Speleologo precipita e muore di Massimo Mathis

Speleologo precipita e muore NELLA GROTTA DI RIO MARTINO, SOTTO IL MONVISO, DOVE LA VITTIMA PARTECIPAVA A UN'ESCURSIONE Speleologo precipita e muore Aveva appena soccorso un compagno ferito Massimo Mathis CRISS0L0 Il cunicolo dov'è caduto lo speleologo è un budello stretto e insidioso, con sbalzi e stalagmiti. Qui, nella notte tra domenica e lunedì, è morto Stefano Sorci, 35 anni, il torinese titolare di una scuola guida, che nella mattinata di sabato, con due amici, si era calato in quella grotta per un'esplorazione. Ma, un suo compagno è precipitato in un pozzo e lui è corso fuori a dare l'allarme, ad allertare quelli del soccorso alpino, saliti fin lassù in forze. Quando ormai tutto sembrava finito, quando anche il collega di spedizione era ormai in salvo, è accaduta la tragedia. Stefano Sorci è scivolato, è finito in un altro pozzo carsico, profondo una cinquantina di metri, ed è morto. Teatro della sciagura l'alta valle Po, nella Grotta di Rio Martino, ima cavità carsica sovrastata dalle cime Grane, Viso Mozzo e Gardena. Nel cuore della montagna, dalle prime ore di domenica, ci sono Stefano Sorci, 35 anni, Bruno Tarquilio, 37, di Venaria Reale, e Benedetto Silvestri, 35, di Torino. Si sono calati in quella grotta nella mattinata. Non è un percorso molto complicato e poi quella grotta lunga più di due chilometri e formata da un sistema complesso di canali, una successione di rami che si sovrastano, s'intersecano creando in alcune zone veri labirinti è accessibile tutto l'anno. La parte inferiore è un'ampia galleria percorsa da un torrente, attrezzata con passerelle e mancorrenti dove d'estate si organizzano gite guidate anche in notturna. La salita ai rami superiori, invece, è riservata agli speleologi esperti. Ed è qui che si avventurano i tre torinesi. Subito, però, qualcosa va storto. Sono le 16 quando una fune di sicurezza improvvisamente cede e Bruno Tarquilio precipita in un pozzo carsico profondo alcuni metri. E' intrappolato fra le rocce, ha entrambi i polsi fratturati, un spalla lussata e un trauma cranico, ma è cosciente. Gli amici lo tranquillizzano, lui dal fondo del cunicolo risponde. Ma c'è bisogno di aiuto per estrarlo, servono uomini, ed occorre anche un medico. Stefano Sorci risale in superficie per dare l'allarme. In un un'ora raggiun- gè il bar del paese, "La Spiaggia'^ chiama il 118. Pochi istanti e partono in quattro insieme a Sorci. Due ore dopo l'incidente il gruppetto rientra nella grotta, i soccorritori assistono il ferito, gli portano i viveri, sembra tutto finito. Poi, mentre si attende l'arrivo del medico e delle squadre speleologiche, Stefano Sorci si allontana per recuperare una corda abbandonata poco più in alto. Tornare lassù non è pericoloso, ma qualcosa va storto. Scivola, tenta di aggrapparsi aha rocce, ma piomba nel vuoto nel pozzo del Pissai. «Nel canale ascendente ci sono due finestre, à 15 e 50 metri. Probabilmente è caduto da una di queste» spiegano adesso i soccorritori. Bruno Tarquilio, invece, viene tratto in salvo all'1,30; il cadavere dell'amico, invece, sarà recuperato solo diverse ore più tardi. Tarquilio finisce nel reparto di Medicina d'urgenza dell'ospedale di Cuneo, è in prognosi riservata; ha fratture e lesioni. E' sconvolto. Illeso, ma sot¬ to choc il terzo speleologo. Benedetto Silvestri. Quando anche gli ultimi soccorritori lasciano la grotta è ormai il tardo pomeriggio di lunedì. Nei cunicoli e negli angusti passaggi tra le rocce non è rimasto più nessuno; se ne sono andati carabinieri e alpinisti, soccorritori e curiosi. Il vice presidente del soccorso alpino regionale, Giorgio Baldracco, si sfoga: «Rio Martino è quella che gli speleologi definiscono una grotta "facile", ma va comunque affrontata la dovuta cautela. Sono anni che lo ripetiamo; per intraprendere questo genere di escursioni occorre essere preparati. Nulla va affidato al caso, anche se si deve affrontare una spedizione apparentemente facile e senza rischi». E qui, a Rio Martino, non ci sono mai stati incidenti in grotta? La gente del posto è pronta a giurare di no. E a memoria d'uomo si ricorda soltanto un imprevisto di scarsa importanza: un alpinista che, una decina di anni fa scivolò e si fratturò una gamba. L'uomo s'era allontanato per recuperare una corda abbandonata ma è scivolato nel pozzo del Rissai schiantandosi sulle stalagmiti *t Man |delRe ^M.Viso Rio Martino •^ v Ostana Oncino» Saluzzo Serre Rif.Q. Sella Un'immagine dell'interno della Grotta del Rio Martino dove domenica ha perso la vita uno speleologo torinese

Luoghi citati: Oncino, Ostana, Rio Martino, Saluzzo, Torino, Venaria Reale