A Scanzano scatta il grande blocco di Fulvio Milone

A Scanzano scatta il grande blocco IN CORTEO I 10 MILA ABITANTI DEI COMUNI DEL METAPONTINO A Scanzano scatta il grande blocco trattori sulla statale: le scorie non passeranno Fulvio Milone inviato a SCANZANO JONICO (Matera) Al Nord fu una mucca, Ercolina, il simbolo della- rivolta per le quote latte. Qui a Scanzano il vessillo della protesta contro il nucleare è un'asina di tre anni: «Cocciuta come noi lucani», spiega il padrone dell'animale, Vincenzo Castellucci. Si chiama Nicoletta. Già un anno fa accompagnò le proteste di piazza degli agricoltori che chiedevano acqua per irrigare i campi; oggi cammina lenta e paziente in testa al corteo di 10 mila abitanti dei Comuni del Metapontino contro il decreto del governo per la costruzione del deposito di scorie sotto vigne e frutteti. Superato lo shoc dei primi giorni, Scanzano Jonico comincia a fare sul serio. I comitati contro il cimitero nucleare, alla fine della manifestazione, decidono di occupare a oltranza la statale Jonica che collega la Calabria alla Puglia. Le terre che dovrebbero ospitare il mega-deposito, e che ora nascondono nel sottosuolo un gigantesco giacimento di salgemma, saranno presidiate giorno e notte. Si è mosso anche il sindaco, Mario Altieri, che oggi firmerà due ordinanze: la prima per requisire il sito, la seconda per vietare nel territorio comunale il transito dei mezzi di trasporto di scorie nucleari o qualsiasi genere di rifiuti tossici. «D'ora in poi - avverte Altieri - a Scanzano è mobilitazione generale: il paese sospende tutte le attività». Presidi sono stati organizzati anche davanti al Centro Enea di Rotondella, non lontano dal paese, dopo che si è diffusa la voce assolutamente non confermata secondo cui potrebbe essere trasferito materiale proveniente dalla centrale nucleare di Caorso, nel Piacentino. La settimana è fitta di avvenimenti. Oggi si mobiliteranno gli studenti delle scuole del Metapontino, con assemblee e manifesta- zioni. Mercoledì a Scanzano si svolgerà una seduta del consiglio regionale. Il giorno precedente, martedì, il sindaco andrà da Berlusconi «per rappresentargli lo sdegno dei cittadini di Scanzano». Anche i vertici della Casa delle Libertà della Basilicata saranno a Roma per incontrare il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, che si troverà a fare i conti con una bella grana. L'affaire del cimitero nucleare ha infatti provocato una vera e propria rivolta all'interno del centrodestra: due consigheri regionali, Antonio Melfi dell'Udc e Antonio di Sanza di Forza Italia, annunciano la nascita di un «movimento trasversale per difendere il territorio del Metapontino dagli attacchi del govemo Berlusconi». E per dimostrare che non scherzano, Melfi si è dimesso dalla carica di capogruppo del suo partito. Di Sanza si è autosospeso da Forza Italia. Ma il clou della protesta è sulla statale 106. Trattori e camion sono stati messi di traverso sul! asfalto all'altezza della strada interpoderale che conduce alla località Tre Cavoni, dove il govemo vorrebbe realizzare il cimitero di scorie nucleari. E' qui che si misura la tensione di ora in ora più alta fra la gente di Scanzano. I comitati costituiti subito dopo l'emanazione del decreto del Consiglio dei ministri si affannano a imbrighare e coordinare una protesta cbe da un momento all'altro minaccia di trasformarsi in rivolta. Lo stesso sindaco, che marcia con gli altri in corteo, si abbandona a proclami di guerra: «Dovremo vincere la nostra battaglia con le buone o con le cattive. Mi appello anche alle comunità della Puglia e della Calabria: che si mobilitino anche loro, perchè il sito di scorie nucleari non è solo un affare di Scanzano», dice, mentre il presidente della Regione, Filippo Bubbico, ammette che «la lotta sarà molto dura». Gli abitanti del paese che si sente minacciato si organizzano per trascorrere anche la notte sulla statale: c'è il cibo, c'è da bere, sulla campagna che costeggia la strada sono state issate delle tende. Fra i manifestanti c'è don Filippo Montemurro, parroco di Scanzano. «Starò con voi 24 ore su 24», dice. «Padre, lei sa che il blocco stradale è un reato?», gli chiede una donna. «E' più illegale decidere sulla testa del popolo», risponde senza esitazioni il sacerdote. Con il trascorrere delle ore comincia a prender corpo la rabbia. C'è anche chi soffia sul fuoco. Un esponente del Movimento Sociale sventola la fotocopia di una lettera datata 27 marzo 2003. «E' del segretario particolare del ministro dell'Ambiente, a cui avevamo scritto perchè già allora si vociferava che a Scanzano avessero individuato un possibile cimitero nucleare - dice -. Legga le tre righe di risposta: "In riferimento alla Vostra segnalazione riguardante l'individuazione nel Metapontino di un sito per ospitare scorie nucleari. Vi comunichiamo che a tutt'oggi nulla ci risulta in proposito". Mentivano, è impossibile che sette mesi fa Scanzano non fosse già in lista per il cimitero nucleare. Pagheranno per le loro bugie». Il sindaco firmerà oggi un'ordinanza per requisire il sito e un'altra per vietare il transito di rifiuti tossici Rivolta nel centrodestra Due consiglieri regionali annunciano la nascita di un nuovo movimento Il corteo di manifestanti contro II cimitero di scorie nucleari