D'Alema e Rutelli da Murdoch

D'Alema e Rutelli da Murdoch INCONTRO A ROMA D'Alema e Rutelli da Murdoch ROMA Sono stati due incontri separati, quelli che Rupert Murdoch, il magnate dei media proprietario di Sky, ha avuto con l'opposizione italiana. Prima ha ricevuto all'Hotel Eden Francesco Rutelli e Paolo Gentiloni, in rappresentanza della Margherita. Poi gli esponenti dei Ds Piero Fassino e Massimo D'Alema, accompagnati dal portavoce Roberto Cuillo e dal responsabile Informazione Fabrizio Moiri. Un'ora a ciascun gruppo. Coi primi il colloquio si è svolto direttamente in inglese, i secondi, che pure parlano la lingua, hanno preferito chiedere l'intervento di un interprete. L'iniziativa era in entrambi i casi partita dallo stesso Murdoch, che ha voluto approfittare del suo breve soggiorno italiano (lunedì a Milano ha passato tutta la giornata con l'amico Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset) per uno scambio di vedute con i rappresentanti politici dell'altra metà del Paese, che comunque è una bella fetta di mercato. Un incontro di cortesia «istituzionale», se vogliamo, da parte di un operatore che in Italia ha il monopolio della pay tv satellitare e, pur notoriamente amico di Silvio Berlusconi, ha sempre affermato di voler mantenere i suoi canali in equilibrio fra maggioranza e opposizione, senza schierarsi. Lo ha ripetuto anche ieri a Rutelli e Gentiloni, i quali si sono fatti portatori della necessità che la sua piattaforma sia «aperta», che vi sia cioè la disponibilità ad accogliervi altri eventuali operatori. «Siamo obbligati a farlo dall'Antitrust europeo ed è nel nostro interesse», è stata la risposta di Murdoch, non diversa da quello del presidente di Sky Italia Tom Mockridge. Per il resto, il discorso è spaziato dalla situazione economica italiana a quella europea. Fassino e D'Alema si sono mostrati più interessati a parlare del pluralismo dell'informazione e del pluralismo del mercato. Hanno discusso della legge Gasparri in dirittura d'arrivo al Senato. Gli hanno detto che l'intenzione del centrosinistra, e dei Ds in particolare, è difendere l'autonomia della tv «da tutti i partiti»: «Non abbiamo preconcetti, giudichiamo dai fatti». [m. g. b.]

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