Scontro tra elicotteri Usa in Iraq: 12 morti di Maurizio Molinari

Scontro tra elicotteri Usa in Iraq: 12 morti MARCIA INDIETRO NELLA POLITICA DELLA CASA BIANCA Scontro tra elicotteri Usa in Iraq: 12 morti La svolta di Bush, fissate le tappe del disimpegno americano Maurizio Molinari corrispondente da NEW YORK Accordo fatto fra Washington e il consiglio iracheno sulla fine dell'amministrazione militare, mentre il bilancio delle perdite americane si aggrava, con la morte di tredici soldati: dodici nella caduta di due elicotteri bersagliati dai razzi «Rpg» della guerriglia, uno saltato con il suo mezzo su ima mina. La svolta nella politica della Casa Bianca prevede che l'occupazione militare dell'Iraq, iniziata dopo la deposizione del regime di Saddam Hussein il 9 aprile scorso, termini entro il mese di giugno. L'accordo raggiunto fra il consiglio govemativo iracheno e Paul Bremer, capo dell'amministrazione alleata, intende accelerare il trasferimento dei poteri previsto dalla risoluzione 1511 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dunque un disimpegno militare americano. «Washington ha accolto un nostro desiderio» ha commentato Adnan Pachachi, membro sunnita del consiglio iracheno, evitando di collegare l'intesa al crescente numero di vittime americane. Arrivato da Washington con le nuove direttive del presidente George Bush, l'ambasciatore Bremer ha concordato con i leader iracheni il calendario dei prossimi mesi: entro maggio si insedierà un'assemblea composta da circa 200 membri, rappresentativi di ogni realtà etnica e locale, che a giugno nominerà il govemo ad-interim a cui spetterà di guidare l'Iraq alle prime libere elezioni, previste per il 2005 assieme alla promulgazione della nuova Costituzione. Con l'insediamento del govemo ad-interim cesserà completamente l'attività dell'amministrazione alleata, mentre dovrebbero restare in campo una parte delle truppe, sulla base di intese che saranno concordate sul modello di quando già fatto in Afghanistan dal govemo di Hamid Karzai. Da giugno in avanti però le truppe alleate dovrebbero operare su autorizzazione irachena. «Il nuovo esecutivo sarà completamente sovrano e riconosciuto dalla comunità intemazionale ha spiegato Ahmed Chalabi, membro del consiglio iracheno - e assumerà su di se le responsabilità della sicurezza, del bilancio così come del controllo di ogni porzione del territorio nazionale». Entro il 15 dicembre sarà il consiglio govemativo ad informare le Nazioni Unite sui tempi della transizione. «Inizia oggi il dialogo con le autorità d'occupazione sulle questioni di sicurezza e per preparare il trasferimento dei poteri» ha annunciato il leader curdo Jalal Talabani, presidente di turno del consiglio govemativo. La Casa Bianca ha salutato l'intesa come «un passo avanti verso la realizzazio¬ ne di un Iraq democratico» ma in realtà Washington ha compiuto un notevole passo indietro, rinunciando al progetto iniziale di rinviare la fine dell'amministrazione militare alla celebrazione delle prime libere elezioni in Iraq. La scelta del presidente George Bush di accelerare la transizione si spiega con la necessità di ottenere risultati tangibili in termini di stabilizzazione del Paese prima delle elezioni americane, nel novembre del 2004, ma 10 stillicidio di vittime rende molto difficile riuscirci. Nel Nord dell'Iraq, nei pressi della città di Mosul, dodici soldati americani sono morti e altri sette sono rimasti feriti a seguito di un attacco della guerriglia: un elicottero «Black Hawk» delle «Aquile Urlanti» della 101 divisione aviotrasportata secondo una versione accreditata da fonti anonime americane - è stato colpito in coda mentre volava in fonnazione con un altro elicottero gemello. 11 pilota ha tentato una manovra disperata per sottrarsi al fuoco nemico e si è bruscamente alzato di quota urtando il secondo elicottero. Entrambi i velivoli sono precipitati su un'area residenziale. Sale così a cinque il numero degli elicotteri perduti dal Pentagono ne le ultime settimane, confermando la capacità della guerriglia dei miliziani del partito Baath di minacciare con crescente efficacia il principale mezzo di spostamento delle truppe sotto il comando del generale John Abizaid. Un altro militare americano era stato ucciso ieri mattina in seguito a un agguato in una strada di Baghdad. Si aggrava quindi il bilancio delle perdite subite dall'inizio della guerra. Il numero dei militari americani morti ha raggiunto, ieri, quota 413. Quello complessivo dei soldati della coalizione uccisi è di 487 e comprende anche 52 britannici, 19 italiani, due ucraini, un danese, uno spagnolo e un polacco. Ieri infine è stato liberato il giornalista portoghese Carlos Raleiras, rapito venerdì dopo che il convoglio con cui viaggiava era stato attaccato da uomini armati appena entrato in Iraq dal Kuwait. Uno dei due «Black Hawk» colpito da un razzo ha urtato il secondo velivolo. Un altro soldato ucciso in un agguato