Paesaggio dopo a battaglia di Sergio Trombetta

Paesaggio dopo a battaglia ROMA, «F0I» DI CHERKAOUI Paesaggio dopo a battaglia Sergio Trombetta inviato a ROMA La scena si apre su un non luogo: due pareti alte e grigie che lasciano libero un grande spazio triangolare. Segni di un disastro passato: untavolinetto zoppo, rottami, una bombola, molta gente a terra mentre suonano le sirene. Monologhi deliranti. Una hostess fuori di testa che legge al microfono annunci insensati, dà numeri di telefono in una lingua slava. Un improvviso travolgente tremore che si impossessa di tutto, persone e oggetti, come tm terremoto, un bombardamento. Parole di ispirazione religiosa (dal Corano, dal Vangelo?), comandamenti («Non rubare, non uccidere») proiettati su un muro. Previsioni del tempo in Kossovo, in Irak, in Cecenia e in Afghanistan. Un disabile che si ribella con un urlo alle molte pelose attenzioni degh altri. Segni di sangue su un muro: di feriti, di flagellanti. E poi una danza ora fluida ora violenta, sensuale, aggressiva, persecutoria. Pestilenze e epidemie di Sars, guerre antiche e deflagrazioni atomiche, conflitti regionali, foibe quotidiane: è un corto circuito fra medioevo e la realtà d'oggi lo spettacolo «Foi» coreografaìo dal belga marocchino Sidi Larbi Cherkaoui per i Ballets Contemporains de la Belgique (ma tutti li chiamano Ballets C. de la B.) mitica compagine di teatrodanza postbauschiano, presentato al Teatri- Valle per il Festival Romaeuropa. E' una meditazione, costruita a collage, sulla immutabile e ineludibile presenza della guerra nella vita dell'uomo. Uno spettacolo visivamente violento che cresce a contrasto con la musica polifonica trecentesca eseguita dal vivo dalla Capilla Flamenca. Che si amplia nei canti della settimana santa del Sud popolare italiano. Che vive della presenza di un gruppo di formidabili interpreti: danzatori, cantanti, attori. La musicologa e cantante Christine Laboutte cresciuta alla scuola di Giovanna Marini; la drag queen Darryl Woods, un giraffone nero alto due metri, concentrato di comicità; il potente danzatore e cantante Damien Jalet. E' di personaggi speciali come questi che vivono i Ballets C. de la B. fondati nel 1984 da Alain Platel figura anomala di regista e coreografo. E' con loro che Sidi Larbi Cherkaoui ha già realizzato i primi suoi due lavori. Quando nel dicembre dell'anno scorso a Montecarlo Cherkaoui ha ricevuto il premio Nizhmskij come coreografo e danzatore emergente, molti si domandarono se non fossero eccessive le speranze riposte nel ventisettenne nato da madre fiamminga e padre marocchino. Ma «Foi)) fuga ogni dubbio. Perché il coreografo manifesta qui un talento profondo e maturo, una sapiente capacità di costruire lo spettacolo, una abilità nel maneggiare materiali complessi. Perché è facile fare uno spettacolo sulla guerra, ma molto difficile commuovere senza retorica e senza ingenuità. E lui ci riesce quasi sempre, guadagnandosi così un posto nella schiera di nuovi nomi del teatro danza europeo accanto, ler esempio, al suo maestro Platel e ^lla lerlinese Sasha Waltz. E fra poco sarà di nuovo in Italia, a Ferrara il 19 e 20 dicembre, con «D'avant» lavoro collettivo di danza e canto con quattro fra i più intressantigiovani danzatori d'Europa. Un momento di «Foi»

Luoghi citati: Afghanistan, Cecenia, Europa, Ferrara, Italia, Roma