi sempre dal basso, mentre danza indiavolata, oppure seduta, senza biancheria intima, Grandi rappre- sentava, nella visione dell'autore, l'immagine stessa della Padania, florida e godereccia. Per lei, quella prova era il trampolino di lancio, il modo per entrare a capofitto nel mondo dello spettacolo. Un pizzico di scandalo, tanto per farsi notare, e poi via, altri registi, altri set, altri personaggi. Da Andrea Barzini, allora debuttante, che la diresse in ((Desiderando Giulia)) a Gianfranco Mingozzi che la volle nel!«Iniziazione»; da Gigi Magni che la scelse per «In nome del popolo itahano» a Serpo Corbucci che la inserì nel cast di «Roba da ricchi». In anni recenti Brass l'ha chiamata di nuovo, per affidarle la parte della madre di Lola (Anna Ammirati) in «Monella». E anche Luciano Lìgabue ha pensato a lei, per un piccolo ruolo in ((Radiofreccia». E poi ci sono stati i film-tv, ((Le ragazze di Piazza di Spagna)) di Florestano Vancini, ((Anni 50» deiVanzina. In contrasto con il fisico prorompente, le misure da maggiorata, la bellezza sfacciata, Grandina sempre mostrato modi gentili e toni sommessi. Molto femminile neìl'esibire una cert'aria di donna fragile in cerca di protezione, aveva pensato di trovare un porto sicuro nell'antiquario romano Beppe Ercoli, ma le cose non hanno funzionato: «Ho chiuso subito quando ho visto che non era un padre per suo figlio». Scricchiolii, insoddisfazioni, voglia di prendere le distanze da un mondo di spettacoli e salotti in cui non si riconosceva più, di dedicarsi solo al suo bambino. Il matrimonio deflagra quando Ercoli la lascia per mettersi con l'attrice Corinne Clery, anche lei con un passato di film osée come «Histoire d'O». Un'amica di famiglia, spiegano le cronache rosa. E giù illazioni su tradimenti e litigi, sull'uà di Serena e l'odio di Corinne, sui modi con cui la Grandi avrebbe cercato di ritardare il matrimonio di Ercoli, sulla cerimonia alla quale non sarebbe stata invitata né lei e nemmeno il figlio. Serena, comunque, va avanti e pensa ad altro, abbandona la grande villa dell'Olgiata, fuori Roma, dove ha vissuto per dieci anni; apre un negozio di cose antiche nel centro della capitale. Il corpo si adegua ai nuovi sentimenti, si rilassa, si gonfia per via di certi disturbi alla tiroide. Le malelingue dicono che è la vita sbadata, magari l'alcool, la droga, chissà. L'exMiranda esuberante ingrassa in modo vistoso, ma non se ne preoccupa più di tanto: da sempre gran golosa, rifugge le diete ferree. La perdita del padre è una prova dolorosissima, legata al ricordo di una serata infernale al ((Maurizio Costanzo Show»; Serena sa che il genitore sta per lasciarla, non riesce a reggere le luci dei riflettori, dietro le quinte sviene e sviene di nuovo, la truccano, la rimettono in piedi e lei toma in video. Adesso basta, dice a se stessa nei mesi successivi a quella perdita. Adesso bisogna cercare altro: dalla fede all'incontro con le suore che le indicano l'universo del volontariato. Il mosaico della vita inizia a ricomporsi e, a poco a poco, emerge il desiderio di scrivere. Raccontare, ricostruire, mescolando realtà e invenzione, spunti autobiografici e pura fantasia: tra pochi giorni doveva uscire «Emilia», il primo romanzo, ambientato nell'800, dell'attrice Serena Grandi. Negli ultimi anni è cresciuta in lei l'insoddisfazione per un mondo di spettacoli e salotti nel quale non si riconosceva più Ha aperto un negozio di antichità e svanisce il sex symbol Il suo corpo ingrassa in modo vistoso mentre decide di dedicarsi al volontariato La giovane Serena Grandi all'epoca di «Miranda», il film che la lanciò

Luoghi citati: Emilia, Roma, Serpo