In fiamme la fabbrica dì grissini di Nadia Bergamini

In fiamme la fabbrica dì grissini DISTRUTTO IL REPARTO IMBALLAGGIO E DANNEGGIATA LA PRODUZIONE DELLA DITTA In fiamme la fabbrica dì grissini Leinì,l'incendio causato da una distrazione Nadia Bergamini LEINI' Ha sicuramente un'origine accidentale, al contrario di quanto è avvenuto negli altri casi nei mesi scorsi nella zona, l'incendio che la scorsa notte ha distrutto la zona imballaggio e creato danni ai locali produzione della ditta Lema, l'ex grissinificio Orazio (di cui mantiene solo il logo) di Leinì. Il rogo si è propagato a metà del capannone di via Leopardi verso luna di notte. I carabinieri della stazione di Leinì sono stati allertati da un'abitante della zona che ha notato il fumo nero e intenso che fuoriusciva copiosamente dall'edificio e immediato è scattato l'allaime anche ai vigili del fuoco. Ci sono volute ben cinque ore perché i pompieri di Stura e i volontari di Volpiano con l'ausi¬ lio di altre due squadre provenienti da Torino centrale potessero aver ragione delle fiamme. In buona sostanza i dipendenti della ditta la sera precedente, forse per la fretta, avrebbero tolto dai forni di cottura scarto di materiale ancora incandescente, senza accorgersene, riponendolo in ceste di plastica che piano piano con il calore si sono sciolte dando avvio alle fiamme. Un procedimento che ha sviluppato molto lentamente il fuoco, alimentato poi, però, da molto materiale infiammabile, cartone e rotoli di cellophane per l'imballaggio del prodotto finito. I danni sono piuttosto ingenti anche se il fuoco, fortunatamente, non ha intaccato la stabilità della struttura. A causare le perdite maggiori il fumo che ha completamente reso inutilizza¬ bili e non più commercializzabili i prodotti già confezionati e pronti per la consegna. «Non abbiamo idea di cosa possa essere accaduto veramente - commenta desolato Enrico Cecchetto, amministratore della ditta -. Minacce? Mai ricevute. L'assicurazione? Certo siamo assicurati per fortuna, ma quel che più ci preme ora è riuscire a tornare a lavorare il più presto possibile». La Lema serve il mercato di tutta Italia ed in particolare molti ospedali, tra cui le Molinette e mense aziendaU, esporta i suoi prodotti da forno negli Stati Uniti, in Germania, Spagna e Austria. «E' evidente che se l'attività non potesse riprendere tempestivamente - prosegue - il danno sarebbe ancora maggiore perché significherebbe la perdita di molti acquirenti che si rivolgereb¬ bero ad altre ditte e tutti sappiamo bene come sia difficile farsi i clienti e come al contrario sia facile perderh». La Lema in questi ultimi nove anni, da quando cioè è subentrata al fallimento del grissinificio Orazio, ha lavorato proprio nella direzione della qualità e dell'efficienza ed ora, forse solo per una banale leggerezza, rischia di vedere vanificati i suoi sforzi. «Per ora il capannone è sotto sequestro - conclude Cecchetto - in attesa che i carabinieri di Leinì completino le indagini». Ieri mattina davanti alle macerie della zona imballaggio c'erano molti dei 15 dipendenti, preoccupati, ovviamente per il loro futuro. «Speriamo che si possa tornare ancora a lavorare, che i danni non costringano i titolari a chiudere». I vigili del fuoco intervengono nella fabbrica di grissini danneggiata

Persone citate: Cecchetto, Enrico Cecchetto, Lema

Luoghi citati: Austria, Germania, Italia, Spagna, Stati Uniti, Torino, Volpiano