Sebben che sìam scrittrici di Dacia Maraini

Sebben che sìam scrittrici INCONTRO A LONDRATRA L'AUTRICE INGLESE DELLA DETECTIVE STORY E L'ITALIANA PORTABANDIERA DEL ROMANZO AL FEMMINILE Sebben che sìam scrittrici R D. James e Dacia Maraini a confronto Maria Chiara Bonaai LONDRA —- UNA è la campionessa inglese deUa «detective story» classica, a cui non piace parlare di scrittura «delle donne». L'altra è la corifea itahana del romanzo al femminile, che invece ha fatto deUa «differenza» una bandiera vittoriosa. Ma ciò non toghe che P. D. James e Dacia Maraini abbiano fatto professione di mutua ammirazione all'Istituto ItaUano di Cultura di Londra, durante un dibattito memorabile in cui hanno tra l'altro manifestato a una sola voce il proprio disgusto per quel genere di thriller contemporaneo intento a spiaccicare sulla pagina quanto più sangue e viscere possibile, a scapito di tutto il resto. «Per me, questa è pornografia deU'orrore: la odio», ha detto P. D. James, 83 anni, nota per l'incrollabile costruzione delle sue storie, oltre che per la bellezza sinistra della sua scrittura. La Maraini ha paragonalo rinterlocutrice a Simenon, (da cui descrizione della società francese è così profonda» e che, «come lei, non è tanto interessato a come si presentano le ferite o i cadaveri, ma alla psicologia del mistero. Molti scrittori contemporanei, invece, sono molto più orientati sulla fisicità del delitto». Eppure su questa simiUtudine P. D. James ha qualche riserva: «Spero di essere abbastanza simile a Simenon, ma sono anche diversa da lui perché credo di preoccuparmi più di lui dei particolari di medicina legale. Il modo di scrivere di Simenon è completamente diverso dal mio, perché io pianifico tutto in gran dettagUo mentre lui era uno scrittore mollo più istintivo. Io non mi ritrovo mai con il Ubro che intendevo all'inizio, perché mentre U scrivo i miei personaggi cambiano». Quanto alla plausibiUlà dei debili letterari, P. D. James non ha risparmiato una frecciatina a un'altra illustre coUega e compatriota; «Pensiamo aUa cara Agatha Christie. Nessuno dei suoi omicidi avrebbe funzionalo neUa vita reale». Ma ci sono delle differenze tra il modo in cui una donna o un uomo possono scrivere un giaUo?, le chie- de la Maraini. «Le donne - risponde P. D. James - si sono concentrate stdla detective story classica, al cui cuore c'è un enigma, una cerchia di sospetti con un movente, e un investigatore, professionista o dilettante, che interviene come una sorla di divinità vendicatrice in un dramma morale moderno, e alla fine c'è una soluzione. Io cerco di usare una struttura molto consoUdala e di dire qualcosa sugU uomini e le donne traumatizzati da un'inchiesta per omicidio e sulla società contemporanea. Credo che le donne facciano questo piuttosto bene». Ma non le piace speculare se siano migUori degU uomini. La Maraini precisa: «Per me questa differenza non è mai una questione di quaUtà, o di stile, argomento, trama o struttura. È ima questione di prospettiva. Noi, come donne, abbiamo una storia diversa e quando scriviamo diventiamo soggetti storici e abbiamo il nostro passalo sulle spalle, una sorta di seconda natura che appartiene solo aUe donne: un certo modo di guardare al sesso, o all'amore, o aUa maternità». Per P. D. James, però, la storia, per lo meno queUa letteraria, non è una sola: «In Inghilterra le donne hanno successo da mollo tempo, alcuni dei nostri più grandi scrittori, Jane Austen innanzitutto, sono donne. Quindi qui è consideralo scontato che le donne possano scrivere grandi romanzi». Entrambe scoppiano a ridere quando, rievocando i rispettivi esordi, scoprono di avere una cosa in comune: il fatto che sia luna sia l'altra hanno comincialo a scrivere a 13 anni, sul giornalino scolastico. «A dire il vero, ho cominciato a scrivere sul serio mollo più tardi dice P. D. James -. Io non venivo, come lei, da una famigha di scrittori. Quando mio marito è tornato daUa guerra con una malattia mentale ho dovuto mantenere la famigUa con due bambine piccole. Ma a un certo punto mi sono resa conto che non ci sarebbe mai stato il momento adatto per cominciare, e che, se non avessi cominciato, un giomo mi sarei ritrovata a dire ai miei nipoti di non essere riuscita a fare la scrittrice. Coi soldi del primo Ubro comprai due biciclette per le mie fighe». P. D. James racconta di avere sempre provato U bisogno «psicologico» di scrivere: «Lavoravo come impiegala nel servizio sanitario nazioftale e avevo bisogno di un assegno fisso aUa fine del mese. Credevo che la scrittura mi avrebbe dato un po' di marmeUata sul pane, ma niente di più, e anche quando ho cominciato ad avere successo non ho trovalo il coraggio di lasciare il mio posto sicuro, con la scusa che a quel punto lavoravo nel dipartimento di polizia del ministero deU'Inlerno, e stavo facendo un'esperienza preziosissima». La Maraini nota che l'ambientazione, con le sue «case molto particolari», è un elemento assai importante nei romanzi di P. D. James: «È verissimo, è l'ambientazione che fa scoccare la scinliUa deUa mia immaginazione: una spiaggia, una casa, una comunità di persone - risponde la scrittrice inglese -. Mi dico: ecco, tutto deve succedere qui. Faccio molta ricerca preliminare». Ma i suoi personaggi, se U sogna mai di notte?, chiede divertita la Maraini. «No, mai. Posso essere disturbala dalla scrittura di altri, mai daUa mia. È strano come io possa essere coinvolta daUa sorte di una mia vittima, come io possa diventare una vittima pedinata, per esempio, ma nel contempo io debba mantenere un distacco». Rivolgendosi alla Maraini, P. D. James la definisce «una romanziera assolutamente di prim'ordine» e aggiunge: «Mi pare che questo controllo mirabUe sia evidente nel meravigUoso La lunga vita di Marianna Ucrìa, dove tutti questi personaggi entrano e escono come se fossero in un'opera». «Le donne si concentrano sul giallo classico lo cerco di usarr j struttura consolidata e di dire qualcosa bugli uomini e le donne traumatizzati da un'inchiesta per omicidio» P. D. James, nata nel 1920, ha lavorato negli uffici del North West Regional Hospital di Londra, quindi in quelli del Dipartimento di Polizia criminale. Il suo primo romanzo, in cui esordisce il personaggio di Adam Dalgliesh, detective di Scotland Yard, è del '62. Tra i suoi libri (tutti tradotti da Mondadori), La torre nera, Per cause innaturali. Una mente per uccidere. Delitti in corsia. Morte in seminario. Scuola per infermiere, //tempo delf onestà. La stanza dei delitti Dacia Maraini è nata nel 1936. Figlia dello scrittore e antropologo Fosco Maraini, a lungo compagna di Alberto Moravia, ha esordito nel 1962, con il romanzo La vacanza. Tra gli altri libri, t'età del malessere. Memorie di una ladra. Donna in guerra, Isolina, La lunga vita di Marianna Ucrìa, Storia di Piera (con Piera Degli Esposti), Un clandestino a bordo. Buio, La nave perKobe, Berah di Kibawa. Un racconto con dodici finali. E anche autrice di poesie e testi teatrali.

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