Il regista? E minorenne
Il regista? E minorenne I GIOVANI Il regista? E minorenne [ROBERTO PANNELLO H Immancabile come ogni anno torna la vetrina dei giovani filmaker torinesi. Per qualcuno sarà un'esperienza unica e irripetibile e per qualcun altro un primo trampolino di lancio. Concorso Spazio Torino, sezione dedicata, esclusivamente ahe produzioni autoctone e Concorso Spazio Itaha, dove i lavori torinesi in gara sono tre, propongono film dal differente valore: si può rimanere delusi o entusiasmati allo stesso modo. Giovedì e sabato è stato il momento degh undici concorrenti di Spazio Torino che si contendono il premio finale: 2300 euro in servizi di laboratorio per il primo classificato e 1300 di servizi tecnici per il secondo. Ogni regista è approdato al Torino Fihn Festival seguendo un percorso personale e portando un proprio bagagho di conoscenze. Ci sono film-maker che arrivano da lontano come Andry Verga, nato a Johannesburg (Sud Africa) nel 1972, o il tunisino Hedy Krissane, in Itaha dal 1992 e con un buon passato di attore in fiction tv e al cinema, come, ad esempio, il recente «Tre punto sei» di Nicola Rondolino. Scorrendo la lista dei partecipanti non si può non rimanere impressionati dalla giovane età di Stefano Marelh che ha solo sedici anni. In un paese come l'Itaha dove un regista a 30 anni viene definito giovane, trovarne uno ancora minorenne ha deh'incredibile. Il suo film si intitola «Flash» ed è un Vhs di 15 minuti. «Un paio d'anni fa racconta - mentre aspettavo il tram fili vittima di un tentato furto del telefonino. Io feci resistenza e mi beccai una testata in piena faccia dal ladro. Mentre tornavo a casa in tram, sporco di sangue, avevo due sentimenti contrastanti: la rabbia per ciò che mi era successo e il senso di colpa per la rabbia. Nel film ho cercato di far provare allo spettatore la mie mie stesse sensazioni». Parla con sicurezza, come il cineasta più scafato, mentre è ancora uno studente di terza hceo scientifico del Galileo Ferraris con il cinema nel cuore: «Mia madre vorrebbe che facessi l'avvocato, ma io vogho diventare regista. Sono testardo e so di poter dare qualcosa di nuovo al cinema itahano. Amo Lynch e Cronemberg, ma anche Salvatores e Garrone. Mi sono piaciuti «Tetsuo» e «Matrix» ed è proprio questo tipo di cinema quello che vogho fare. A chi mi dice che ci voghono grandi budget rispondo che con tutti gh incassi che ha fatto Mucchio io avrei investito sulla produzione di un film "meno itahano", invece di spendere grosse somme per il cast e la pubblicità». Le idee sono sicuramente chiare e nel suo futuro vede la Scuola Nazionale di Cinema di Roma: «Per provare se sono ah'altezza», intanto ha seguito un corso di fotografia quando aveva 13 anni e imo di montaggio a 14: «Cosìho scoperto che per montare un video è sufficiente il programma di Windows XP». La truppa torinese di Spazio Itaha è composta dai deliri d'immagini attraverso una serie di videoclip di Alessandro Amaducci con «Che fine ha fatto Baby Love?», dalla video intervista «Maria Jesus» di Gianluca e Massimihano Da Serio e da ((Avorio Cohection» di Lorenzo De Nicola e Marco Gatti. «E' la storia di quattro ragazzi marocchini che vivono a Torino e del loro tentativo di integrarsi neha società occidentale», spiega Davide Moratti, produttore del cortometraggio con Annalisa De Vitis e i due registi, per l'Associazione Altera, «Non è un film suh'immigrazione, ma sulla nostra società. E ' ispirato da un racconto di Ray Bradbury e qui i quattro ragazzi con il ricavato del loro lavoro mirano a comprare uno smoking bianco che potranno indossare a turno. L'abito è il simbolo dell'integrazione». Stefano Marelli, sedici anni studente al Galileo Ferraris «Flash», il suo primo corto Qui accanto una scena di Avorio Collection di Lorenzo de Nicola e Marco Gatti, a destra il regista Stefano Marelli, esordiente con un cortometraggio della durata di 15 minuti, sotto una sequenza di «Lebess» di Hedy Krissane
Luoghi citati: Johannesburg, Roma, Sud Africa, Torino
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